Albisola riscopre il suo Déco: oltre 300 opere in mostra al Museo della Ceramica di Savona


In occasione del centenario dell’Exposition Internationale di Parigi del 1925, il Museo della Ceramica di Savona dedica una mostra allo stile Albisola 1925, originale declinazione ligure dell’Art Déco, con oltre 300 pezzi d’epoca e una sezione contemporanea firmata da Andrea Salvatori.

Il Museo della Ceramica di Savona ospita, dal 23 ottobre 2025 al 1° marzo 2026, la mostra Nel tempo del Déco. Albisola 1925, un progetto espositivo che ricostruisce la nascita, lo sviluppo e la fortuna dello stile ceramico sviluppatosi in Liguria negli anni Venti, in parallelo con le tendenze internazionali dell’Art Déco. Curata da Donatella Ventura e Stella Cattaneo, la mostra è promossa in occasione del centenario dell’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925, con il patrocinio del Comune di Savona e dell’Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC). Si tratta del primo progetto espositivo di ampio respiro interamente dedicato allo stile decorativo che, nato in un contesto locale, si affermò come linguaggio riconoscibile e influente nel panorama nazionale.

Il percorso espositivo, articolato in diverse sezioni tematiche, raccoglie oltre 300 manufatti in ceramica provenienti da collezioni pubbliche e private, presentando una panoramica estesa e documentata dello stile definito Albisola 1925dalla storica dell’arte Rossana Bossaglia nel 1979. Alla componente storica si affianca una sezione contemporanea curata dall’artista Andrea Salvatori, noto ceramista faentino, presente in mostra in una doppia veste: autore di opere ispirate ai codici del Déco e collezionista di ceramiche d’epoca, esposte al pubblico per la prima volta.

L’origine dello stile Albisola 1925 si colloca nel primo dopoguerra, quando alcuni artisti e artigiani attivi tra Albissola Marina, Albisola Superiore e Savona iniziarono a reinterpretare i codici decorativi dell’Art Déco in chiave ceramica. Tre figure risultano centrali: Manlio Trucco, ceramista e pittore formatosi a Parigi nell’atelier Martine di Paul Poiret, dove lavorò come disegnatore e decoratore; Ivos Pacetti, ceramista e fotografo; e Tullio Mazzotti, artista e poeta capace di muoversi tra Déco e Futurismo. Fu proprio Trucco, a partire dal 1921, a iniziare una trasposizione sistematica di motivi ornamentali d’ambiente parigino, floreali, lineari, geometrici, sulle superfici ceramiche, contribuendo a dare forma a un linguaggio distintivo.

Bartolomeo Rossi, Piatto (1928 circa; terracotta decorata sotto vetrina, manifattura: CAS (Ceramiche Artistiche Savonesi); Savona, Collezione del Comune di Savona, in comodato al Museo della Ceramica di Savona)
Bartolomeo Rossi, Piatto (1928 circa; terracotta decorata sotto vetrina, manifattura: CAS (Ceramiche Artistiche Savonesi); Savona, Collezione del Comune di Savona, in comodato al Museo della Ceramica di Savona)

La consacrazione pubblica dello stile Albisola 1925 avvenne nel 1925 alla II Biennale di Arti Decorative di Monza, dove l’allestimento ligure, con opere di Trucco e delle botteghe locali come Casa dell’Arte, Alba Docilia e Giuseppe Mazzotti, riscosse un forte successo. Da quel momento, il linguaggio decorativo si diffuse rapidamente in altre regioni italiane, influenzando le manifatture ceramiche di Toscana, Lazio e basso Piemonte per gran parte degli anni Trenta.

Lo stile Albisola 1925 si contraddistingue per una decorazione integrale delle superfici, in cui soggetti naturali, soprattutto foglie, fiori e animali, vengono radicalmente stilizzati, ridotti a forme essenziali e delineati da marcate linee nere. Le sfumature scompaiono a favore di campiture compatte, mentre le cromie si fanno intense: dominano i contrasti tra giallo, bruno e nero, ma compaiono anche accostamenti policromi con tocchi di azzurro, arancio, rosso e verde. La rosa è uno dei motivi più ricorrenti, insieme alla fenice e ad altri elementi decorativi ripetuti con variazioni grafiche che tradiscono un’attenzione artigianale ma anche progettuale, di impronta moderna.

La mostra savonese inserisce le produzioni liguri in un contesto più ampio, illustrando le connessioni con le arti decorative internazionali del periodo. Accanto ai pezzi delle principali botteghe albisolesi, dalla Casa dell’Arte alla Fabbrica Mazzotti, da Alba Docilia alla C.A.S. di Bartolomeo Rossi, saranno visibili opere della Landa, della bottega di Dario Ravano, dell’Artigiana, della Fiamma e della Ceramica Sansobbia. Il percorso sarà arricchito anche da manufatti non ceramici, come abiti, accessori e complementi d’arredo, che illustrano il contesto estetico e culturale del tempo.

A sinistra: Centrotavola, decoro floreale, terracotta dipinta sotto cristallina. Manifattura: ILSA, Albissola Capo.Al centro: Vaso con manici retti, decoro ad animali su mosaico, terracotta dipinta sotto cristallina, fine anni Venti.Manifattura: ILSA, Albissola Capo.A destra: Brocca, decoro di gusto rinascimentale, metà anni Venti, maiolica. Manifattura: M.G.A. Mazzotti Albissola MarinaCollezione Barbara Checcucci, Albisola Superiore. Foto: Claudio Pagnacco
A sinistra: Centrotavola, decoro floreale, terracotta dipinta sotto cristallina. Manifattura: ILSA, Albissola Capo. Al centro: Vaso con manici retti, decoro ad animali su mosaico, terracotta dipinta sotto cristallina, fine anni Venti. Manifattura: ILSA, Albissola Capo. A destra: Brocca, decoro di gusto rinascimentale, metà anni Venti, maiolica. Manifattura: M.G.A. Mazzotti Albissola MarinaCollezione Barbara Checcucci, Albisola Superiore. Foto: Claudio Pagnacco

Un elemento distintivo della mostra è il contributo di Andrea Salvatori, artista faentino già legato in passato al territorio ligure. In Nel tempo del Déco Salvatori presenta una selezione di sue opere ispirate allo stile Albisola 1925, accanto a una collezione privata che raccoglie ceramiche originali realizzate non solo in Liguria, ma anche in Toscana e Lazio. L’accostamento tra opere d’epoca e ricerche contemporanee evidenzia come la forza espressiva del Déco albisolese continui a influenzare autori attuali. In dialogo con ceramiche, carte da parati anni Venti e incisioni, la sezione curata da Salvatori costruisce una narrazione che attraversa il secolo, sottolineando la vitalità di una tradizione mai del tutto esaurita.

In parallelo alla mostra, il Museo della Ceramica organizzerà un ampio programma di attività: laboratori, visite guidate tematiche e iniziative didattiche pensate per diverse fasce di pubblico. L’intento è valorizzare uno stile decorativo poco studiato ma di grande interesse, che nasce in una periferia artistica e riesce a imporsi come tendenza nazionale, con ricadute visibili ancora oggi. Alcune botteghe albisolesi, infatti, continuano a produrre ceramiche ispirate ai canoni di Albisola 1925, aggiornandone i codici secondo sensibilità attuali. Ad Albissola Marina sono attive realtà come Ceramiche Mazzotti, Ceramiche Viglietti, Fabbrica Ceramiche G. Mazzotti 1903 e La Nuova Fenice; ad Albisola Superiore lavora invece Studio Ernan Design. Il legame con la tradizione è vivo, ma filtrato da pratiche contemporanee che ne rinnovano l’espressività.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraNel tempo del Déco. Albisola 1925
CittàSavona
SedeMuseo della Ceramica
DateDal 23/10/2025 al 01/03/2026
ArtistiArtisti vari
CuratoriDonatella Ventura, Stella Cattaneo
TemiCeramica, Art déco, Museo della Ceramica

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