Documenti inediti e carte intestate: Milano indaga l’eredità di Andrea Appiani


All’Archivio di Stato di Milano una mostra documentaria ricostruisce la vita e l’attività di Andrea Appiani attraverso atti ufficiali, carte intestate e testimonianze d’archivio. Esposto anche l’inedito testamento dell’artista e la minuta del decreto con cui Napoleone lo nominò Primo pittore di corte.

Una selezione di documenti originali, molti dei quali raramente accessibili al pubblico, ricostruisce la vicenda professionale e privata di Andrea Appiani all’interno degli spazi dell’Archivio di Stato di Milano. Martedì 18 novembre 2025, dalle 18 alle 21.30, l’istituto inaugura nella sala affrescata del Palazzo del Senato la mostra documentaria Andrea Appiani. I documenti e le carte intestate di un artista del neoclassicismo, che illumina nuovi aspetti della biografia del pittore, figura centrale del neoclassicismo milanese e artista legato in modo diretto alla stagione napoleonica. L’esposizione visitabile fino all’11 gennaio 2026 e curata da Stefano Leardi, direttore dell’Archivio di Stato di Milano, Camila Amoros, funzionaria dell’istituto, e Simone Ferraro, ricercatore indipendente, si svolge in parallelo con l’esposizione di Palazzo Reale Appiani. Il Neoclassicismo a Milano, ma concentra l’attenzione sulle testimonianze conservate nei depositi dell’Archivio, mettendo al centro la dimensione amministrativa, politica e personale che caratterizzò il percorso del pittore.

Il materiale selezionato comprende documenti noti e altri meno esplorati, fra cui spiccano l’inedito testamento dell’artista e la minuta del decreto con cui Napoleone, nel 1805, lo nominò Primo pittore di corte. Il documento reca la firma autografa dell’imperatore e testimonia il ruolo che Appiani ricoprì nella definizione dell’immagine ufficiale del regime all’interno del Regno d’Italia. La mostra offre inoltre l’occasione di osservare da vicino esemplari delle celebri carte intestate ideate da Appiani per gli uffici burocratici: fogli decorati con allegorie e simboli politici che perseguivano un dichiarato intento propagandistico e raccontano la costruzione visiva dell’apparato napoleonico.

Minuta di decreto imperiale per la nomina del cav. Appiani a Primo pittore del re. Il documento presenta una sottoscrizione autografa di Napoleone. 8 primial an 13 [républicain] - [1805, giugno 7](ASMi, Autografi, b. 103, f. 1)
Minuta di decreto imperiale per la nomina del cav. Appiani a Primo pittore del re. Il documento presenta una sottoscrizione autografa di Napoleone. 8 primial an 13 [républicain] - [1805, giugno 7](ASMi, Autografi, b. 103, f. 1)
Andrea Appiani (dis.) e G. Mercoli (inc.), Unione della Repubblica cisalpina con la Repubblica francese - Carta intestata del Direttorio Esecutivo della Repubblica Cisalpina. Si tratta di una delle più note intestazioni illustrate composte da Appiani per il governo repubblicano. L'importanza del ruolo comunicativo e propagandistico affidato a queste immagini emerge dall'improvvisa dimensione che questa parte del documento acquisisce rispetto a quella scritta. La medesima composizione viene riutilizzata più tardi per la Repubblica italiana (1804) e per il Ministero della Guerra. Si conoscono alcuni studi preparatori per la composizione. Il Direttorio della Cisalpina al Direttorio della Repubblica francese, in merito alla nomina di Pietro Caleppio ad ambasciatore per la Francia. (ASMi, Autografi, b. 103, f. 1)
Andrea Appiani (dis.) e G. Mercoli (inc.), Unione della Repubblica cisalpina con la Repubblica francese - Carta intestata del Direttorio Esecutivo della Repubblica Cisalpina. Si tratta di una delle più note intestazioni illustrate composte da Appiani per il governo repubblicano. L’importanza del ruolo comunicativo e propagandistico affidato a queste immagini emerge dall’improvvisa dimensione che questa parte del documento acquisisce rispetto a quella scritta. La medesima composizione viene riutilizzata più tardi per la Repubblica italiana (1804) e per il Ministero della Guerra. Si conoscono alcuni studi preparatori per la composizione. Il Direttorio della Cisalpina al Direttorio della Repubblica francese, in merito alla nomina di Pietro Caleppio ad ambasciatore per la Francia. (ASMi, Autografi, b. 103, f. 1)
Andrea Appiani (dis.) e G. Benaglia (inc.), Il Direttorio cisalpino e la Repubblica francese si scambiano simboli di pace e continuità - Carta intestata per il Direttorio esecutivo
Andrea Appiani (dis.) e G. Benaglia (inc.), Il Direttorio cisalpino e la Repubblica francese si scambiano simboli di pace e continuità - Carta intestata per il Direttorio esecutivo. L’incisione è nota in più stati, uno dei quali include - lungo il bordo dello scudo accanto al personaggio sulla sinistra - l’iscrizione “Direttorio esecutivo Cisalpino”. Una lettura dell’iconografia diversa individua invece sulla sinistra un giovane Gallo che porta la pace alla Repubblica cisalpina. Milano, 28 brumale anno VI repubblicano. (ASMi, Autografi, b. 103, f. 1)

Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni. La prima ripercorre la biografia dell’artista attraverso documenti che coprono l’intero arco della sua vita, dal certificato di battesimo fino al testamento. Quest’ultimo, redatto nel 1817, pochi mesi prima della morte, restituisce l’immagine di un pittore provato da anni di infermità. Nel 1813 Appiani aveva subito un colpo apoplettico che lo aveva costretto a un lungo periodo di immobilità, riducendo in modo drastico la sua attività e condizionando il quadro economico della famiglia. La parte finale della sezione, intitolata Appiani dopo Appiani, illustra infatti le difficoltà affrontate dai suoi eredi in un contesto segnato dal crollo del sistema napoleonico e dal ritorno degli Austriaci a Milano. Indebolita finanziariamente, la famiglia tentò di vendere all’Accademia di Brera tredici cartoni preparatori, quasi tutti dedicati a temi legati alla propaganda imperiale. L’operazione non fu coronata dal successo sperato: solo nel 1857 l’imperatore Francesco Giuseppe acquistò uno dei cartoni, il Parnaso (o Apollo e le nove Muse), destinandolo come dono personale.

La seconda sezione è dedicata alle carte intestate realizzate negli anni della Repubblica Cisalpina, tra il 1796 e il 1799. Qui il percorso mette a confronto i modelli prodotti da Appiani con altre proposte grafiche elaborate da artisti attivi nello stesso periodo. L’ultima sezione affronta il tema dell’incarico di Commissario alle Arti Belle, che Appiani ricoprì negli anni delle soppressioni degli enti religiosi. La documentazione illustra come tale ruolo includesse il censimento e la tutela dei beni artistici provenienti dagli istituti soppressi, oltre alla selezione delle opere destinate ad arricchire le collezioni delle Accademie di Milano e Bologna. L’incarico richiedeva competenze tecniche e capacità organizzative, poiché gli interventi dovevano conciliare esigenze didattiche, e finalità celebrative. L’inaugurazione si terrà martedì 18 novembre alle ore 18, con interventi introduttivi dei curatori. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino all’11 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 16, con accesso gratuito su prenotazione all’indirizzo as-mi.prenotazione@cultura.gov.it.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraAndrea Appiani. I documenti e le carte intestate di un artista del neoclassicismo
CittàMilano
SedeArchivio di Stato di Milano
DateDal 19/11/2025 al 11/01/2026
ArtistiAndrea Appiani
CuratoriSimone Ferraro, Stefano Leardi, Camila Amoros
TemiArte antica, Andrea Appiani

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