Murano ospita un nuovo capitolo nell’incontro tra arte contemporanea e tradizione vetraria con la mostra Perdersi in un bicchier d’acqua di Fabrizio Plessi, in programma dal 23 novembre 2025 al 21 giugno 2026 presso la galleria Barovier&Toso ARTE, nella Sala dell’Acqua di Palazzo Barovier&Toso. La rassegna rappresenta la prima importante esperienza di Plessi con il vetro di Murano, un materiale che l’artista affronta con l’intento di esplorarne la pura essenza artistica, al di là della consueta funzione pratica. La galleria Barovier&Toso ARTE, nota per invitare artisti di prestigio con poca o nessuna esperienza pregressa nel vetro, ha accolto l’invito di Plessi, riconosciuto a livello internazionale per la sua capacità di integrare elementi naturali e media elettronici. L’artista torna agli archetipi fondamentali della produzione vetraria, in particolare alla bottiglia e al bicchiere, per sviluppare opere che testimoniano la profondità espressiva di forme apparentemente semplici. Il titolo della mostra, un’espressione italiana che descrive il paradosso di perdersi in qualcosa di piccolo e apparentemente marginale, sintetizza la filosofia artistica di Plessi: la complessità emotiva può emergere dalle forme più elementari, se reinterpretate attraverso un linguaggio artistico capace di trasformarle.
Il percorso espositivo inizia nello spazio bar che anticipa la galleria. Qui Plessi presenta le reinterpretazioni dei classici archetipi del vetro, bottiglie e bicchieri, trasformati in sculture autonome. Le opere, solidificate attraverso il movimento dell’acqua, perdono la loro funzionalità originaria e assumono una dimensione fluida e dinamica. La turbolenza, cifra stilistica ricorrente dell’artista, diventa materia visiva. Accanto ai vetri, i disegni mostrano la genesi delle forme, costituendo documenti del processo creativo e rendendo omaggio alla storica vetreria Barovier&Toso, la più antica al mondo, le cui origini risalgono al 1295. L’incontro tra visione artistica e maestria artigianale emerge così in tutta la sua evidenza.
Il percorso prosegue nella Sala dell’Acqua, dove una monumentale installazione ad anello dialoga con i quattro lampadari storici firmati Barovier&Toso. L’opera integra immagini e suoni d’acqua, evocando la fusione simbolica tra l’elemento liquido, che caratterizza la poetica di Plessi, e il fuoco delle fornaci muranesi. Si tratta di una metafora della commistione tra ispirazione e tecnica, tra arte contemporanea e tradizione secolare. A conclusione del percorso espositivo si trova la bottiglia di profumo Movimenti dell’anima, che richiama le geometrie dell’anello e le forme turbolente delle sculture. L’opera rappresenta la sintesi della collaborazione tra Plessi e la galleria, combinando artigianato e linguaggio multisensoriale e confermando la ricerca di trasformazione e bellezza che caratterizza il lavoro dell’artista. La mostra è accompagnata da un catalogo che include un saggio critico di Bruno Corà, storico dell’arte e presidente della Fondazione Burri, e un’intervista all’artista curata da Barovier&Toso ARTE.
“Pur se nativo di Reggio Emilia, Plessi, per vocazione, per scelta, per empatia fisica e per destino poetico, è il più veneziano degli artisti che si conoscano”, scrive Bruno Corà nel suo saggio Fabrizio Plessi: disegni e vetri turbolenti. “Nessuno ignora i Maestri del passato remoto e tanto meno quelli del passato prossimo, ma tra quelli che abbiamo incontrato nell’ultimo mezzo secolo e viventi non ha rivali. Soprattutto poiché nel corso della sua vita ha esaltato e celebrato l’acqua e la luce, ma anche la materia in tutte le sue fogge, elementi primari della vita sul pianeta e della storia di Venezia. Nella lunga vicenda artistica che lo distingue tra i Maestri europei e internazionali, a Plessi si deve il primato di aver impiegato – senza sottostare a ortodossie e prescrizioni – la più avanzata tecnologia ma anche ogni tipo di materia. Se l’opera di Burri è emblematica poiché egli ha osato produrre pittura, forma, spazio ed equilibrio servendosi di materiali spesso ritenuti obsoleti o extrapittorici, Plessi, analogamente, ha introdotto nelle proprie opere, insieme a materiali fluidi, la pietra, il legno, il metallo e soprattutto la tecnologia e l’elettronica, ritenuti ’estranei’ all’estetica tradizionale, mentre in realtà annunciavano la nascita di una nuova sensibilità epocale”.
Il volume offre un approfondimento sul processo creativo di Plessi e sul rapporto tra arte contemporanea e tradizione vetraria. L’iniziativa si apre con un’anteprima per la stampa il 21 novembre alle 17.00, seguita da un cocktail reception su invito presso lo studio dell’artista alle 19.00. L’esposizione sarà visitabile tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00, presso Palazzo Barovier&Toso, Fondamenta Manin 1/D, a Murano.
| Titolo mostra | Perdersi in un bicchier d’acqua | Città | Murano | Sede | Palazzo Barovier&Toso | Date | Dal 23/11/2025 al 21/06/2026 | Artisti | Fabrizio Plessi | Temi | Arte contemporanea, vetro di Murano, Fabrizio Plessi |
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