A Mantova un grande incisore del '500, Giovanni Battista Scultori, per la prima volta in mostra


Una mostra dedicata a un importante e poco noto incisore del ’500, Giovanni Battista Scultori: è ospitata a Mantova, a Palazzo Ducale, dal 20 aprile al 21 luglio 2024. La rassegna presenta per la prima volta un nucleo completo di opere dell’artista.

Una mostra dedicata a un importante incisore del Cinquecento, Giovanni Battista Scultori (Mantova, 1503 – 1575): è quella che dal 20 aprile al 21 luglio 2024 è accolta nelle sale di Palazzo Ducale a Mantova. La mostra Giovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente, a cura di Stefano L’Occaso, ospitata nella Camera di Bacco e nella Stanza delle Due Colonne della Palazzina della Rustica, progettata da Giulio Romano, mentore di Scultori, presenta un nucleo di opere comprendente venticinque stampe, tre lastre su rame dell’artista e alcuni pezzi d’oreficeria. Questa esposizione si trova lungo il percorso di visita di Palazzo Ducale, ora arricchito dal recente restauro del corridore della Cavallerizza, che offre una vista panoramica sui laghi di Mantova. Senza alcuna variazione nei costi dei biglietti d’ingresso, l’offerta museale della reggia dei Gonzaga si espande dunque ulteriormente, offrendo un’opportunità ulteriore per turisti, residenti, famiglie, studiosi e amanti dell’arte.

Giovanni Battista Scultori emerge come una figura di notevole interesse nell’ambito della scuola mantovana d’incisione del XVI secolo, sebbene la sua importanza sia rimasta in larga parte sconosciuta al grande pubblico. Nel contesto dell’Italia cinquecentesca, Scultori godeva di una notevole fama in tutta la penisola e i suoi eventi personali, come l’arresto nel 1567 da parte dell’Inquisizione, suscitarono grande scalpore. Artista dotato di molteplici talenti, Scultori è citato da Giorgio Vasari soprattutto come incisore, descritto come “discepolo di Giulio Romano” e autore di opere grafiche “molto capricciose”, oltre che di “invenzione, disegno e grazia straordinaria”. Vasari attribuiva a Scultori le stesse virtù riconosciute a Giulio, utilizzando il termine “capriccio” per indicare eccezionale ingegno e maestria nell’esecuzione.

La mostra presso Palazzo Ducale si inserisce in un filone di proposte espositive che si dedicano a approfondire aspetti meno noti ma significativi dell’epoca gonzaghesca. Scultori rappresenta una di queste figure, apparentemente secondarie, che gravitavano attorno a Giulio Romano e che consentono una migliore comprensione del complesso sistema artistico messo in atto dal maestro. Molti interrogativi affascinanti affiorano per gli studiosi dell’arte, tra cui il rapporto tra maestro e allievo, ovvero tra Giulio e Scultori, il contributo di un altro importante protagonista del XVI secolo, Giovan Battista Bertani, alla creazione delle stampe, e le reali intenzioni di queste ultime, che potrebbero essere state più orientate a dimostrare abilità che a scopi commerciali effettivi.

Le incisioni di Scultori, lontane dall’essere meri prodotti “popolari”, sono oggi raramente reperibili e nessun istituto museale possiede una collezione completa delle stampe attribuite all’artista. Questa esposizione offre la prima opportunità di ammirare queste opere, grazie alla preziosa collaborazione dell’Istituto centrale per la Grafica, che include anche incisioni dubitativamente attribuite a Scultori e alcune di Giorgio Ghisi, abile allievo dello stesso Scultori.

“La produzione grafica di Scultori” afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso, curatore della rassegna, “è alla base della nascita della ‘scuola mantovana’ del Cinquecento: la scuola che vide l’affermarsi di Ghisi (certamente uno dei grandi protagonisti dell’incisione cinquecentesca) e dei figli di Giovan Battista Adamo e Diana, la quale meriterà una mostra analoga a quella ora dedicata al padre. Con il suo talento proteiforme – fu abile stuccatore ma anche scultore della pietra, incisore, intagliatore, bronzista – Giovan Battista Scultori diffuse l’arte mantovana in vari centri italiani e non solo. Lavorò a Verona, Trento, Venezia, Roma e forse anche in Germania, operando per duchi e vescovi, ma anche per l’imperatore Carlo V. Scultori, definito ai suoi tempi “più eccellente che nissuno altro” nella sua arte, permette quindi di esplorare un mondo, quello della grafica e dell’incisione, che amplia ulteriormente il ventaglio di iniziative e di valorizzazione del patrimonio portato avanti dal museo di Palazzo Ducale di Mantova, grazie a uno straordinario impegno del suo personale, al quale va la mia più profonda gratitudine”.

La mostra rappresenta inoltre, come anticipato, un’opportunità per il pubblico di ammirare il magnifico Cortile della Cavallerizza, recentemente restaurato con cura. L’intervento di restauro, finanziato nel quadro del Piano Stralcio Cultura e Turismo e finalizzato al recupero di spazi attualmente non accessibili al pubblico, è stato supervisionato dall’Ufficio Progetti di Palazzo Ducale, sotto la guida dell’architetto Antonio Giovanni Mazzeri, e eseguito dalla ditta BRC S.p.a. di Genova, con il contributo della ditta Carena e Ragazzoni, tra gli altri. La direzione lavori è stata affidata all’architetto Daniela Lattanzi (Segretariato Regionale per la Lombardia), mentre la direzione operativa per gli interventi di restauro delle superfici è stata affidata alla dott.ssa Daniela Marzia Mazzaglia. Il coordinamento della sicurezza durante l’esecuzione è stato curato dal geom. Antonio Fabbri.

Il Cortile della Cavallerizza, uno degli elementi architettonici più suggestivi del vasto complesso gonzaghesco, si presenta oggi in tutta la sua straordinaria bellezza, grazie al ripristino delle cromie originali che conferiscono vitalità al contesto monumentale degli edifici circostanti. Le origini della Cavallerizza risalgono al 1540, quando fu progettato come un “corridoio” per collegare la “Loggia dei Marmi” alla Palazzina della Rustica. Sebbene la realizzazione dello spazio chiuso su tutti e quattro i lati sia stata completata solo sotto la direzione di Giovanni Battista Bertani, successore di Giulio Romano come prefetto delle fabbriche gonzaghesche, l’aspetto attuale risale molto probabilmente alla fine del XVI secolo.

Nel corso del tempo, lo spazio ha assunto una funzione specifica: era qui che venivano esposti i celebri cavalli dei Gonzaga, da cui derivava la denominazione originaria di “Cortile della Mostra”. In questo cortile, ad esempio, nel 1575 si tenevano spettacoli per gli ospiti illustri, con “esibizioni dei cavalli di razza e gli esercizi a tale scopo predisposti” (nobilium equorum saltus et apparata in eum finem).

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGiovan Battista Scultori. Intagliator di stampe e scultore eccellente
CittàMantova
SedePalazzo Ducale
DateDal 20/04/2024 al 21/07/2024
ArtistiGiovanni Battista Scultori
CuratoriStefano L'Occaso
TemiArte antica, Incisioni

A Mantova un grande incisore del '500, Giovanni Battista Scultori, per la prima volta in mostra
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