La raccolta tirata a sorte (per disfarsene): a Rovigo in mostra la Collezione De Silvestri


La prestigiosa Collezione De Silvestri di Rovigo ha una storia particolare: nell’Ottocento, gli unici due eredi tirarono infatti a sorte... per scaricarla all’altro. Una mostra a Rovigo, a Palazzo Roncale, racconta questa vicenda esponendo le opere più significative della collezione.

A Rovigo va in mostra una collezione dalla storia singolare, dal momento che fu al centro di una gara per... disfarsene. Dal 2 dicembre 2023 al 10 marzo 2024, a Palazzo Roncale, sede espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra Il Conte e il Cardinale. I capolavori della Collezione de Silvestri, nata da un’idea di Sergio Campagnolo e a cura di Alessia Vedova, porta infatti a nuova luce la vicenda della collezione del casato De Silvestri: era il 1877 quando gli ultimi due eredi, il conte Gerolamo De Silvestri e suo fratello, il cardinale Pietro De Silvestri (da cui il titolo) legarono la quadreria di famiglia per metà al Seminario Vescovile e per l’altra metà al Comune di Rovigo e all’Accademia dei Concordi. Senza però stabilire cosa dovesse pervenire a chi. La raccolta era formata da oltre 200 opere: una collezione molto ingombrante per i due fratelli, tanto che il lascito provocò... una contesa alla rovescia. Entrambi i due eredi infatti lottarono per disfarsi della raccolta, cercando di scaricare all’altro il possesso della collezione, considerandola troppo onerosa da gestire e per niente interessante.

Il Seminario acquisì volentieri la collezione archeologica che i de Silvestri avevano lasciato insieme alla quadreria, mentre auspicarono che a farsi carico di quest’ultima fosse l’Accademia dei Concordi, che era stata felicemente destinataria di un altro lascito della famiglia, la preziosissima Biblioteca Silvestrina, ricca di 40 mila documenti e volumi, tra cui capolavori unici come la trecentesca Bibbia Istoriata Padovana. Un’altra gemma del patrimonio, la Casa di Francesco Petrarca ad Arquà, era già stata destinata dai De Silvestri al Comune di Padova, cui tutt’ora appartiene.

La contesa nacque dal fatto che non era possibile rifiutare il lascito, che un esperto dell’epoca definì come “cose da bottega di rigattiere”. Così, dopo lunghe diatribe, la gara a disfarsene venne salomonicamente risolta dai numeri: le opere con un numero di inventario pari andarono al Seminario Vescovile, quelle dispari all’Accademia. Poi, in tempi più recenti, alla recente confluenza della Pinacoteca del Seminario nella Pinacoteca dell’Accademia, la collezione smembrata è tornata unita, recuperando l’originaria unità a cui avevano aspirato i due illustri donatori.

Perché tanta indifferenza per una così imponente collezione d’arte? A spiegarlo è la curatrice della mostra, Alessia Vedova: “Quella dei nobili de Silvestri è una tipica collezione privata dell’epoca: molte opere settecentesche o seicentesche, che al momento non erano particolarmente apprezzate, un buon numero di copie volute per scopo di studio o decorativo, ritratti, nature morte, piccoli paesaggi, opere devozionali. Nulla che veramente intrigasse gli Accademici o gli ecclesiastici”.

Vittore Ghirlandi detto Fra Galgario, Ritratto di ragazzo vestito all'orientale (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Vittore Ghirlandi detto Fra Galgario, Ritratto di ragazzo vestito all’orientale (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Sebastiano Mazzoni, Loth e le figlie (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Accademia)
Sebastiano Mazzoni, Loth e le figlie (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Accademia)
Sebastiano Bombelli , Triplice ritratto (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Sebastiano Bombelli, Triplice ritratto (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Elisabetta Marchioni, Fiori (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Elisabetta Marchioni, Fiori (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Quinzio da Murano, Santa Lucia e storie della sua vita
Quinzio da Murano, Santa Lucia e storie della sua vita
Pittore veneto bizantino, San Girolamo e il leone
Pittore veneto-bizantino, San Girolamo e il leone
Bibbia istoriata padovana, particolare
Bibbia istoriata padovana, particolare
Daniel Van Den Dyck, Ritratto di collezionista (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)
Daniel Van Den Dyck, Ritratto di collezionista (olio su tela; Rovigo, Pinacoteca dei Concordi, Seminario)

E pensare che la raccolta, al contrario, include nomi di artisti importanti, tanto che agli occhi nostri la scelta di disfarsi della raccolta appare miope. Nella collezione figurano grandi opere trecentesche e quattrocentesche di Nicolò di Pietro e Quirizio da Murano, che figurano tra i capolavori della attuale Pinacoteca, e poi tele di artisti come Sebastiano Mazzoni, Giuseppe Nogari, Giovanni Battista Pittoni, Pietro Della Vecchia, Giambattista Piazzetta, Pietro Longhi, Fra Galgario e diversi altri.

“Questa mostra”, prosegue la curatrice, “riaccende i riflettori sulla Collezione e ne fa oggetto di una importante campagna di studi, preceduta da una nuova campagna fotografica. A quasi 150 anni dalla donazione, si analizzerà e documenterà questo patrimonio in gran parte finito nei depositi. L’indagine scientifica di tutte le opere continuerà anche dopo la mostra e in questo lavoro sarò affiancata da altri specialisti universitari. Al termine di questa ricerca, immagini e schede scientifiche dell’intera collezione saranno rese disponibili on line. Un altro progetto riguarda la messa on line dell’intera Bibbia Istoriata, manoscritto miniato oggi suddiviso tra Rovigo e la British Library di Londra”.

La mostra propone al pubblico una selezione delle più significative opere della collezione, ma com’è nella tradizione delle esposizioni di Palazzo Roncale, si pone anche l’obiettivo di far conoscere al pubblico la storia del casato dei De Silvestri, presenti a Rovigo sin dal Ducato Estense. Non saranno indagate solo le figure dei due ultimi protagonisti ma anche quelle di altri membri di una famiglia che si è distinta per molti aspetti in città e nel Polesine. Viene poi presentata anche la vicenda del cardinale Pietro, personalità di spicco nella Roma di metà Ottocento, momento cruciale per le sorti dello Stato Pontificio. Silvestri assunse l’incarico di seguire gli intessi dell’Impero Austroungarico presso il soglio di Pietro, salvo convincersi della necessità di unire Roma al nuovo Regno d’Italia, posizione naturalmente avversata dalla corte papale, al punto che alla sua morte non gli venne tributato alcun omaggio solenne. La sua salma venne silenziosamente tumulata al Cimitero del Verano e poi traslata nella tomba di famiglia a Rovigo. Poi, con la morte del Cardinale, nel 1875, preceduta di un anno da quella del fratello, la famiglia si estinse. Il palazzo e i beni non diversamente assegnati giunsero infine al Vescovo di Adria e da essi prese vita il “Patronato-Scuola de Silvestri per le fanciulle povere”. Un esempio davvero unico di munificenza, che la mostra consente, per la prima volta, di approfondire e documentare.

La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con Comune di Rovigo, Accademia dei Concordi e Seminario Vescovile. Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito della Fondazione.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraIl Conte e il Cardinale. I capolavori della Collezione de Silvestri
CittàRovigo
SedePalazzo Roncale
DateDal 02/12/2023 al 10/03/2024
CuratoriAlessia Vedova
TemiArte antica

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