Le opere di Piero Manzoni tornano nel suo borgo natale, a 60 anni dalla sua scomparsa


Per il sessantesimo anniversario della scomparsa di Piero Manzoni, il Museo della Stampa di Soncino, città natale del grande artista, riporta le sue opere dove Manzoni nacque, e le espone a dialogo con sedici importanti artisti italiani contemporanei.

Dal 25 giugno al 1° ottobre 2023, il Museo della Stampa di Soncino (Cremona), la città natale di Piero Manzoni (Soncino, 1933 – Milano, 1963) dedica un omaggio al grande artista in occasione dei sessant’anni dalla prematura scomparsa. La rassegna, intitolata Relazioni (im)possibili. Il fil rouge da Piero Manzoni a oggi, a cura di Demis Martinelli e Rosalia Pasqualino di Marineo, è organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano e la Pro loco APS di Soncino, e riporta le opere dell’artista nel suo paese natale, ma non solo: il progetto nasce infatti dal desiderio di indagare alcune relazioni.

La prima relazione è quella tra Piero Manzoni e alcuni artisti delle generazioni più recenti, invitati a esporre assieme a lui: Sergio Breviario, Dario Buccino, Gianni Caravaggio, Nicolò Cecchella, Barbara Colombo, Massimo De Caria, Carlo Dell’Acqua, Paola Di Bello, Andrea Francolino, Carlo e Fabio Ingrassia, Giovanni Morbin, Liliana Moro, Cesare Pietroiusti, David Reimondo, Fabio Roncato e Skygolpe. Cercare di scoprire l’eredità di uno dei capisaldi dell’arte italiana non è sempre facile né evidente: chi fa arte oggi certo conosce Manzoni e il suo lavoro, ma non sempre in modo esaustivo, anche perché è entrato profondamente nel DNA di questi artisti, così da non essere più giustamente riconoscibile e riconosciuto. Dunque, i curatori hanno cercato proprio questo “sangue manzoniano” che potrebbe scorrere in ciascuno dei sedici invitati.

Per alcuni di loro l’artista nato a Soncino è stato in qualche modo parte della propria biografia: una giovanissima Liliana Moro rimane folgorata dalla piccola foto di un Achrome, panini e caolino, che le fa intuire la libertà dell’odierno fare arte; Cesare Pietroiusti nel 1981 si trova a trasportare per una mostra diverse opere di Manzoni da Milano a Roma, nel bagagliaio della sua Fiat 128; Sergio Breviario dichiara che ha deciso di fare l’artista perché voleva essere bellissimo, come Piero Manzoni.

La ricerca, condivisa con gli artisti invitati, nel tentativo di trovare l’opera di ognuno di loro che potesse essere messa in relazione con una di Manzoni, ha comportato incontri e scambi, in cui non è stato proprio netto il ruolo dei curatori, poiché la scelta è emersa dalla relazione con l’artista. Il risultato ha portato a una rosa di opere molto diverse tra loro, per tecnica e significato, di cui circa una metà sono state create apposta per questa occasione, testimonianza quindi della varietà di strade che Manzoni ha in qualche modo percorso e precorso.

Accompagna la mostra un catalogo che contiene testi scritti appositamente da otto autori: Luca Bochicchio, Daniela Ferrari, Flaminio Gualdoni, Gaspare Luigi Marcone, Mirco Marino, Raffaella Perna, Marco Senaldi e Giorgio Verzotti. Un po’ per gioco e un po’ per incrinare gli schemi usuali i sedici artisti sono stati abbinati agli autori con una roulette, estraendo a sorte e lasciando quindi che fosse il fato a decidere. Infine un’ulteriore sfida è stato il tentativo di creare una relazione armoniosa tra le opere e lo spazio che le ospita, l’affascinante Museo della Stampa, luogo fortemente caratterizzato: torchi in ghisa, matrici di pietre litografiche e casse tipografiche fanno da cornice al lavoro di Manzoni e degli altri artisti contemporanei.

“Siamo lieti che Piero Manzoni ritorni in grande stile nel suo paese natale, dopo diversi anni in cui mancava”, dichiarano Elena e Giuseppe Manzoni di Chiosca, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Manzoni. “A Soncino, infatti, la nostra famiglia trascorreva le feste e parte dell’estate e diversi sono i ricordi, soprattutto d’infanzia, legati a questo antico borgo e ai giochi con Piero. Questo progetto però ci presenta Manzoni artista, che molto ha contribuito con il suo operato al rinnovamento dell’arte italiana e non solo. E quale modo migliore per evidenziare questo cambiamento, se non affiancando al suo lavoro quello delle generazioni più recenti? Gli artisti invitati, infatti, ci dimostrano come le strade aperte da Piero Manzoni abbiano dato buoni e numerosi frutti, tra di loro molto eterogenei. Per aver reso possibile questo progetto, un sentito grazie va agli artisti, agli autori dei saggi, ai curatori ma innanzitutto alla Pro loco di Soncino e al Museo della Stampa che ospita la mostra, con un ringraziamento particolare a Giuseppe Cavalli, dinamico e capace promotore delle iniziative soncinesi dedicate a Manzoni in questo anniversario”.

“In occasione dei 60 anni dalla morte e i 90 dalla nascita non era possibile non ricordare la figura di Piero Manzoni, uno dei più grandi artisti apparsi nel clima stimolante degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso”, afferma Giuseppe Cavalli, consigliere delegato del Museo della Stampa di Soncino. “Piero Manzoni è nato a Soncino il 13 luglio 1933, per questo motivo la Pro loco – Museo della Stampa di Soncino ha chiesto alla Fondazione Piero Manzoni di poter collaborare per realizzare degli eventi nella sua cittadina natia. La mostra, di cui questo catalogo è parte integrante, raccoglie numerose opere del maestro, fra cui Merda d’artista, realizzata nel 1961, forse il lavoro più famoso e al tempo stesso meno compreso di Manzoni. Confido che questa rassegna, curata da Demis Martinelli e Rosalia Pasqualino di Marineo, direttrice della Fondazione Piero Manzoni, possa servire ad approfondire la conoscenza di Piero e dei sedici artisti che ne hanno raccolto l’eredità. Ringrazio gli sponsor, fra cui alcuni privati che preferiscono mantenere l’anonimato, perché è grazie alla loro generosità e alla sensibilità con cui hanno capito l’importanza della ricorrenza, che è stato possibile realizzare questo catalogo, la mostra, le precedenti iniziative e quelle che seguiranno nei prossimi mesi”.

La mostra è organizzata da Fondazione Piero Manzoni, Milano e Pro loco Soncino APS con il sostegno di: Bes Hotel, Bonizzi srl, Fornaci Laterzi Danesi spa, Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, ITN snc di Maccabelli e Scarpini, Liberty House, Micron srl, Azienda Oro Verde, 8volante srl, Prandelli F.lli srl, Vanoli Ferro spa, Zuccotti Assicurazioni srl.

Le opere di Piero Manzoni tornano nel suo borgo natale, a 60 anni dalla sua scomparsa
Le opere di Piero Manzoni tornano nel suo borgo natale, a 60 anni dalla sua scomparsa


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