Dal 27 febbraio al 2 giugno 2026 l’Accademia Carrara di Bergamo ospita Tarocchi. Le origini, le carte, la fortuna, una mostra a cura di Paolo Plebani che affronta in modo sistematico e documentato la storia dei tarocchi lungo un arco temporale di circa sette secoli. Il progetto nasce da un evento espositivo di particolare rilievo: la riunione, dopo oltre un secolo, delle 74 carte del mazzo Colleoni, considerato il più completo al mondo. Le carte, oggi conservate tra l’Accademia Carrara, la Morgan Library di New York e una collezione privata, tornano temporaneamente insieme, offrendo l’occasione per una più ampia riflessione storica, artistica e culturale.
La mostra prende avvio dalle origini dei tarocchi nel Quattrocento, quando il gioco nasce come forma di intrattenimento aristocratico all’interno delle corti dell’Italia settentrionale. In questo contesto raffinato e sfarzoso, le carte assumono un ruolo che va oltre il semplice passatempo, diventando oggetti di pregio, spesso affidati a pittori attivi negli ambienti di corte. Le carte del mazzo Colleoni, attribuite a Bonifacio Bembo e ad Antonio Cicognara, testimoniano questo momento iniziale, caratterizzato da una forte attenzione alla qualità formale, ai materiali e alla ricchezza iconografica, con riferimenti alla cultura umanistica e alla tradizione dei Trionfi petrarcheschi.
Con l’invenzione della stampa e la progressiva diffusione delle tecniche di riproduzione, i tarocchi escono dall’ambito esclusivo delle élite e si affermano come gioco popolare. Il percorso espositivo ricostruisce questa trasformazione, analizzando la circolazione delle carte, le varianti iconografiche, le diverse tecniche di realizzazione e le committenze, anche alla luce delle più recenti indagini scientifiche. L’attenzione si estende alle dinamiche sociali ed economiche che hanno favorito la diffusione dei tarocchi in Europa. Un passaggio centrale è dedicato al XVIII secolo, quando i tarocchi iniziano a essere utilizzati come strumento di divinazione. La mostra indaga le ragioni di questo cambiamento di funzione e le sue conseguenze sul piano simbolico e culturale, mettendo in relazione le carte con l’esoterismo, la filosofia e la letteratura. È in questo periodo che i tarocchi consolidano un immaginario destinato a esercitare una lunga influenza, che si estende fino al Novecento e oltre.
Il percorso prosegue infatti con un’analisi della fortuna dei tarocchi nel XX secolo, quando artisti e intellettuali li reinterpretano come dispositivi visivi e concettuali. Il Surrealismo rappresenta uno dei momenti chiave di questa riscoperta, come dimostrano le opere di Victor Brauner, affiancate in mostra da testimonianze di artisti e autori che, in epoche e linguaggi diversi, hanno dialogato con l’universo simbolico delle carte. Tra questi figurano Irving Penn, Nikide Saint Phalle e Leonora Carrington, presenti con opere che documentano l’uso dei tarocchi come strumento di riflessione sull’immaginazione, sull’identità e sul destino.
La mostra si avvale di prestiti provenienti da alcune delle più importanti istituzioni museali e bibliotecarie internazionali. Oltre alla collaborazione con la Morgan Library di New York, che ospiterà l’esposizione dopo la tappa bergamasca, partecipano al progetto la Bibliothèque nationale de France di Parigi, la Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University e la Biblioteca Nazionale di Firenze. Rilevante anche il contributo di musei come il Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery of Art di Washington e il Kunsthistorisches Museum di Vienna, che confermano la rete di relazioni internazionali dell’Accademia Carrara. Accanto ai prestiti esteri, la mostra presenta un importante nucleo di opere provenienti da musei italiani, tra cui il Castello Sforzesco e la Pinacoteca di Brera a Milano, il Museo di Capodimonte di Napoli, la Galleria Sabauda di Torino e la Pinacoteca Nazionale di Siena. Per la sezione dedicata all’arte contemporanea si aggiungono prestiti della Peggy Guggenheim Collection di Venezia e della Niki Charitable Art Foundation, oltre a opere provenienti da collezioni private specializzate.
Il progetto espositivo è affiancato da un articolato public program, da iniziative parallele e da attività didattiche che approfondiscono il ruolo dei tarocchi anche in altri ambiti della creatività, dalla letteratura al cinema, dalla moda alla musica. Tarocchi. Le origini, le carte, la fortuna si inserisce nel programma biennale MONDO CARRARA, che riunisce progetti espositivi ed editoriali nati dallo studio delle collezioni del museo e orientati ad aprirsi a temi di più ampio respiro, includendo capitoli meno noti della storia dell’arte. All’interno del quadro, la mostra contribuisce alle attività dell’Accademia Carrara legate alla conservazione, alla ricerca, ai restauri, ai servizi educativi e alla comunicazione, con iniziative ospitate sia nelle sale del museo sia negli spazi esterni dei Giardini PwC. MONDO CARRARA ribadisce così l’impegno dell’istituzione nel proporsi come luogo accessibile a pubblici diversi, attento alle esigenze educative e sociali, e orientato a un’idea di arte come strumento di conoscenza, cura e benessere.
| Titolo mostra | Tarocchi. Le origini, le carte, la fortuna | Città | Bergamo | Sede | Accademia Carrara | Date | Dal 27/02/2026 al 02/06/2026 | Curatori | Paolo Plebani | Temi | Arte antica, Tarocchi |
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