Il Classis di Ravenna apre due nuove sezioni permanenti con mosaici antichi, alcuni mai esposti


Abitare e Pregare a Ravenna: il museo Classis apre due nuove sezioni permanenti con una ricca selezione di mosaici antichi, alcuni per la prima volta esposti al pubblico e restaurati per l’occasione. 

Il Classis di Ravenna - Museo della Città e del Territorio apre due nuove sezioni espositive nella sua collezione permanente: Abitare e Pregare a Ravenna. Due approfondimenti dedicati all’edilizia ecclesiastica tardoantica e a quella residenziale in età romana e tardo romana. Questi aspetti sono raccontati nelle due nuove sezioni permanenti attraverso una ricca selezione di mosaici antichi, alcuni per la prima volta esposti al pubblico, restaurati per l’occasione dal Laboratorio di Restauro della Fondazione RavennAntica, l’ente che gestisce il museo.

Questo è stato reso possibile grazie a un finanziamento del Ministero della Cultura - Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”. Programmazione risorse residue 2022 e ulteriori. Risorse annualità 2020, 2021 e 2022 - che la Fondazione RavennAntica e il Comune di Ravenna hanno fortemente voluto per dare visibilità a due importanti capitoli della storia della città e del territorio e che è stato possibile utilizzare grazie a un apposito accordo operativo con cui il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per l’Emilia-Romagna delega alla Fondazione RavennAntica le funzioni di stazione appaltante relativamente all’intervento Parco Archeologico di Classe - Restauro e Valorizzazione. Il progetto complessivo è stato realizzato con la collaborazione e la disponibilità della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; si ringrazia inoltre la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna.

“Con l’apertura delle nuove sezioni”, hanno dichiarato congiuntamente il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’Assessore alla Cultura e Mosaico Fabio Sbaraglia, “Classis Ravenna taglia un importante traguardo in un cammino che guarda al museo come luogo di memoria e strumento di futuro. L’allestimento di spazi dove approfondire le principali tipologie abitative del mondo antico, dove abitazione, culto, vita privata e vita pubblica costituiscono le antitesi di profonde e stratificate evoluzioni storiche, sociali e culturali, è occasione per confrontarsi con un passato che offre chiavi di lettura per comprendere la contemporaneità. La presenza di mosaici importanti, alcuni non ancora visti dal pubblico, allestiti in un contesto capace di rendere la complessità degli usi, della funzione storica, della costruzione iconografica e dei valori artistici si lega saldamente alle azioni di valorizzazione e rilancio del mosaico contemporaneo che sottendono alla Biennale di cui questa inaugurazione è il momento iniziale. Ravenna è città del mosaico per tradizione antichissima e per la viva e pulsante forza che il mosaico ancora possiede e proprio nell’interrotto dialogo tra antico e moderno, nella forza inesausta di custodire e innovare sta l’unicità del mosaico così come lo si vive ogni giorno nelle strade, nelle botteghe, nelle abitazioni private e negli istituti della cultura di questa città”.

“Classis Ravenna”, ha affermato il presidente di RavennAntica Giuseppe Sassatelli, “completa il suo iniziale progetto espositivo che accanto alla ’linea del tempo’ prevedeva alcuni approfondimenti tra i quali anche i due che ora si inaugurano (Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna) dedicati all’architettura civile e a quella religiosa, con nuovi materiali esposti per la prima volta al pubblico. Con le due nuove sezioni che accolgono mosaici importanti anche del territorio (Faenza) il Museo tiene fede alla sua impostazione di essere, appunto, il museo della città e del territorio e di raccontarne le storie, spesso intrecciate e complementari. Il mosaico antico acquista ora nel Museo Classis una centralità espositiva che è giusto sia finalmente presente, non per assecondare luoghi comuni e facili approcci di tipo estetico, ma per la straordinaria importanza, economica e culturale, che questa espressione artistica ha nella storia della città. L’apertura delle nuove sezioni espositive è segno tangibile della vocazione di Classis a essere un luogo intrinsecamente vitale in cui ricerca, restauro, didattica museale e turismo culturale non solo convivono, ma danno vita a spunti nuovi e a nuove esperienze. Al Classis si tocca con mano che Ravenna è la capitale del mosaico antico ed è da queste radici che traggono linfa vitale anche i progetti e le iniziative sul mosaico contemporaneo, in una sinergia tra antico e moderno che darà sicuramente importanti risultati”.

Questo ampliamento, a cura di Andrea Augenti, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli, consente al Classis Ravenna di rilanciarsi fortemente come museo del territorio: i reperti archeologici e i mosaici che saranno esposti provengono non solo da alcuni dei più celebri scavi della zona di Ravenna, come quello della Basilica di San Severo a Classe, e da collezioni già conosciute in città, come la Domus dei Tappeti di Pietra, ma anche da altri siti, come il mosaico rinvenuto nella Domus di via Dogana a Faenza. Una connessione che vuole testimoniare la volontà della Fondazione RavennAntica di raccontare, tramite il Classis, una storia che va oltre i confini di Ravenna, ma che abbraccia tutta la comunità che ha beneficiato dei fasti dell’epoca.

I reperti archeologici e i mosaici nelle due nuove sezioni aprono la via a un immenso patrimonio fatto di nuove conoscenze e consapevolezze sulla vita privata e pubblica della comunità ravennate all’epoca di Ravenna Capitale. Grazie a questo importante ampliamento, la dotazione espositiva esistente si arricchisce di una documentazione scientifica legata soprattutto ai mosaici antichi, attorno ai quali ruota tutto il concept espositivo. Un archivio prezioso di reperti archeologici che, proprio grazie a questo progetto culturale, sono stati al centro di un’imponente attività di restauro, portata avanti dal Laboratorio di Restauro di RavennAntica e che sono stati anche oggetto, in alcuni casi, delle attività didattiche del corso di Laurea magistrale a ciclo unico (LMCU) in Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Bologna (Campus di Ravenna).

Immagine: Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio: Abitare a Ravenna, veduta dell’allestimento

Il Classis di Ravenna apre due nuove sezioni permanenti con mosaici antichi, alcuni mai esposti
Il Classis di Ravenna apre due nuove sezioni permanenti con mosaici antichi, alcuni mai esposti


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