Il Salone di Donatello al Museo Nazionale del Bargello, a Firenze, chiude al pubblico dal 5 giugno fino a fine ottobre per permettere importanti lavori di restauro e di riallestimento previsti da tempo. L’ambiente più imponente del percorso museale custodisce capolavori della produzione di Donatello, quali il David bronzeo, il David marmoreo, il San Giorgio, l’Amore-Attis, il Marzocco e la Madonna di via Pietrapiana, recentemente acquistata per il Museo dal Ministero della Cultura, oltre ai capolavori più celebri di altri maestri del tempo come il David del Verrocchio, una vasta collezione di robbiane, le formelle del Ghiberti e del Brunelleschi e molte altre ancora, per un totale di 67 opere. Durante il periodo di chiusura al pubblico, un nucleo di tredici capolavori (dieci rilievi e tre statue in bronzo) saranno trasferiti in una delle due sale mostra al piano terra del museo per consentirne comunque la visione ai visitatori. La sala al piano terra sarà accessibile a partire dal 7 giugno e per tutta la durata degli interventi.
I lavori seguono quelli già realizzati alla Sala degli Avori, alla Cappella della Maddalena, alla Sagrestia, alla Sala della Scultura Medioevale, al Medagliere e alla Sala Barocca, alla Sala Islamica e alla Sala delle Maioliche (questi ultimi due, quasi conclusi) e rientrano nel programma di grandi lavori sviluppato a partire dal 2016 nelle cinque sedi dei Musei del Bargello. Nel Salone di Donatello, i lavori, finanziati con fondi propri dell’Amministrazione per un totale di 300.000 euro, saranno molto impegnativi poiché consistono nel risanamento di quasi 1000 metri quadrati di superfici suddivisi in 800 metri quadrati di pareti e 180 di soffitti a volta. Saranno lavori di manutenzione conservativa delle superfici intonacate e dipinte, dalla pulitura diffusa alla rimozione di tinteggiature esistenti non idonee alla conservazione, dal consolidamento di porzioni di intonaco alla stuccatura di fessurazioni fino alla coloritura a calce delle superfici, per uniformare l’effetto finale delle pareti o dei soffitti voltati. Per quanto riguarda le superfici decorate (circa 200 metri quadrati), è prevista una pulitura a secco, con successiva reintegrazione cromatica mimetica delle lacune.
L’intervento dovrà inoltre mantenere l’evidenza delle tracce murarie, tuttora visibili sulla parete nord, corrispondenti all’antica suddivisione in celle, risalente all’epoca della destinazione dell’edificio a carcere, che comportò una suddivisione in altezza del Salone in quattro piani, ciascuno comprendente trentadue celle. Nel 1574, infatti, alla fine del principato di Cosimo I de’ Medici, l’edificio venne destinato a carcere e a sede del “Bargello”, ovvero il capo della polizia. Solo i restauri iniziati nel 1858 e terminati nel 1865, riportarono il palazzo - e il Salone – allo splendore originario, pronto ad accogliere il primo Museo Nazionale del Regno d’Italia.
La progettazione dei restauri ha previsto un incarico per la Direzione dei lavori e per il Coordinamento della Sicurezza affidato allo Studio Sertec S.A.S. di Messina C. e Paolini L. e ha implicato una complessa organizzazione della movimentazione e della messa in sicurezza delle 67 opere presenti nel Salone, preliminare alla costruzione dell’ampio ponteggio. In occasione dei lavori sarà anche compiuto un risanamento parziale delle superfici dipinte che interessano la fascia inferiore dell’attiguo Verone.
Il Salone di Donatello riaprirà dunque con un rinnovato allestimento che godrà del nuovo impianto di illuminazione realizzato grazie alla generosa donazione di 166.183,52 euro offerta al museo dai “Friends of the Bargello” nel 2022.
Per consentire ai visitatori di continuare ad ammirare i capolavori custoditi nel Salone, sarà allestita all’interno di una delle sale mostre al piano terra, con la curatela di Ilaria Ciseri, responsabile delle collezioni del Museo Nazionale del Bargello, una selezione delle opere più rappresentative, con un percorso concentrato sulla scultura di Donatello e di alcuni suoi contemporanei, aperta al pubblico a partire dal 7 giugno. Nei soli due giorni del 5 e 6 giugno, per consentire la movimentazione e l’allestimento, il pubblico non potrà né accedere al Salone né accedere alla selezione esposta al piano terra. Al centro della sala saranno collocati tre capolavori d’eccezione della scultura fiorentina: il David di Donatello, l’Amore-Attis, e il David bronzeo di Andrea del Verrocchio. Alle pareti prenderanno posto tre rilievi di Luca della Robbia, le due formelle in bronzo dorato eseguite da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti nel 1401, accanto ai due altorilievi in terracotta dipinta, realizzati da Dello Delli e da Michele da Firenze nel terzo decennio del Quattrocento. E ancora, due opere di Donatello: il bassorilievo con la Crocifissione e la Madonna di via Pietrapiana, cui segue a chiudere il gruppo uno dei migliori allievi di Donatello, Desiderio da Settignano, con la sua Madonna Panciatichi.
Nell’immagine, il Salone di Donatello al Museo Nazionale del Bargello. Foto di Fabiana Priviter
Firenze, il Salone di Donatello al Bargello chiuderà quasi cinque mesi per lavori di restauro e riallestimento |