Riapre al pubblico, a Genova, il Museo di Sant’Agostino, chiuso dal 2020 per motivi di sicurezza a causa delle criticità strutturali sui suoi 790 metri quadrati di vetrate, che erano tutti da sostituire: dal 30 maggio il pubblico potrà esplorare un nuovo percorso espositivo allestito negli spazi museali e nella chiesa di Sant’Agostino, sede di uno dei musei d’arte medievali più importanti d’Italia. Questo allestimento, situato nella chiesa medievale, offre una selezione di opere del Museo di Sant’Agostino, presentando un percorso tematico che illustra la storia di Genova dal X al XV secolo, periodo in cui la città divenne una potenza mediterranea.
Il Museo di Sant’Agostino di Genova, situato nel cuore del centro storico, è il più grande tra i musei civici della città. Questo museo rappresenta l’ultima opera architettonica e museografica progettata da Franco Albini e Franca Helg, ed è considerato una delle massime espressioni dell’architettura italiana del secolo scorso. Il progetto del museo ha avuto inizio negli anni Sessanta, dopo aver esaminato numerose varianti di ricostruzione e restauro dei resti del complesso monastico agostiniano, distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Il museo è stato aperto al pubblico nel 1982 con spazi distribuiti intorno al chiostro quadrangolare e completato con i volumi intorno al chiostro triangolare negli anni immediatamente successivi.
L’ex chiesa, che fa parte del complesso, è una delle più complete e monumentali espressioni dell’architettura gotica genovese. Gli intenti progettuali originali prevedevano il recupero dell’ex chiesa come spazio collaterale nel percorso di visita del museo. Il restauro della chiesa, avviato nel 1988 senza interventi sugli apparati decorativi, mirava a destinarla come auditorium per la Giovane Orchestra Genovese (GOG). Tuttavia, l’istituzione ha trovato una sede definitiva più idonea altrove, e la chiesa è stata successivamente aperta solo per manifestazioni temporanee, tra cui la memorabile “Sacra Selva” del 2004. L’ultima mostra tenutasi nella chiesa risale al 2016.
Il fulcro dell’esposizione è l’Elevatio Animae di Margherita di Brabante, capolavoro di Giovanni Pisano, realizzato nel 1313. Dopo un restauro durato otto anni presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, questa scultura torna a Genova per l’evento Ianua-Genova nel Medioevo. Il pubblico troverà l’Elevatio radunata assieme agli altri frammenti, conservati al Museo di Sant’Agostino, del grandioso monumento sepolcrale di Margherita, consorte dell’imperatore Arrigo VII, deceduta a Genova nel 1311. La statua, realizzata in marmo di Carrara, misura circa un metro e mezzo di altezza. Purtroppo, si conosce poco dell’aspetto originario del monumento a cui apparteneva: inizialmente collocato nella chiesa di San Francesco di Castelletto, fu demolito e disperso nei primi anni dell’Ottocento, insieme all’intera chiesa e al complesso conventuale. Di quella che doveva essere una costruzione imponente e innovativa rimangono solo pochi brani. Tuttavia, da questi emerge una concezione nuova e toccante del sepolcro: la regina rivolge al cielo uno sguardo intenso di speranza, un’espressione senza precedenti nell’arte, che trova un parallelismo solo nei versi della “Commedia” di Dante.
Oltre a queste opere, l’esposizione include oltre un centinaio di manufatti provenienti dai depositi del museo, mai esposti negli ultimi ottant’anni. Questo percorso espositivo si estende anche nel chiostro triangolare del convento di Sant’Agostino. Il progetto scientifico è stato curato dalla Direzione Musei del Comune di Genova, in collaborazione con l’Università di Genova e la Soprintendenza. I curatori del percorso espositivo sono Raffaella Besta, Paolo Persano, Clario Di Fabio e Francesca Girelli. L’allestimento è stato realizzato dallo studio GTRF Giovanni Tortelli Roberto Frassoni Architetti Associati, che ha curato anche il masterplan del complesso di Sant’Agostino.
Il nuovo allestimento sfrutta l’architettura gotica della chiesa medievale, amplificando le peculiarità dello spazio attraverso una disposizione evocativa e verticale delle opere. Gli apparati didattici sono progettati per guidare il visitatore in un’esperienza ascendente, simile agli “exultet” medievali. Due spazi “immersivi” accolgono i visitatori: uno virtuale, che offre dettagli di monumenti e opere medievali, e un altro che ricrea una foresta di capitelli.
I lavori per la riapertura di Sant’Agostino, iniziati lo scorso aprile, sono suddivisi in diverse fasi. La prima fase ha riguardato l’ex chiesa, costruita nel XIII secolo e sconsacrata durante le leggi napoleoniche. La seconda fase, prevista entro novembre, riguarderà il deposito dei marmi, con l’esposizione di frammenti scultorei e architettonici mai mostrati al pubblico. Nel 2025, il chiostro quadrangolare verrà riaperto dopo il restauro delle vetrate, della pavimentazione e del giardino interno, con interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e adeguamento impiantistico.
Le opere medievali saranno riallestite proprio nel chiostro quadrangolare al primo livello del museo. Al piano terra, una nuova sezione sarà dedicata al rapporto di Genova con l’Oriente, e verranno creati nuovi spazi di accoglienza e servizio per i visitatori, inclusi una biglietteria, un bookshop e una caffetteria. Inoltre, il Pallio bizantino e le sculture lignee verranno esposti nel chiostro triangolare al primo livello, mentre le opere rinascimentali e barocche saranno riallestite nel chiostro quadrangolare al secondo livello del museo. L’impianto di controllo igrometrico e climatico sarà aggiornato per garantire la conservazione delle opere più fragili.
Il museo, dal 31 maggio al 30 settembre, sarà visitabile il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19.30. Dal 1° ottobre al 31 dicembre: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: dalle 10 alle 18.30. Chiuso il giovedì. Inoltre, a giugno, la Direzione Politiche Culturali del Comune di Genova, per quattro mercoledì successivi - 5, 12, 19 e 26 giugno - propone Caruggi medievali (https://www.visitgenoa.it/it/caruggi-medievali), visite guidate da un’ora e mezza (dalle 14.30 con partenza da piazza Caricamento) alla scoperta delle architetture e dei motivi medievali nascosti in città. Il percorso Caruggi Medievali, da Palazzo San Giorgio a Sant’Agostino, percorre vicoli e piazze, toccando antiche dimore nobiliari, antiche chiese genovesi e complessi monastici. Il tour termina a Sant’Agostino dove i partecipanti possono scoprire il nuovo allestimento e le più importanti opere medievali conservate all’interno.
Genova, dopo quattro anni riapre il Museo di Sant'Agostino. Con nuovi allestimenti |