Parma, la Biblioteca Palatina si dota di un nuovo ingresso, la Sala Paciaudi


Nuovo ingresso per la Biblioteca Palatina di Parma, nel complesso della Pilotta: dall’intervento di Guido Canali su un passaggio coperto del Seicento in stato di degrado e incuria, nasce la nuova Sala Paciaudi.

È stata inaugurata ieri, nel Complesso della Pilotta di Parma, la Sala Paciaudi della Biblioteca Palatina: si tratta di una monumentale sala polivalente volta a rendere la Biblioteca Palatina un spazio funzionale e al passo con i tempi ed un ingresso autonomo per una sua diretta e più idonea fruizione. Presentata al pubblico nell’ambito dell’VIII edizione di I like Parma. Un patrimonio da vivere promossa in occasione delle “Giornate FAI d’Autunno”, la Sala Paciaudi (dal nome del colto padre teatino Paolo Maria Paciaudi, primo bibliotecario dell’istituzione) costituisce il centro pulsante della Biblioteca Palatina, istituto fra i più antichi del Complesso dall’inestimabile patrimonio librario e documentaristico nonché custode di un fondo di disegni e stampe unico mondo.

Pubblico e studiosi potranno così accedere alla Biblioteca Palatina tramite un ingresso indipendente, frutto della segmentazione di un passaggio coperto del XVII secolo in stato di grave degrado ed incuria, provvisto di ampie vetrate disegnate dall’architetto Guido Canali che delimitano la sala Paciaudi. Il nuovo ingresso consente pertanto una più idonea separazione fra la zona studio e l’area monumentale evitando commistioni tra gli utenti dei servizi e la zona dei visitatori.

“Quello che presentiamo oggi è un intervento di riqualificazione significativo”, dichiara Simone Verde, Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta, “volto a restituire dignità ad uno dei più antichi istituti nazionali del collezionismo e della cultura oltre che alla comunità parmense. Un ulteriore passo vanti nella costruzione dell’immagine della Nuova Pilotta, sempre più protesa ad una fruizione del patrimonio culturale contemporanea e al passo con i tempi”.

Il passaggio coperto del XVII secolo prima della trasformazione
Il passaggio coperto del XVII secolo prima della trasformazione
Il passaggio ora diventato la nuova Sala Paciaudi
Il passaggio ora diventato la nuova Sala Paciaudi

Il volume oggetto dell’intervento, disegnato a suo tempo dall’architetto barocco Carlo Rainaldi e ispirato al passaggio trionfale a tre navate che conduce all’interno di Palazzo Farnese a Roma, diviene una sala multifunzionale a servizio dell’utente, con le sembianze architettoniche di una basilica laica, volta ad ospitare i servizi di accoglienza nonché le conferenze attinenti alle finalità scientifiche dell’istituzione. Lo spazio è stato rinnovato anche grazie anche alla donazione, da parte della Fondazione Nicola Bulgari, di divani riservati al pubblico.

L’intervento, inoltre, consentirà alla Biblioteca, una volta tornata in forze di tutto il suo personale, di offrire ai suoi utenti orari di apertura più lunghi rispetto a quelli museali oltre che di acquisire una maggiore visibilità grazie all’ingresso diretto dal piano terra.

Infine, l’idea di un ingresso separato tra Biblioteca e parte monumentale del Complesso ripropone un intento, mai realizzato, ipotizzato dall’ex sindaco di Parma Giovanni Mariotti nel 1894, come testimonia una sua lettera all’amministrazione pubblica; anche allora, l’obiettivo era quello di trasformare tali spazi in accesso alla Biblioteca oltre che di intervenire sul decoro e la sicurezza urbani. “Ci crediamo in dovere di proporre”, scriveva Mariotti, “che, pur rimanendo liberi il passaggio sullo Scalone per gli impiegati della Palatina e dell’Archivio, si apra per l’accesso del pubblico a questi due Istituti una nuova scala. La cosa non riuscirebbe, né difficile, né molto spendiosa. […] In parte di quel locale, al piano terreno, (demolite una piccola scala e alcune sottili pareti, di recente e pessima costruzione) si riaprirebbe, nella sua maestosa architettura, il grande atrio del palazzo Farnese. L’androne centrale dell’atrio era rimasto aperto al pubblico anche dopo la costruzione di quelle sgraziate pareti, il portico occidentale, chiuso esso pure nel secolo scorso, fu riaperto da pochi mesi a cura della direzione del museo; ora si tratterebbe di completare la bella opera, riaprendo anche il portico orientale. Da questo portico si avrebbe un nuovo decoroso ingresso alla biblioteca ed all’Archivio”.


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