Il prossimo 26 ottobre apre a Ravenna il nuovo Complesso Museale di Palazzo Guiccioli, una iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Questa antica dimora, completamente restaurata, ospiterà il Museo Byron, il Museo del Risorgimento e la nuova sede del Museo delle Bambole - Collezione Graziella Gardini Pasini. La scelta della data di apertura non è casuale, poiché richiama il 26 ottobre del 1860, giorno dell’Incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, un momento cruciale per il Risorgimento italiano.
La notizia dell’apertura del nuovo Complesso Museale è stata annunciata dal Presidente della Fondazione ravennate, Ernesto Giuseppe Alfieri. Il restauro di Palazzo Guiccioli, un edificio che si estende su una superficie di 2.220 metri quadri, rappresenta per la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna un investimento di rilevanza non solo economica, ma anche culturale. Questo progetto ha permesso il recupero di un edificio che ha attraversato i secoli, raggiungendo il suo apice nel Settecento e nell’Ottocento, quando diventò una delle dimore più prestigiose della città. La residenza, con la sua vocazione cosmopolita influenzata dalla lunga permanenza di Byron, divenne uno dei centri culturali più vivaci di Ravenna.
Oltre al restauro, il palazzo è stato funzionalizzato come complesso museale per valorizzare un periodo cruciale della storia locale e nazionale. L’intero complesso monumentale, che si estende dalla via principale alla via secondaria, è riccamente decorato con splendidi affreschi che adornano le stanze, i soffitti e le pareti. Come noto, Palazzo Guiccioli ospiterà il Museo Byron, unico nel suo genere dedicato al celebre poeta romantico, rappresentando una promessa per il turismo anglosassone, da sempre affascinato dalla figura di Byron e secondo solo a Shakespeare.
“Con Palazzo Guiccioli e il suo complesso museale”, dichiara il Presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri, “la Fondazione diventa soggetto attivo nell’ambito della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, che nel corso dell’Ottocento fa di Ravenna un piccolo centro che collega la Patria locale a quella nazionale, così come al risveglio di istanze libertarie che attraversano l’Europa e il nuovo mondo. Ravenna dunque come alma mater, patria accogliente di due grandi esuli della Letteratura universale, Dante e Byron, che qui trovarono, insieme alla protezione, lo spazio fecondo per l’attività poetica”.
Rispetto all’andamento dei lavori di restauro e allestimento, il presidente Alfieri precisa che "dopo una serie di cause di forza maggiore, che hanno rallentato il crono-programma, ora si procede alacremente. Prima, la pandemia che ci ha costretto a chiudere il cantiere per quasi un anno. Successivamente, i lavori sono stati rallentati dalle procedure anti-contagio. Infine, a seguito del Covid si è registrato un significativo aumento dei costi delle materie prime che ha comportato un ulteriore rallentamento delle attività e una sostanziale revisione del contratto d’appalto. Tutto ciò ha inciso non poco sui tempi di esecuzione e ha fatto registrare un inevitabile incremento dei costi. Ora possiamo affermare che le molte attività sono a regime e finalmente possiamo dire di essere a buon punto”. La parte del complesso che si affaccia su via Cavour è ultimata, mentre quella su via Morigia è a un buon livello di avanzamento. “Ora”, prosegue il presidente Alfieri, “augurandoci che non vi siano altri impedimenti, siamo al lavoro per inaugurare i musei, e aprirli al pubblico, in occasione della ricorrenza dell’incontro a Teano fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II”.
Il percorso museale sarà orientato a valorizzare la memoria e i contenuti immateriali, con particolare attenzione alla produzione letteraria di Lord George G. Byron durante il suo esilio volontario a Ravenna. Tra il 1820 e il 1821, infatti, Byron visse e risiedette a Palazzo Guiccioli, rendendo questo luogo un fulcro importante della sua vita e della sua opera. Al piano nobile del palazzo troverà spazio il Museo del Risorgimento, che non solo espone una vasta collezione di cimeli legati alla partecipazione della città ai moti del 1820-21, ma include anche una sezione di grande rilevanza dedicata a Giuseppe Garibaldi e alla diffusione popolare del suo mito.
Il presidente Alfieri spiega che "Stefania Craxi, presidente di Fondazione Bettino Craxi, ha concesso in deposito per 20 anni, la collezione garibaldina appartenuta al padre Bettino Craxi, noto cultore dell’Eroe. Fanno parte di tale collezione anche cimeli provenienti da Firenze, grazie alla disponibilità di Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia. È noto infatti come Bettino Craxi e Giovanni Spadolini, entrambi grandi appassionati dell’Eroe dei due Mondi, facessero a gara nell’aggiudicarsi l’acquisto di oggetti appartenuti a Garibaldi”.
Il percorso espositivo mette in evidenza, in modo sottile, le diverse inclinazioni dei due leader politici: da un lato, si evidenziano i cimeli con i loro contenuti iconografici e persino oleografici, mentre dall’altro si focalizza sull’importanza della documentazione che testimonia i passaggi cruciali, il radicamento delle idee e gli effetti sul consenso pubblico. Il Museo del Risorgimento di Ravenna si distingue per la presentazione non solo dei doni offerti da numerosi cittadini ravennati al fine di preservare oggetti dal dimenticatoio, ma anche per la straordinaria raccolta di documenti riguardanti la figura presto mitizzata di Garibaldi, sicuramente di grande interesse per gli studiosi e gli appassionati della storia risorgimentale.
“Il Museo del Risorgimento”, prosegue il presidente Alfieri, “ospita inoltre un’importante collezione di medaglie massoniche del lascito Guerrini e concessa in deposito a Fondazione per 20 anni. Tutti pezzi di grande rilievo storico e artistico”.
In stretta correlazione con il contesto ottocentesco, il terzo museo pronto ad essere inaugurato all’interno del complesso di Palazzo Guiccioli è il Museo delle Bambole - Collezione Graziella Gardini Pasini, una delle più prestigiose a livello europeo per l’importanza e la qualità dei suoi pezzi. Questo museo sarà ospitato nella sezione distaccata della seconda corte, offrendo così un’affascinante incursione nel mondo delle bambole e dei giocattoli dell’Ottocento.
“Siamo certi”, conclude il presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, “che questo nuovo polo culturale e museale, dedicato all’Ottocento, sarà un importate elemento di attrazione per il turismo nazionale e internazionale. Un progetto tanto ambizioso non sarebbe stato possibile senza la volontà congiunta di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e Comune di Ravenna, con l’ulteriore, competente, supporto di Biblioteca Classense e MAR-Museo d’Arte della città di Ravenna, la generosa e lungimirante adesione al progetto di Fondazione Bettino Craxi e Fondazione Spadolini Nuova Antologia, la partecipazione appassionata dei suoi artefici: su tutti Aurea Progetti Ravenna per il recupero dell’edificio e la sua funzionalizzazione, del Laboratorio del Restauro di Ravenna per il recupero di cicli decorativi e pavimenti insieme ai molti collegati all’Unità di progetto. Un progetto tanto ambizioso non sarebbe stato possibile senza un’ampia concertazione di squadra. Molti i crediti e molti i ringraziamenti a quanti hanno reso possibile con la propria generosa dedizione questo cantiere”.
Foto: lo studiolo di Byron a Palazzo Guiccioli
Ravenna avrà un polo museale sull'Ottocento, con un museo sul Risorgimento e uno su Byron |