Assisi, cosa vedere: 10 luoghi da non perdere


Cosa vedere ad Assisi: 10 luoghi da non perdere nella città di San Francesco.

Lungo le acciottolate e strette strade di Assisi si scoprono storie di santi e pellegrini che qui hanno vissuto, amato e sofferto. Percorrendole l’anima si arrende, ma la città umbra, patria di san Francesco e di santa Chiara, non è solamente storia di spiritualità: è anche un abbraccio di natura selvaggia e rigogliosa dove le colline si perdono lontanissime allo sguardo, regalando paesaggi incantevoli sempre uguali e diversi. Ogni passo rivela segreti nascosti, taciuti per infinito tempo e le pareti di pietra parlano del correre lacerante della storia. Le origini della città sono legate saldamente alla leggenda di Dardano, una figura mitologica la cui stirpe fondò la città di Troia. Si dice che egli fece edificare la città di Assisi ben otto secoli prima di Roma e innalzò un tempio, oggi simbolo del periodo classico della città, in onore di Minerva, dea della guerra e della sapienza. Ed è da qui che inizierà il nostro viaggio in 10 luoghi da visitare ad Assisi.

1. Il Tempio di Minerva

Questo antico tempio, risalente al I secolo a.C., oggi è parte integrante della chiesa di Santa Maria sopra Minerva ed è anche grazie a ciò che è riuscito a sopravvivere alla storia. La facciata, ancora allo stato originale, presenta sei colonne con capitello corinzio poggiate su plinti che, per mancanza di spazio, sono stati collocati sulla scalinata. Fu in età medievale che il tempio venne trasformato in chiesa cristiana e, dal 1212, venne utilizzato prima come residenza del Podestà, poi come tribunale civico e carcere comunale fino a quando, nel 1456, ritornò di destinazione religiosa. La modifica di destinazione d’uso costante, portò a diversi cambiamenti durante i secoli come quello 1539 , in cui la cella venne sfondata per ospitare l’attuale chiesa di Santa Maria sopra Minerva, ulteriormente modificata in stile barocco nel XVII secolo. Solo recentemente, però, è stato riscoperto un breve tratto del tempio vicino all’altare, con un arco murato, ora visibile, così come parte dell’antica pavimentazione romana e il muro di terrazzamento posteriore.

Il Tempio di Minerva
Il Tempio di Minerva

2. La Basilica di San Francesco

Sebbene manchi una colonna, proprio al tempio di Minerva sembra essere ispirato l’affresco nella Basilica di San Francesco che, secondo gli studiosi, potrebbe essere attribuibile o a Giotto, che fra il 1303 e il 1311 era ad  Assisi per affrescare la volta, il transetto destro e la Cappella della Maddalena della Basilica Inferiore, oppure, secondo il restauratore Bruno Zanardi e il critico d’arte Federico Zeri, potrebbe appartenere a un gruppo di pittori romani coordinati forse da Jacopo Torriti o Pietro Cavallini. Ciò che sappiamo con maggiore certezza è che la chiesa inferiore è decorata da affreschi di Cimabue, Lorenzetti, Sermei e dell’artista umbro conosciuto come il “Maestro di san Francesco”. Cimabue vi lavorò tra il 1288 e il 1292: nell’abside sono raccontate le storie di Maria, nel transetto sinistro si trovano le storie dell’apocalisse e la prima delle due Crocifissioni e nel transetto destro si trovano le storie dei santi Pietro e Paolo e la seconda Crocifissione. Più tardi, nel Trecento, vi operarono Simone Martini e Pietro Lorenzetti. La grande storia dell’arte, insomma, è passata di qua.

La Basilica di San Francesco
La Basilica di San Francesco. Foto: Luca Aless

3. La Basilica di Santa Chiara

A circa un chilometro di distanza dalla Basilica di San Francesco, sorge quella dedicata a Santa Chiara, co-fondatrice dell’ordine delle Clarisse. All’interno della basilica, il cui corpo esterno si presenta con fasce rosa e bianche di pietra del Subasio,  si trovano il corpo di Santa Chiara, opere d’arte di Puccio Capanna e un preziosissimo Crocifisso. Quest’ultimo si trova ora custodito nella cappella di san Giorgio ed è lo stesso Crocifisso di stile bizantino del XII secolo che, nella chiesa di San Damiano, parlò al giovane Francesco. Dietro di esso la cappella è ornata da affreschi trecenteschi tra cui si staglia la Maestà di Puccio Capanna del 1335 che raffigura la Vergine in trono col Bambino benedicente, a sinistra santa Chiara e san Giovanni Battista e a destra san Michele Arcangelo e san Francesco. La basilica, al suo interno, doveva inizialmente essere completamente affrescata, mentre oggi si presenta limpida e quasi spoglia nella sua struttura a croce latina a una sola navata con abside poligonale.

La Basilica di Santa Chiara
La Basilica di Santa Chiara. Foto: Luca Aless

4. La Rocca Maggiore

Imponente e austera, la fortezza medievale, sovrasta il centro storico di Assisi, guardandolo dall’alto e offrendo al visitatore un panorama suggestivo affacciato sulle colline e sulla gola attraversata dal fiume Tescio. Le prime notizie storiche ci pervengono nel 1173- 1174 quando vi soggiornò l’arcivescovo di Magonza, Cristiano, che occupò Assisi per conto di Federico Barbarossa, ma nel 1198 fu completamente rasa al suolo da una sommossa popolare. Da qui, la rocca rimase in uno stato di abbandono fino a quando, nel 1362, il cardinale Egidio Albornoz decise di ricostruirla sulla base dell’antica fortificazione. L’edificio trecentesco a pianta quadrata, con torre maestra e maschio angolato, è stato integrato di un sistema di muraglie munite di torri durante i secoli e l’ultimo intervento verrà effettuato nel 1535, quando Papa Paolo III fece costruire il bastione circolare.

La Rocca Maggiore
La Rocca Maggiore

5. La Cattedrale di San Rufino

La cattedrale romanica è uno dei principali edifici religiosi di Assisi e occupava probabilmente parte del terrazzamento romano su cui sorgeva il tempio della Bona Mater. Una lapide all’esterno dell’abside ricorda che i lavori per il nuovo tempio, eseguiti su progetto del maestro Giovanni da Gubbio, furono avviati nel 1140 “Nell’anno del Signore 1140 e sulla fine del quarto mese d’aprile, questo duomo fu cominciato e condotto provvedendo alle spese il priore Raniero in onore di S. Rufino, e Giovanni da Gubbio, che fu maestro in questo duomo dette per primo il disegno e, finché visse, ne presiedette l’innalzamento.” Ma i conflitti tra le città vicine e le discordie fra i cittadini di fazioni opposte, allungarono di molto i tempi di costruzione della chiesa che venne consacrata interamente nel 1253 da Innocenzo IV. La sua facciata, tripartita da lesene, rappresenta uno dei massimi esempi dell’architettura romanica nell’Italia Centrale. Essa è suddivisa in tre ordini scanditi da un finto loggiato, in cui nell’ordine inferiore si aprono i tre portali finemente scolpiti e in quello principale, scorrono tralci intrecciati, colonne sovrapposte, personaggi intenti a raccogliere frutti, animali mostruosi e coppie di uomini e donne danzanti.

La Cattedrale di San Rufino
La Cattedrale di San Rufino. Foto: Marco Ober

6. L’Oratorio dei Pellegrini

Un piccolo tesoro nascosto che merita sicuramente una visita è anche l’oratorio dei Pellegrini, decorato al suo interno con pregevoli dipinti e affreschi di Matteo da Gualdo, Pierantonio da Foligno e di Andrea d’Assisi, allievo del Perugino. Costruito durante XV secolo, nacque con lo scopo specifico di Ostello per ospitare i pellegrini e per questo fu consacrato ai Santi Antonio Abate e Giacomo di Compostela. Appena dietro all’altare si trova uno dei due affreschi di Matteo da Gualdo rappresentante la Madonna col Bambino tra Sant’Antonio abate e San Giacomo di Compostela, mentre il secondo affresco è sulla facciata dell’edificio, ma è, purtroppo, in cattive condizioni. Sempre all’interno dell’oratorio, fra le altre decorazioni, è rappresentato “il gran miracolo del Pellegrino” in cui San Giacomo resuscita due galletti per dimostrare l’innocenza di un giovane condannato a morte per il furto di una coppa di argento.

L'Oratorio dei Pellegrini
L’Oratorio dei Pellegrini. Foto: Francesco Bini

7. La Pinacoteca Comunale

Piccolo scrigno di tesori artistici è la Pinacoteca comunale che sorge all’interno di Palazzo  Vallemani, dimora barocca dalle volte affrescate all’inizio del Seicento da pittori umbri e toscani. Il palazzo fu residenza della nobile famiglia Giacobetti e successivamente di quella Vallemani. La raccolta nacque a fine Ottocento con l’intento di preservare il patrimonio artistico cittadino, creando un percorso estremamente insolito di Assisi legato, non solo alla religione, ma anche alla sua evoluzione politica e civile.  Il museo ospita una collezione di affreschi di epoca medioevale e rinascimentale provenienti da edifici civili e religiosi di Assisi e dintorni, dal Medioevo al Rinascimento, ed è possibile ammirare una Maestà attribuita a Giotto e dipinti di artisti come Simone Martini, Pinturicchio e Perugino.

La Pinacoteca Comunale
La Pinacoteca Comunale. Foto: Ministero della Cultura

8. La Chiesa Nuova

Nata sul luogo in cui la tradizione indica la casa di san Francesco, la chiesa Nuova, fu trasformata in luogo di culto nel 1615 dai Frati Minori con il contributo finanziario di Filippo III Re di Spagna. Dedicata alla conversione del Poverello di Assisi, presenta un sottoscala nel quale Pietro di Bernardone avrebbe rinchiuso il figlio dopo la fuga a Foligno per vendere stoffe per riuscire a riparare la chiesa di san Damiano. Nella Chiesa Nuova si trova anche il fondaco dove il giovane Francesco divenne abile nell’esercizio della mercanzia. Fuori dall’edificio, sulla piazzetta antistante, sono state collocate due statue rappresentanti i genitori di San Francesco che vengono celebrati, ogni anno, la seconda domenica di settembre.

La Chiesa Nuova
La Chiesa Nuova. Foto: Gunnar Bach Pedersen

9. Il Palazzo dei Priori

L’imponente palazzo medievale dei Priori sorge sulla piazza del Comune che era il fulcro politico e culturale della città di Assisi. L’edificio vide la luce nel 1275 e fu creato con l’idea di accorpare, in un unica sede, le costruzioni preesistenti del Palazzo del Capitano del Popolo e il Palazzo dei Governatori. Due secoli dopo, nel 1442, venne gravemente danneggiato durante una rivolta militare e quasi raso al suolo dalle milizie papali, provenienti da Perugia e capitanate da Niccolò Piccino. Fortunatamente il palazzo fu ricostruito per volere di papa Sisto IV che lo destinò a sede del governatore pontificio e banco di pietà e da questo momento, al piano inferiore, si aprirono numerosissime botteghe. Sulla facciata sono presenti vari stemmi risalenti alla metà del Quattrocento, tra cui proprio quello di Sisto IV e, dove un tempo sorgeva il Palazzo dei Governatori, si creò un passaggio dalla volta a botte riccamente decorato a grottesche nel 1556.

Il Palazzo dei Priori
Il Palazzo dei Priori. Foto: Comune di Assisi

10. Il Parco del Monte Subasio

Isolato rispetto alla Valle Umbra svetta il Monte Subasio, la montagna di Assisi costituita da roccia sedimentaria carbonatica, che i fenomeni esogeni hanno modellato nel tempo creando una forma che molti confondono con quella di un vulcano. Su questo monte sono stati rinvenuti numerosi fossili che sono ora esposti al Laboratorio Ecologico di Geo-Paleontologia all’interno del parco. Il museo è suddiviso in tre sale dove, nella prima sono spiegati i processi di formazione dei fossili, la seconda racconta e analizza le rocce e i fossili del territorio, mentre la terza tratta varie tematiche quali i rettili e i fossili di età mesozoica, il confronto fra il Giurassico dell’Umbria e del resto d’Europa e l’estinzione dei dinosauri.

Il Parco del Monte Subasio
Il Parco del Monte Subasio. Foto: Regione Umbria

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