Val Badia, cosa vedere: 10 luoghi da non perdere


Cosa vedere in Val Badia, tra storia e panorami splendidi: ecco 10 luoghi da non perdere!

Incastonata tra le maestose Dolomiti nell’Alto Adige si trova la Val Badia, un gioiello naturale che incanta ogni viaggiatore per la sua storia, i suoi paesaggi, le tante possibilità che offre agli amanti dell’escursionismo, della montagna e dello sport. Le Dolomiti, dichiarate Patrimonio dell’Umanità, formano lo sfondo spettacolare di questa valle alpina divisa tra Alta Badia e Bassa Badia e che accompagna il corso del rio Gadera cominciando dal passo Campolongo. D’inverno la Val Badia è un paradiso per gli appassionati degli sport invernali, con le sue piste di sci perfettamente preparate (tra cui la celeberrima Gran Risa, che si trova nel territorio comunale di La Valle, ed è una delle piste più famose del pianeta, teatro ogni anno di una spettacolare gara di coppa del mondo di sci alpino nella specialità dello slalom gigante), e i paesaggi innevati che incantano gli occhi. In estate, la valle si anima di colori vibranti grazie ai prati fioriti e alle numerose opportunità per escursioni. Sentieri ben segnalati che portano i viaggiatori attraverso boschi di abeti e pascoli alpini, regalando panorami indimenticabili ad ogni passo con viste spettacolari sul Gruppo del Sella, sul Sasso di Santa Croce, su Plan de Corones e altri importanti vette e massicci. E poi, i caratteristici borghi della Val Badia, tra cui San Cassiano, Corvara e La Villa, conservano l’architettura alpina tradizionale e sono immersi in un’atmosfera sospesa nel tempo. I visitatori possono passeggiare per le vie acciottolate, ammirare le chiese secolari e assaporare la cucina locale nei ristoranti accoglienti, oltre che conoscere la storia e le tradizioni della comunità ladina. Che cosa non può mancare durante un viaggio in Val Badia? Vi suggeriamo dieci tappe.

1. Corvara in Badia

Corvara in Badia è un affascinante villaggio alpino dell’Alta Val Badia, circondato dalle spettacolari cime dolomitiche. Corvara è attestata fin dal Duecento e oggi è una destinazione particolarmente vocata al turismo, sia estivo che invernale. D’inverno è nota soprattutto per lo sci: ci sono 130 km di piste per gli sciatori di ogni livello d’esperienza, note per la grande qualità della sua neve. Nella stagione estiva, Corvara diventa invece meta degli appassionati di ciclismo (il Giro d’Italia qui è arrivato diverse volte): le strade ben asfaltate consentono ottime escusioni in bici, ma ci sono anche possibilità per gli amanti della mountain bike, per non parlare poi dell’escursionismo. Da qui partono infatti sentieri che offrono opportunità per esplorare la natura incontaminata delle Dolomiti. Corvara è poi immersa nella cultura ladina: i ladini rappresentano infatti oltre il 90% della popolazione del Comune. Non è dunque raro sentir parlare i locali tra loro in ladino (la lingua viene insegnata anche nelle scuole). Infine, a Corvara si trova anche una delle chiese più antiche della valle, quella di Santa Caterina d’Alessandria, attestata per la prima volta nel 1347.

Corvara in Badia
Corvara in Badia. Foto: Alex Moling / Società Cooperativa Turistica Alta Badia

2. La chiesa di Santa Barbara

Aggrappata alla costa di un monte, tra boschi d’abeti, si trova la chiesetta di Santa Barbara, a La Valle. La si può raggiungere in mezz’ora a piedi con un sentiero che parte dalla cittadina e che si compone di cinque “stazioni” che ricordano le fasi della vita dell’essere umano (ma è facilmente raggiungibile anche in automobile). È una chiesa di origini medievali (fu costruita dai minatori che lavoravano nelle miniere del Fursil, situate alle pendici del vicino Monte Pore), che si presenta ancora nelle sue forme tardogotiche, e conserva ancora antichi affreschi, sia sulla facciata (dove si trova una Crocifissione attribuita al pittore Friedrich Pacher, vissuto nel Quattrocento) sia all’interno, dove sono invece presenti ricche decorazioni ottocentesche. La pala d’altare risale all’inizio del Settecento o all’inizio dell’Ottocento, ed è stata attribuita a un pittore locale, Joseph Renzler.

La chiesa di Santa Barbara
La chiesa di Santa Barbara. Foto: Società Cooperativa Turistica Alta Badia

3. Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies

Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies è una meravigliosa riserva naturale situato tra la Val Badia e la Val di Landro. Questo parco copre una vasta area di oltre 25.000 ettari e offre una varietà di splendidi paesaggi, dalla maestosità delle Dolomiti alle valli verdi e ai laghi cristallini. La zona del parco è infatti inclusa nel comprensorio delle Dolomiti, note per la loro bellezza paesaggistica unica. Il parco ospita fitti boschi, prati, grotte (come la grotta del Conturines, la più alta grotta degli orsi al mondo: si trova a 2.800 metrin d’altezza), e pascoli alpini dove ammirare le specie tipiche della zona (come l’arnica, la genziana, l’orchidea), oltre che laghetti di montagna. Se si è fortunati si possono anche vedere le marmotte, tipici abitanti di queste zone di alta montagna. Per chi vuol cominciare la visita del parco, il suggerimento è quello di partire dal Centro Visite situato a San Vigilio di Marebbe, dove si fa la conoscenza dell’ambiente e del territorio di queste zone.

Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies
Il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Foto: Società Cooperativa Turistica Alta Badia

4. Il Sellaronda

Il Sellaronda è uno degli itinerari sciistici più iconici e celebri delle Dolomiti: un percorso che offre un’esperienza eccezionale, circondando il massiccio del Sella attraverso una serie di piste e impianti di risalita, collegando quattro celebri stazioni sciistiche: Arabba, Canazei (Fassa-Carezza), Selva di Val Gardena (Val Gardena) e Corvara (Alta Badia). In tutto 26 kilometri di piste preparate in maniera eccellente, note anche come il “Giro dei 4 passi” (Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena) che collega quattro valli sciistiche e che si può affrontare in una giornata (a seconda delle condizioni delle piste e dell’esperienza di ciascun sciatore), concedendosi il giusto tempo per ammirare i paesaggi delle Dolomiti che si apprezzano dalle piste da sci. Per agevolare gli spostamenti lungo il Sellaronda, ci sono moderni impianti di risalita e cabinovie che collegano le diverse stazioni sciistiche, e ogni stazione sciistica ovviamente lungo il percorso offre servizi di alta qualità, compresi noleggio attrezzatura, scuole di sci e rifugi dove gli sciatori possono fermarsi per ristorarsi con cibi tipici della zona. Prima di intraprendere il Sellaronda, è sempre consigliabile verificare le condizioni delle piste e degli impianti di risalita, specialmente in caso di neve fresca o condizioni meteorologiche avverse.

Il massiccio del Sella. Foto: Geezer Butler
Il massiccio del Sella. Foto: Geezer Butler

5. Valle dei Mulini a Longiarù

Una pittoresca vallata situata nella Val Badia: è la Valle dei Mulini di Longiarù, che prende il nome da Longiarù, o Lungiarü in ladino, è un caratteristico villaggio alpino che fa parte del comune di San Martino in Badia. La Valle dei Mulini è rinomata per la sua bellezza naturale e il suo legame con le tradizioni locali: si trovano qui, per esempio, le viles, le case rurali tipiche di queste zone di alta montagna e che risalgono al Medioevo (si presentano con le facciate in legno e i tetti spioventi: ce ne sono oltre un centinaio in tutta la Val Badia, la zona dell’Alto Adige dove si può ammirare il più alto numero di viles). La “Valle dei Mulini” si snoda per circa tre chilometri non lontana dall’abitato ed è un facile sentiero che descrive una sorta di anello attorno al torrente Seres, lungo il quale si possono ammirare i mulini che dànno il nome alla valle, immersi nei meravigliosi prati verdeggianti, e che vengono alimentati attraverso particolari canalizzazioni di legno che costituiscono uno degli elementi più riconoscibili di questa zona della Val Badia.

Valle dei Mulini a Longiarù
Valle dei Mulini a Longiarù. Foto: Società Cooperativa Turistica Alta Badia

6. San Cassiano

Si trova a 1.537 metri d’altitudine ed è nota per essere una delle località più graziose della Val Badia: San Cassiano, frazione del Comune di Badia, si sviluppa attorno alla sua parrocchiale, è uno dei principali centri turistici della valle, sede di hotel e ottimi ristoranti, ed è una frequentata stazione sciistica, ma anche d’estate offre molto a chi la visita, soprattutto per le possibilità di escursioni tra le montagne vicine, guardando i panorami offerti da vette come il Lavarela e la Cima Conturines. Il villaggio di San Cassiano è caratterizzato da un’architettura tradizionale alpina, con chalet di legno e pietra che si fondono armoniosamente con l’ambiente circostante.

San Cassiano
San Cassiano. Foto: Alex Moling / Società Cooperativa Turistica Alta Badia

7. San Vigilio di Marebbe

Rinomata località sciistica, San Vigilio di Marebbe si trova in una delle valli laterali della Val Badia, la Valle di Marebbe. Il borgo è dominato dall’imponente chiesa di San Vigilio, di origini gotiche, ma ricostruita tra il 1781 e il 1782 in stile rococò dall’architetto Franz Singer: è uno degli edifici storici più interessanti della Val Badia, non solo per il suo aspetto esteriore, ma anche per l’interno, riccamente decorato con gli affreschi realizzati nel 1782 dal pittore tedesco Matthäus Günther. San Vigilio di Marebbe è circondata inoltre da alcune delle cime più imponenti delle Dolomiti, tra cui il famoso gruppo del Plan de Corones. Questa cornice montuosa crea uno scenario spettacolare che cambia con le stagioni, offrendo viste splendide durante tutto l’anno. Plan de Corones è inoltre sede di un’importante stazione sciistica. Da questo punto di vista, San Vigilio di Marebbe è una delle più importanti località della Val Badia, dal momento che ospita 12 impianti di risalita (su 32) del comprensorio Dolomiti Superski, ospita gare internazionali di sci alpino, ed è anche sede di una pista da sci di fondo della lunghezza di 23 kilometri che attraversa il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies.

San Vigilio di Marebbe
San Vigilio di Marebbe. Foto: Wikimedia/BBruno

8. Il Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia

Il Museum Ladin Ćiastel de Tor è un museo dedicato alla cultura ladina situato a San Martino in Badia. Questo museo è uno dei principali luoghi culturali della Val Badia e offre un’affascinante viaggio nella storia, nella lingua, nelle tradizioni e nello stile di vita della popolazione ladina. Il museo è situato nel castello di San Martino, conosciuto anche come Ćiastel de Tor in ladino. Questo edificio storico risale al XIII secolo ed era un antico feudo dei vescovi di Bressanone, che ne detennero la proprietà fino al 1803. Il museo, aperto nel 2001, raccoglie oggetti, documenti, fotografie e reperti che narrano la storia della popolazione ladina, dall’antichità fino ai giorni nostri, con approfondimenti su aspetti come la lingua, l’artigianato locale, la vita quotidiana e le festività. Il Museum Ladin Ćiastel de Tor rappresenta un luogo prezioso e un punto di riferimento importante per tutti coloro che desiderano esplorare e comprendere la ricca cultura ladina.

Il Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia
Il Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia. Foto: Provincia Autonoma di Bolzano

9. La chiesa di San Vigilio a Colfosco

Una delle tipiche immagini da cartolina della Val Badia è la chiesa di San Vigilio a Colfosco, frazione di Corvara in Badia: la meravigliosa chiesa tardogotica, menzionata per la prima volta nel 1419, si staglia infatti sul profilo del massiccio del Sella e offre una visione incomparabile e indimenticabile. La chiesa stessa è uno degli edifici di culto più interessanti della zona: si presenta con il tipico campanile a cipolla e all’interno conserva sculture del Sette e dell’Ottocento. La chiesa è stata rimaneggiata in epoche successive ma conserva ancora tracce del suo passato medievale, a cominciare dall’arco a sesto acuto in facciata.

La chiesa di San Vigilio a Colfosco
La chiesa di San Vigilio a Colfosco. Foto: Società Cooperativa Turistica Alta Badia

10. Il sentiero dei Laghi “Tru di Lec”

“Tru di lec” in ladino vuol dire proprio “sentiero dei laghi”: si tratta di uno dei sentieri escursionistici più gettonati di tutta la Val Badia, sia per la sua facilità (è adatto ai camminatori di tutte le età e tutte le esperienze: non mancano alcuni tratti in salita, ma non è niente di insormontabile) sia per i panorami che offre, dal momento che consente di vedere il Sasso di Santa Croce, una delle montagne più spettacolari della Val Badia, e soprattutto i due laghi di montagna da cui prende nome, ovvero il Lech dlá Lunch (Lago Lunch) e il Lech da Sompunt (Lago Sompunt), con un itinerario della durata di circa tre ore. I meravigliosi panorami offerti da questi due laghetti ripagano della camminata, che parte dal centro di La Villa e s’inoltra poi in mezzo a boschi e pascoli, portando dapprima al Lech da Sompunt, il più grande e il più bello dei due laghetti, e poi al Lech dlá Lunch, che si trova a una quota più alta.

Lech da Sompunt
Lech da Sompunt. Foto: Freddy Planinschek / Società Cooperativa Turistica Alta Badia

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