In Grecia è stato restaurato il Palazzo dell’antica città di Pella, luogo di nascita e crescita di Alessandro Magno: i risultati dei lavori sono stati presentati l’altro ieri dalla ministra della cultura ellenica, Lina Mendoni, alla comunità locale e ai visitatori di questo importante sito archeologico della regione della Macedonia. Il progetto completato riguarda la conservazione, il restauro e la promozione del Palazzo, dell’ingresso monumentale del complesso e della palestra, i lavori di riqualificazione di un nuovo ingresso e di un nuovo percorso di visita, nonché la costruzione di un edificio di accoglienza e di un centro informazioni per i visitatori. Il progetto è costato 3,5 milioni di euro.
La Ministra della Cultura Lina Mendoni, nel suo discorso alla cerimonia di inaugurazione, ha parlato di “un’importante giornata di gioia per il Ministero della Cultura e i suoi servizi, che in proficua collaborazione con la Regione della Macedonia Centrale hanno completato il lavoro di valorizzazione del Palazzo di Pella, un monumento unico per dimensioni e complessità, che era il simbolo preminente del potere e dell’autorità politica dei re macedoni. Nella Macedonia Centrale, con la sua moderna struttura amministrativa, si trovano i luoghi in cui due figure di spicco della storia greca hanno vissuto, lavorato e lasciato il segno nella storia: Filippo II e Alessandro Magno. Il passo successivo è responsabilità dello Stato, ma soprattutto delle amministrazioni locali e delle comunità locali stesse: questi luoghi dovrebbero essere inclusi in un unico programma di promozione coerente, in un itinerario culturale dedicato a Filippo e Alessandro, che utilizzi strumenti moderni per l’esplorazione e la comprensione storica. Alessandro Magno deve essere promosso in un modo che serva sia alla difesa della verità storica sia alle esigenze della moderna società greca. Un intervento così completo, che combina la promozione del Palazzo, a livello fisico e digitale, l’istruzione e la produzione, in diretto collegamento con l’economia locale di Pella, costituiscono un modello di politica culturale, con un’impronta di sviluppo e sociale”.
In occasione del ritorno del Palazzo di Pella restaurato, il Museo Archeologico di Pella ha presentato due statue di epoca ellenistica, scoperte nel 2015 nell’antica Agorà di Pella, durante gli scavi dell’Università Aristotele di Salonicco, e ora esposte per la prima volta. Si tratta di due sculture, una statua femminile e una statua di sileno, che ornavano un edificio con fontana. In precedenza, durante un’ispezione del sito archeologico dell’antica Pella, dove sono stati completati anche i lavori di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture di supporto dell’edificio, Lina Mendoni ha visitato i laboratori di produzione di repliche dell’Organizzazione per la Gestione e lo Sviluppo delle Risorse (ODAP), manifestando l’intenzione del Ministero della Cultura di utilizzare ulteriormente le strutture esistenti, sulla base di un nuovo quadro di utilizzo culturale ed educativo, sotto forma di un laboratorio aperto al pubblico, che avvicinerà la tecnica del mosaico e l’arte della ceramica.
Il Palazzo dell’Antica Pella è costruito su un altopiano su una collina a nord della città. La sua posizione era strategica, in quanto poteva sorvegliare l’area su cui profondità era costruita la città, oltre all’antico porto e alle strade che conducevano alla città e il terreno fertile circostante. In quegli anni il mare era molto più vicino di oggi, rendendo la città quasi costiera. Due strade conducevano dall’Agorà al Palazzo. L’architettura era usata come mezzo per esprimere l’autorità reale.
L’area del Palazzo consisteva in sette edifici costruiti su terrazze a gradoni, collegati tra loro da corridoi e scale. L’ingresso monumentale al Palazzo avveniva attraverso un propileo, fiancheggiato su entrambi i lati da due grandi arcate doriche. Dietro i propilei, su una terrazza più alta, si trovavano i due edifici più importanti: uno dove il re riceveva le ambasciate straniere, con sale per banchetti e riti religiosi. Nel secondo edificio si riuniva il Consiglio, cioè l’élite dei Macedoni.
A nord si trovava un edificio con gli appartamenti reali. C’erano anche la palestra e il collegio per la formazione dei figli del re e dei figli delle famiglie importanti, e l’edificio dove vivevano gli ufficiali, e dove si trovavano le stanze di servizio e le stalle. Dopo la sconfitta dei Macedoni da parte dei Romani nel 168 d.C., il Palazzo fu saccheggiato. Tuttavia, i Romani non lo distrussero, né fu mai ricostruito. In epoca bizantina, nella zona erano presenti costruzioni agricole. Negli anni successivi, si verificarono numerosi furti di pietre, rendendone particolarmente difficile la lettura.
Nel 2015 è stato predisposto un piano generale per la valorizzazione dell’intero Palazzo. Il progetto, iniziato nel 2020, ha riguardato il restauro degli appartamenti reali, del Propileo e della palestra. Sono stati realizzati un nuovo ingresso, un parcheggio, un edificio informativo e di informazione per i visitatori e percorsi pedonali, con aree di sosta e standard di accessibilità universali.
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