Una scoperta dal sapore del tutto particolare, quella avvenuta alcuni giorni fa alla necropoli etrusca di Sovana (Grosseto), che continua a offrire preziosi tesori archeologici. Un gruppo di volontari stava infatti pulendo la necropoli nel mezzo del bosco, e in particolare si stava concentrando sulle tombe arcaiche nella necropoli di Sopraripa, vicino all’oratorio rupestre all’uscita della Via Cava di San Sebastiano, quando gli operatori si sono accorti della presenza di una nicchia rettangolare, probabilmente una tomba a loculo, scavata in antico nel corridoio di accesso a un’altra tomba a camera.
La nicchia, sigillata da lastre di terracotta, ha rivelato numerosi reperti ceramici di grande interesse storico, tra cui coppe, ciotole, ollette e un attingitoio, risalenti alla fine del VII e alla prima metà del VI secolo a.C. Questi manufatti verranno sottoposti a un accurato processo di pulizia e consolidamento prima di essere esposti al pubblico presso il Museo di San Mamiliano a Sovana.
L’importante scoperta è il frutto di un progetto congiunto, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologica per le Province di Siena, Arezzo e Grosseto, e realizzato dal Comune di Sorano in collaborazione con la Cooperativa Sociale ZOE e l’Associazione Cultura e Territorio (ACT). I lavori si sono svolti nel mese di agosto nell’ambito di una summer school che ha visto la partecipazione di studenti di archeologia provenienti da università americane e volontari locali.
Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto di recupero che il Comune di Sorano, insieme al gestore del parco e all’Unione dei Comuni “Colline del Fiora”, sta portando avanti da anni nella necropoli di Sovana. L’obiettivo è rendere accessibili e fruibili alla comunità monumenti funebri finora noti solo agli addetti ai lavori, ma mai adeguatamente musealizzati.