C'è un nuovo dipinto di Artemisia Gentileschi? Cambio di attribuzione per l'Abramo con gli angeli


Potrebbe essere di Artemisia Gentileschi il dipinto con Abramo e gli angeli finora ritenuto opera di Bernardo Cavallino. Il cambio di attribuzione in occasione di un’asta Dorotheum, dove è presentato come lavoro a quattro mani di Artemisia e Onofrio Palumbo. La stima: 150-200.000 euro.

C’è un nuovo dipinto di Artemisia Gentileschi in giro: si tratta, in realtà, di una nuova attribuzione, perché l’opera non rappresenta una nuova scoperta. Il dipinto in questione, Abramo e tre angeli, è comparso sul mercato nel 2014 a Parigi, assegnato all’epoca a Bernardo Cavallino, e adesso è tornato in vendita, in un’asta presso la casa viennese Dorotheum dove è presentato proprio come un dipinto della figlia di Orazio Gentileschi, e dove verrà venduto il 3 maggio. Ma era già noto anche in precedenza: è infatti registrato anche presso la Fototeca Zeri, con attribuzione al pittore seicentesco napoletano Giuseppe Marullo. La nuova attribuzione si deve allo studioso Giuseppe Porzio, che ha curato, assieme ad Antonio Ernesto Denunzio, la recente mostra sul periodo napoletano di Artemisia, ed è stata confermata da Maria Cristina Terzaghi su base fotografica.

Secondo Porzio, il dipinto appartiene alla produzione artistica di Artemisia Gentileschi del suo secondo periodo napoletano ed è databile, a suo avviso, alla metà degli anni Quaranta del Seicento. Un periodo di largo successo commerciale per Artemisia, che per soddisfare la domanda da parte della sua numerosa clientela si trovò a dover organizzare una bottega ben avviata in cui furono impiegati molti pittori giovani e altamente qualificati. Tra questi artisti c’erano il sopraccitato Bernardo Cavallino e, soprattutto, Onofrio Palumbo (o Palomba) che è ricordato e documentato come artista che lavorò spesso al fianco della maestra. Come ha fatto anche nel caso di questo dipinto (l’opera infatti è proposta come un lavoro eseguito a quattro mani da Artemisia e Onofrio).

La stretta pratica di studio collaborativo che caratterizza l’intera produzione napoletana di Artemisia porta talvolta a incongruenze stilistiche, nonostante uno stile generale e una scelta del soggetto chiaramente riconoscibili. Separare la mano del “maestro” da quella dei suoi assistenti è quindi un compito molto complesso, e lo stesso vale per il dipinto in questione, anche se Porzio ha ritenuto di poterci individuare la mano di Artemisia, da lui riscontrata nei tipi fisici degli angeli, nella calligrafia pittorica, nella tavolozza e nel panneggio cangiante, che richiamerebbero tutte le figure femminili in Lot e le sue figlie di Artemisia della Nunziatura Apostolica di Madrid.

Inoltre, Porzio chiama in causa anche un pagamento fatto ad Artemisia nel dicembre del 1645 per “uno quatro d’Abramo di palmi cinque e quattro”, al momento non ancora identificato. La casa d’aste suggerisce che il pagamento possa riferirsi a questo dipinto (benché il soggetto venga riferito in maniera molto vaga, e le misure indicate non appaiano compatibili con quelle del quadro in questione).

Il quadro passerà con una stima tra 150 e 200mila euro, cifra decisamente più bassa rispetto a quadri di Artemisia di maggior qualità, come la Lucrezia venduta da Artcurial nel 2019, che veniva proposta con stima tra i 600 e gli 800mila euro, e fu aggiudicata al prezzo record di 4,7 milioni. Difficilmente le stime delle opere di Artemisia scendono sotto i 200mila: la cifra più bassa del solito si deve al fatto che l’opera viene presentata come eseguita col concorso di Onofrio Palumbo.

Immagine: Artemisia Gentileschi e Onofrio Palumbo?, Abramo e tre angeli (anni Quaranta del Seicento; olio su tela, 144,5 x 200,8 cm)

C'è un nuovo dipinto di Artemisia Gentileschi? Cambio di attribuzione per l'Abramo con gli angeli
C'è un nuovo dipinto di Artemisia Gentileschi? Cambio di attribuzione per l'Abramo con gli angeli


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