Il Museu Diocesà de Barcelona, conosciuto anche come Casa de la Almoina, ospita fino al 9 giugno 2025 una mostra dedicata alle cinque proposte artistiche ideate per realizzare l’Agnus Dei da collocare all’interno della croce posta alla sommità della torre di Gesù Cristo della Sagrada Familia di Barcellona. Si tratta di un elemento essenziale che Antoni Gaudí aveva previsto nei suoi progetti della Basilica, come si evince negli Àlbums del Temple, pubblicati dall’associazione per lo sviluppo del Tempio mentre l’architetto era in vita, dove si trova un riferimento esplicito all’Agnello di Dio.
Il 20 settembre 2023, il Consiglio di Amministrazione della Junta Constructora de la Sagrada Família ha deciso di avviare un concorso per selezionare l’opera che rappresenterà l’Agnus Dei. A partecipare sono stati invitati cinque artisti di rilievo internazionale: gli italiani Edoardo Tresoldi e Andrea Mastrovito, la cui opera è stata scelta per la realizzazione, il portoghese David Oliveira e gli spagnoli Gonzalo Borondo e Jordi Alcaraz.
A vincere il concorso è stata la proposta di Andrea Mastrovito “per l’eleganza della luce dorata e la trasparenza ”luminosa“ della figura dell’Agnello”. Per Mastrovito, l’Agnello sospeso tra terra e cielo simboleggia il rapporto tra materia ed energia, tra il Figlio e il Padre. L’Agnello sarà realizzato in vetro cavo e ricoperto di frammenti di vetro, e sarà sospeso all’interno di un iperboloide illuminato con foglia d’oro. Elemento chiave dell’opera è infatti il rapporto con la luce.
Tra i cinque artisti internazionali invitati a proporre un’opera per l’Agnello sulla torre di Gesù Cristo vi era anche un altro italiano: Edoardo Tresoldi.
La sua proposta scultorea reinterpreta l’Agnello come simbolo trionfante e risorto, richiamando il mistero della morte e della resurrezione. La sua opera è pensata per svilupparsi all’interno di un parallelepipedo a base ottagonale avvolto da una nebbia argentea che si espande come un cristallo esploso. Al centro, l’Agnello in piedi è attraversato da un pilastro di luce che scende dal cielo. La nebbia si dirada rivelando la presenza di uno spazio vuoto, sagoma di un uovo, simbolo della vita oltre il sacrificio.
Tresoldi ha concepito questa struttura geometrica come un organismo di luce, in cui trasparenze e riflessi si fondono per rivelare e celare al tempo stesso. La scultura è realizzata in rete metallica, arricchita da inserti specchiati. I pannelli metallici di supporto si integrano in una composizione monometrica.