Sarà al femminile il Padiglione Italia alla Biennale 2026: Chiara Camoni curata da Cecilia Canziani


Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha scelto Cecilia Canziani per curare il Padiglione Italia alla 61ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Il progetto “Con te con tutto” di Chiara Camoni è stato selezionato tra i finalisti della procedura pubblica promossa dal Ministero della Cultura.

Sarà Cecilia Canziani la curatrice del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2026, in programma dal 9 maggio al 22 novembre 2026. La scelta è stata annunciata dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha selezionato la proposta “Con te con tutto” dell’artista Chiara Camoni tra le tre finaliste individuate al termine della procedura pubblica avviata dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Il progetto, presentato da Canziani, è risultato il preferito dal Ministro dopo un percorso di valutazione in due fasi, che ha coinvolto una Commissione di esperti chiamata a esaminare numerosi dossier provenienti dal panorama curatoriale e artistico italiano. La terna dei finalisti, sottoposta alla decisione del Ministro, comprendeva Cecilia Canziani con il progetto Con te con tutto di Chiara Camoni, Valentino Catricalà con Scola Aperta del duo Formafantasma, e Marta Papini con Parlare di notte di Guglielmo Castelli e Giulia Cenci. La Commissione di valutazione ha sottolineato l’alta qualità dei dieci progetti selezionati nella prima fase dell’avviso pubblico, evidenziando la solidità concettuale, la capacità di sperimentazione e la coerenza scientifica delle proposte finaliste. Particolare apprezzamento è stato espresso per l’originalità dei tre progetti giunti in finale, ritenuti eccellenti non solo per visione e innovazione, ma anche per competitività internazionale e fattibilità complessiva.

Il progetto vincitore, Con te con tutto, rappresenta dunque il nuovo volto del Padiglione Italia per la Biennale Arte 2026, segnando una collaborazione tra due protagoniste della scena artistica italiana: la curatrice e storica dell’arte Cecilia Canziani e l’artista Chiara Camoni, tra le figure più significative della nuova generazione. Come di consueto, i dettagli del progetto saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa dedicata che si terrà tra marzo e aprile 2026, quando verranno presentati gli aspetti concettuali, installativi e organizzativi del Padiglione all’Arsenale, sede storica delle esposizioni nazionali.

“La proposta di Cecilia Canziani con il progetto di Chiara Camoni”, ha dichiarato Giuli, “è una notevole declinazione al femminile di un ‘materialismo magico’ che antichizza il presente, con sapienti evocazioni mediterranee, citazioni e imitazioni trascendenti. Il progetto mostra una rara capacità di trasformazione della Natura in un laboratorio artistico vivente”.

Così si è espressa la Commissione di Valutazione (composta da Angelo Piero Cappello, Claudio Varagnoli, Ester Coen, Luca Cerizza e Valerio Terraroli) sulla proposta progettuale di Cecilia Canziani: “Con te, con tutto sviluppa una visione altamente originale della creatività condivisa, ponendo al centro l’amicizia femminile e il superamento dei limiti dell’autorialità. Temi come la condivisione, la meraviglia, il dialogo e il fluire del tempo si intrecciano con la trasformazione della materia, dando vita a un linguaggio che unisce artigianato e arti visive. L’appropriazione e la reinvenzione del saper fare offrono una figurazione innovativa, capace di sovvertire le categorie tradizionali tra arti maggiori e arti minori. In sintonia con i presupposti delineati da Koyo Kouoh per In Minor Keys, il progetto affronta questioni centrali come ecologia, processualità e co-creazione, costruendo un percorso che è al tempo stesso riflessione sulla scultura italiana dall’età arcaica al Novecento e rinnovata visione della pratica contemporanea. L’allestimento valorizza la struttura delle Tese, attivando lo spazio con naturalezza e coerenza”.

Cecilia Canziani e Chiara Camoni. Foto: Lorenzo Palmieri
Cecilia Canziani e Chiara Camoni. Foto: Lorenzo Palmieri

Il percorso di selezione

La nomina del curatore del Padiglione Italia avviene, ormai da alcune edizioni, tramite una procedura pubblica che mira a garantire trasparenza e pluralità di voci nella definizione del progetto nazionale alla Biennale. La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha gestito l’intero processo, articolato in due fasi. Nella prima, una Commissione indipendente ha selezionato dieci progetti sulla base di criteri di innovazione, qualità artistica, originalità e sostenibilità. Nella seconda, tra questi, sono stati scelti tre finalisti, successivamente sottoposti alla valutazione finale del Ministro.

La decisione di Giuli si colloca in continuità con una linea che intende valorizzare la giovane curatela italiana, favorendo la collaborazione con artisti capaci di esprimere linguaggi contemporanei riconosciuti anche a livello internazionale.

Padiglione Italia. Foto: Giulio Squillacciotti
Padiglione Italia. Foto: Giulio Squillacciotti

Cecilia Canziani, una curatrice tra ricerca e didattica

Nata a Roma nel 1976, Cecilia Canziani è storica dell’arte, docente e curatrice indipendente. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università Federico II di Napoli, dopo la laurea all’Università di Roma “La Sapienza”, e un Master in Curating al Goldsmiths College di Londra. È titolare della cattedra di Fenomenologia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e docente di Storia dell’arte contemporanea nel Master internazionale in Art History dell’Università di Roma Tor Vergata.

La sua attività coniuga l’insegnamento con la ricerca curatoriale. È cofondatrice del centro di ricerca IUNO e del progetto editoriale Les Cerises, dedicato ai libri d’artista per l’infanzia. Ha diretto la Nomas Foundation di Roma insieme a Ilaria Gianni e ha ideato con Simone Menegoi e Andrea Zegna il programma di arte pubblica ZegnArt per il gruppo Ermenegildo Zegna. È inoltre membro della Commissione Dottorale presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Nel corso della sua carriera, Canziani ha sviluppato una visione curatoriale fondata sulla connessione tra pratiche artistiche e processi di apprendimento collettivo, privilegiando i temi della collaborazione, dell’educazione e della costruzione di comunità attraverso l’arte.

Nel 2014 è stata Research Fellow presso la Henry Moore Foundation di Leeds, mentre nel 2023 ha fatto parte del Comitato scientifico di indirizzo per l’abbellimento degli edifici nei territori colpiti dal sisma per il Ministero della Cultura. Tra i progetti espositivi recenti si segnalano la prima retrospettiva museale di Linda Fregni Nagler alla GAM di Torino (2025), il Festival di Accademie e Istituti di Cultura Stranieri al Palazzo delle Esposizioni di Roma (2024) e una mostra dedicata a Elisa Montessori presso gli Istituti Italiani di Cultura di Varsavia e Cracovia, sempre nel 2024.

Le sue collaborazioni con istituzioni di rilievo come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il MAXXI L’Aquila testimoniano una costante attenzione alle pratiche contemporanee e alla valorizzazione del lavoro degli artisti italiani nel contesto internazionale.

Chiara Camoni, la scultrice che unisce natura e comunità

Nata a Piacenza nel 1984, Chiara Camoni è oggi una delle artiste italiane più riconosciute e apprezzate in ambito contemporaneo. La sua ricerca esplora le possibilità della scultura e dell’assemblaggio, rinnovando il linguaggio plastico attraverso l’uso di materiali naturali, oggetti di recupero e elementi di vita quotidiana.

Camoni concepisce la pratica artistica come esperienza condivisa, in cui la creazione non è mai un gesto solitario, ma il risultato di un processo collettivo. Nelle sue opere, spesso realizzate con la partecipazione di altre persone in contesti laboratoriali, convivono gesti artigianali e riflessione concettuale. Il suo lavoro mette in discussione la tradizionale distinzione tra arti maggiori e arti minori, tra arte e artigianato, tra produzione individuale e collettiva.

La ceramica è uno dei materiali centrali della sua poetica: non solo come mezzo espressivo, ma come linguaggio simbolico che racchiude l’idea di fragilità, trasformazione e memoria. Attraverso il recupero di elementi naturali e di scarto, Camoni costruisce un dialogo tra uomo e ambiente, tra tempo e materia, che si traduce in sculture, installazioni e performance di forte valore relazionale.

Negli ultimi anni la sua carriera ha conosciuto un notevole consolidamento, con la partecipazione a mostre in importanti istituzioni italiane come Pirelli Hangar Bicocca, la GAM di Torino e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, oltre che in contesti internazionali di prestigio come il CAPC di Bordeaux, Manifesta 15 a Barcellona e la Biennale di Bangkok.

Il suo percorso con Cecilia Canziani è di lunga durata: la curatrice segue infatti il lavoro dell’artista dal 2010, ha curato la sua prima monografia pubblicata da NERO nel 2017 e dal 2018 collabora con lei al progetto di ricerca itinerante La giusta misura, dedicato ai rapporti tra arte, natura e conoscenza.

Un Padiglione tra ricerca e partecipazione

La scelta di Canziani e Camoni sembra indicare la volontà di costruire un Padiglione Italia che metta al centro la dimensione della relazione e della comunità, temi che entrambe le protagoniste condividono nelle rispettive pratiche. L’annuncio della loro selezione apre ora la fase operativa, che porterà nei prossimi mesi alla definizione del progetto espositivo vero e proprio, alla produzione delle opere e alla progettazione dello spazio all’interno dell’Arsenale.

“Il progetto presentato da Cecilia Canziani risponde pienamente alle tematiche al centro della Biennale Arte di Koyo Kouoh, che intende concentrarsi su ‘tonalità minori’, ovvero isole di bellezza, pensiero e resilienza spesso ignorate”, ha detto Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e Commissario del Padiglione Italia. “La proposta della curatrice si distingue per la sua capacità di intrecciare il fare artigianale e la riflessione sul femminile in una narrazione che celebra la collaborazione e la trasformazione della materia come atto poetico. Desidero ringraziare gli altri membri della Commissione per il complesso lavoro svolto: la qualità complessiva dei progetti esaminati testimonia la vitalità e la profondità della ricerca artistica contemporanea italiana”.

Cecilia Canziani, nell’apprendere la sua nomina, dichiara: “Sono onorata e felice di ricevere la nomina di curatrice del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2026 e ringrazio il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, la Direzione Generale Creatività Contemporanea e la Commissione di Valutazione per la fiducia che hanno voluto accordare al progetto. È una gioia speciale poter affrontare questo importante appuntamento accanto a Chiara Camoni, un’artista con la quale ho condiviso molta parte del mio percorso, e presentare i temi del tempo, del fare e della relazione, che da sempre caratterizzano la sua ricerca sulla scultura, in una chiave inedita”.


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