C’è un nuovo spazio culturale che apre a Venezia, per l’esattezza a Forte Marghera: è la Casermetta Est, la cui apertura al pubblico segna l’avvio di un nuovo capitolo nella rigenerazione degli spazi urbani tra Venezia e Mestre. L’edificio, uno dei due corpi ottocenteschi gemelli affacciati sulla darsena e collocati sull’isola del Ridotto, è considerato uno degli ambiti più suggestivi del complesso fortificato. Per la prima volta nella sua lunga vicenda storica diventa accessibile al pubblico dopo un articolato intervento di recupero conservativo promosso dal Comune di Venezia, che ne ha affidato la gestione a Fondazione Musei Civici. La struttura, nota come Casermetta napoleonica, assume ora un ruolo nuovo come luogo di aggregazione culturale dedicato alla produzione artistica contemporanea e alla valorizzazione dei giovani autori.
L’iniziativa rappresenta un tassello importante della strategia del Comune e della Fondazione MUVE, orientata alla riattivazione di edifici storici attraverso funzioni culturali in grado di generare nuove forme di partecipazione. L’apertura della Casermetta Est si inserisce così nel più ampio processo di recupero del sistema di Forte Marghera, un vasto compendio di architetture militari che negli ultimi anni ha visto una progressiva restituzione alla cittadinanza. Grazie al recente restauro, l’edificio ottocentesco riprende vita come spazio pubblico, proseguendo il percorso di trasformazione del forte in un luogo dedicato alla creatività, alla ricerca e alla sperimentazione.
Con la riapertura della Casermetta prende forma un nuovo polo culturale rivolto in particolare ai giovani artisti e agli autori emergenti. Fondazione Musei Civici intende ampliare attraverso questo spazio la rete dedicata ai linguaggi contemporanei, collegandola alle attività dei musei del Moderno e del Contemporaneo a Venezia e, soprattutto, all’Emeroteca dell’Arte nel centro di Mestre, attivo come luogo di produzione artistica e residenza creativa. La Casermetta ospiterà le collettive di fine residenza degli artisti che ogni anno partecipano al programma avviato nel 2024 e rinnovato per il biennio successivo. Sarà inoltre la sede delle mostre annuali del concorso Artefici del nostro Tempo, che il Comune di Venezia promuove attraverso un bando internazionale destinato a raccogliere le opere di giovani creativi. In questo modo la struttura diventa un punto di riferimento per la nuova scena artistica veneziana, pensato come spazio dinamico e accessibile in grado di accogliere mostre, incontri, laboratori e momenti di confronto tra artisti, pubblico e comunità.
La collocazione della Casermetta Est sulla baia di Forte Marghera contribuisce a ridefinire la relazione tra città e patrimonio storico. L’edificio ritorna a svolgere una funzione pubblica e culturale che valorizza al tempo stesso il paesaggio della laguna e il ruolo degli spazi fortificati nella memoria urbana. Grazie all’intervento di recupero e alla nuova destinazione d’uso, la Casermetta si inserisce nel processo di rinascita del forte, diventando un luogo in cui tradizione architettonica e produzione contemporanea dialogano attraverso attività espositive, progettuali e formative.
La storia della struttura, progettata sotto il dominio francese come edificio militare “a prova di bomba”, contribuisce a sottolineare il valore del suo recupero. La Casermetta Est e la sua gemella costituiscono infatti alcune delle testimonianze più emblematiche del patrimonio monumentale ottocentesco del forte e per questo sono state oggetto di studio e indagine preliminare. L’intervento ha permesso non solo di riportare alla leggibilità l’edificio, ma anche di approfondire la conoscenza del progetto napoleonico, dei suoi sistemi costruttivi e delle funzioni strategiche che esso ricopriva nel passato.
Il restauro della Casermetta Est rappresenta il più recente passo all’interno del vasto programma di riqualificazione che negli ultimi anni ha coinvolto numerosi edifici del compendio di Forte Marghera. Le due casermette napoleoniche insieme superano complessivamente i duemilacinquecento metri quadrati di superficie destinata ad attività culturale ed espositiva. L’intervento sulla Casermetta Est ha richiesto un investimento di 4,7 milioni di euro e ha seguito un percorso tecnico articolato. La direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Riccardo Cianchetti, mentre il ruolo di responsabile unico del procedimento è stato svolto dall’ingegnere Andrea Ruggero, in costante coordinamento con la Direzione Lavori Pubblici del Comune di Venezia e con la direzione di Fondazione MUVE. Il lavoro congiunto ha consentito di restituire all’edificio la sua struttura originaria, recuperando le superfici, consolidando le murature e adeguando gli spazi alle nuove esigenze d’uso.
L’apertura della Casermetta coincide con l’arrivo nel nuovo spazio espositivo della mostra GRANDA, che riunisce i ventisette artisti delle residenze di Bevilacqua La Masa e di Fondazione MUVE per l’anno 2024–2025. Il progetto espositivo è stato ripensato per i particolari ambienti storici del forte, offrendo una lettura unitaria delle esperienze e delle ricerche sviluppate durante il percorso di residenza. La collettiva valorizza la pluralità dei linguaggi dell’arte contemporanea attraversando pratiche, generazioni e sensibilità diverse e rappresenta un’occasione per mettere in dialogo la produzione degli atelier storici veneziani con quella dei tredici studi dell’Emeroteca dell’Arte di Mestre. Il progetto espositivo offre inoltre l’opportunità di restituire la ricchezza delle ricerche condotte negli spazi della residenza attraverso opere che dialogano con il contesto rigenerato di Forte Marghera.
Ad accompagnare la mostra è previsto un catalogo che raccoglie le immagini del primo allestimento veneziano, realizzato nelle sedi della Fondazione Bevilacqua La Masa in collaborazione con Fondazione Musei Civici, tra la Galleria di San Marco, Palazzetto Tito e gli atelier. Le fotografie, firmate da Giacomo Bianco e Nico Covre, sono affiancate dal progetto grafico dello studio b.r.u.n.o di Venezia, dando forma a un volume che riflette l’identità visiva della residenza e offre una documentazione approfondita delle opere, degli spazi e del percorso critico che ha accompagnato la produzione artistica.
“L’apertura al pubblico della Casermetta Est di Forte Marghera”, dice il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, “rappresenta un altro passo significativo del grande lavoro che l’Amministrazione sta portando avanti per restituire tra Venezia e Mestre spazi di qualità alla cittadinanza. In questi anni abbiamo creduto con forza nella possibilità di rigenerare luoghi che erano abbandonati, chiusi o inutilizzati, trasformandoli in punti vivi della città, capaci di accogliere persone, idee e nuove opportunità. Per questo desidero ringraziare tutte le maestranze, la direzione lavori, operai, tecnici e dirigenti che hanno operato per arrivare a questo importante risultato. Forte Marghera è uno degli esempi più chiari di questo impegno: molte delle sue strutture versavano in stato di degrado e oggi sono spazi restaurati, frequentati, vissuti. L’Emeroteca dell’Arte, che ha già compiuto un primo anno ricco di attività, eventi e mostre con la partecipazione dei giovani artisti residenti, ne è una dimostrazione concreta e visibile a tutti. E non ci fermiamo qui: il Palaplip saranno ulteriori luoghi restituiti alla comunità, in un percorso continuo di valorizzazione e innovazione urbana. Il Centro Candiani, a breve, aprirà come la futura casa della contemporaneità, con mostre e una collezione di arte contemporanea permanente di altissimo prestigio. L’obiettivo è chiaro: creare una città più vivibile, attrattiva e dinamica, dove cultura, creatività e socialità possano crescere insieme. La riapertura della Casermetta Est non è solo un intervento di restauro, ma un investimento nella vita della città, un segnale di fiducia verso il futuro e un invito a tutti i cittadini a tornare a vivere spazi che appartengono alla nostra storia. Negli oltre 30 milioni di euro investiti per Forte Marghera, sono già in corso i lavori per la Casermetta ovest e per completare la bonifica dei suoli. Ricco sarà anche il programma delle attività del 2026”.
“L’apertura di un nuovo spazio”, afferma Mariacristina Gribaudi, Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia, “segna un nuovo traguardo nel percorso che la Fondazione Musei Civici sta portando avanti per valorizzare il contemporaneo e sostenere il lavoro dei giovani artisti. Grazie alla collaborazione con il Comune di Venezia, questo edificio ottocentesco, straordinario dal punto di vista storico e architettonico, diventa ora uno spazio aperto alla creatività, alla ricerca e alla produzione culturale. La Casermetta ospiterà le collettive degli artisti in residenza e le mostre del concorso Artefici del nostro Tempo, offrendo alle nuove generazioni un luogo dedicato dove sperimentare, confrontarsi e crescere. Si aggiunge così a una rete in espansione che comprende l’Emeroteca dell’Arte a Mestre e i musei del Moderno e del Contemporaneo a Venezia, rafforzando il ruolo di MUVE come piattaforma attiva di dialogo tra linguaggi artistici, territorio e comunità. Questo nuovo spazio racconta una storia importante: quella di un patrimonio che rinasce grazie alla cura, alla visione e alla sinergia tra istituzioni. Ed è anche un atto di fiducia verso il potenziale creativo dei giovani, che saranno i protagonisti delle attività e dei progetti che prenderanno vita qui. La Casermetta sarà un luogo aperto, accessibile, dinamico: un invito a scoprire, partecipare e condividere l’energia della cultura contemporanea”.
“L’intervento sulla Casermetta Est, con un investimento di 4,7 milioni di euro”, dice Francesca Zaccariotto, assessora ai Lavori Pubblici del Comune di Venezia, “ha permesso di riportare l’edificio alla sua bellezza originaria grazie a un restauro attento e rispettoso. L’edificio unisce memoria, tutela e nuove funzioni, diventando finalmente uno spazio vivo e accessibile a tutti. Il proseguimento dei restauri degli edifici all’interno del Forte rappresenta un passo fondamentale nel percorso di rigenerazione di Forte Marghera. Con questa apertura, la città guadagna nuovi spazi per la creatività, la socialità e la partecipazione, confermando l’impegno dell’Amministrazione comunale nel valorizzare i luoghi storici e nel costruirne il futuro”.
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