Si è spento nella sua città natale, Treviso, Renato Casaro, che avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 26 ottobre. Considerato il più celebre illustratore italiano di manifesti e locandine cinematografiche, Casaro è stato un artista di fama internazionale, tra i più influenti cartellonisti della storia del cinema. Ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Treviso per una broncopolmonite, è morto nella notte.
Le sue opere hanno accompagnato intere generazioni di spettatori, segnando l’immaginario collettivo con migliaia di manifesti realizzati per registi del calibro di Francis Ford Coppola, Sergio Leone, Quentin Tarantino, Franco Zeffirelli, Claude Lelouch e molti altri.
Il legame di Casaro con il cinema nasce da ragazzo, quando realizza a mano le grandi sagome dipinte per il Cinema Teatro Garibaldi e il Cinema Esperia di Treviso. A soli diciannove anni si trasferisce a Roma e lavora nello studio di Augusto Favalli, dove apprende le tecniche del mestiere. Il suo primo manifesto ufficiale è quello del film Criminali contro il mondo (1955). Due anni dopo apre un proprio studio, avviando una carriera che lo porterà ad affermarsi a livello internazionale.
Artista instancabile e raffinato, Casaro ha saputo interpretare con il suo tratto inconfondibile il linguaggio del cinema, guadagnandosi la fiducia di grandi maestri come Jean-Jacques Annaud, Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Luc Besson, John Boorman, Liliana Cavani, Milos Forman, Costa-Gavras, Claude Lelouch, Sergio Leone, Sidney Lumet, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Giuseppe Tornatore, François Truffaut, Carlo Verdone e molti altri. La sua arte rimane una testimonianza insostituibile del dialogo tra pittura e cinema, capace di evocare storie ed emozioni con un solo sguardo.
“La scomparsa di Renato Casaro lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte e del cinema, ma la sua eredità vivrà per sempre qui a Treviso, in questo museo che è la ’casa’ che lui stesso aveva scelto per le sue opere”, afferma Elisabetta Pasqualin, direttrice del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, che grazie alla generosità del Maestro è custode di un corposo nucleo della sua opera e che a Renato Casaro ha dedicato una Sala permanente presso la sede di San Gaetano. “Siamo onorati per la lunga collaborazione sviluppatasi negli anni fra il maestro Casaro e il Museo, e grati a lui e alla moglie Gaby per la fiducia che hanno riposto nel Museo Salce, riconoscendolo come il contesto culturale più adeguato per studiare e far conoscere al mondo la sua arte. La nostra Sala non è solo una sezione espositiva, ma il simbolo di un legame profondo, un impegno che il Museo rinnoverà con mostre e incontri dedicati alla sua figura e ai suoi ineguagliabili manifesti, come C’era una volta in America, Il nome della rosa, Amadeus e Balla coi lupi”.
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