Addio ad Antonio Paolucci, storico dell'arte, ex ministro dei beni culturali


È scomparso a Firenze, all’età di 84 anni, lo storico dell’arte Antonio Paolucci. Era stato ministro dei beni culturali, direttore dei Musei Vaticani e soprintendente del Polo Museale di Firenze.

È morto a Firenze lo storico dell’arte Antonio Paolucci. Era stato ministro per i Beni culturali durante il governo Dini, direttore dei Musei Vaticani e soprintendente del Polo Museale di Firenze. Nato a Rimini il 19 settembre 1939, figlio di un antiquario, si laureò nel 1964 all’Università di Firenze (era allievo di Roberto Longhi) ed era entrato nell’amministrazione dei beni culturali nel 1968. Prima di entrare nei ranghi statali, dal 1963 aveva svolto per qualche anno il mestiere di insegnante di storia dell’arte presso le scuole medie, a Signa. Un’esperienza, quest’ultima, che avrebbe ritenuto fondamentale per la sua carriera.

Il primo lavoro presso i musei fu al Museo Nazionale del Bargello dove rimase un anno, dal 1968 al 1969, per poi spostarsi alla Soprintendenza di Venezia dove rimase fino al 1980. Si spostò poi alla Soprintendenza di Mantova, Brescia e Cremona e nel 1988 tornò in Toscana. Prima di diventare direttore dei Musei Vaticani ricoprì, per una ventina d’anni, il ruolo di soprintendente del Polo Museale Fiorentino: erano sotto la sua responsabilità tutti i musei statali di Firenze, come gli Uffizi, Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli, il Museo del Bargello. Dal gennaio 1995 al maggio 1996 anche l’esperienza come ministro della cultura nel governo tecnico di Lamberto Dini, e poco dopo, nel 1997, l’incarico di commissario straordinario per il restauro della Basilica di San Francesco dopo il terremoto che colpì Assisi il 26 settembre del 1997.

Nel 2007, papa Benedetto XVI nominò Antonio Paolucci direttore dei Musei Vaticani: con il suo operato i visitatori del museo conobbero un incremento dai 4,3 milioni del 2007 ai più di 6 del 2015. Tra i suoi provvedimenti, il miglioramento del sistema del controllo climatico della Cappella Sistina, completato nel 2014, per rimpiazzare il sistema di condizionamento che era stato installato nel 1993 ed era stato immaginato per un massimo di 700 visitatori in contemporanea (l’attuale è invece tarato su 2.000 visitatori). L’esperienza ai Musei Vaticani durò dieci anni, fino al 2017, dopodiché Paolucci andò in pensione, sostituito da Barbara Jatta.

Tra i suoi lavori figurano diverse monografie, soprattutto sul Rinascimento e su artisti come Piero della Francesca, Luca Signorelli, Antoniazzo Romano, Michelangelo, Filippo Lippi, Bronzino, Cellini, Giambologna, oltre alla curatela di numerose mostre.

“L’Italia”, dichiara il ministro Gennaro Sangiuliano, “perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale”.

“La scomparsa di Antonio Paolucci”, afferma Eike Schmidt, ex direttore degli Uffizi e attuale direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, “crea un grande vuoto nel mondo della cultura. Profondissimo conoscitore della storia dell’arte, museologo di fama mondiale, colpiva per la cristallina chiarezza del suo pensiero. Era questa la chiave della sua capacità di comunicare a tutti pensieri altissimi e concetti complessi, rendendoli accessibili. E della grande umanità con cui ha saputo guidare e ispirare i colleghi nel loro lavoro, me incluso. È stato per me un onore poter sempre contare sui suoi consigli e sul suo esempio”.

“Stanotte ci ha lasciato un uomo di Stato ed uno dei più significativi studiosi italiani degli ultimi decenni, con doti di eloquio e scrittura impareggiabili e un naturale talento nel diffondere il sapere”, dice invece l’attuale direttore degli Uffizi, Simone Verde. “Non solo: Antonio Paolucci possedeva la capacità di governare l’arte e il suo mondo, di soprintendere ai suoi delicatissimi equilibri. Da ministro e a capo dei Beni Culturali fiorentini è stato la guida, per tanti anni, del sistema della tutela, dunque la sua scomparsa è una perdita incolmabile. Le Gallerie degli Uffizi, che annoverano numerosi dipendenti cresciuti alla sua ombra, si stringono alla famiglia nel cordoglio. In suo onore, l’Auditorium del museo dove tante volte ha incantato le persone con le sue parole, porterà il suo nome, mentre la sua eredità intellettuale sarà di scientifica ispirazione”.

Addio ad Antonio Paolucci, storico dell'arte, ex ministro dei beni culturali
Addio ad Antonio Paolucci, storico dell'arte, ex ministro dei beni culturali


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