Dopo il restauro, l’Annunciazione con i santi Giovanni Battista e Andrea di Filippino Lippi torna esposta al Museo e Real Bosco di Capodimonte. Il restauro dell’opera, tempera su tavola datata 1470-75 circa, è stato reso possibile grazie al sostegno dell’azienda Temi Spa che ha utilizzato le agevolazioni fiscali dell’Art Bonus.
La stessa azienda aveva già sostenuto il Museo nel restauro del Ritratto dell’infante Francesco I di Borbone di Elisabeth Vigée Le Brun, nell’ambito del progetto Rivelazioni Finance for Fine Arts portato avanti da Borsa Italiana in collaborazione con l’Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte, progetto nel quale si inserisce anche il restauro del Filippino Lippi, completando un’operazione che ha coinvolto ben otto importanti dipinti della sede museale, quali l’Adorazione dei Pastori di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, la Natività di Luca Signorelli, La Cantatrice di Bernardo Cavallino e Adorazione del Bambino di Michelangelo Anselmi, il Paesaggio con la Ninfa Egeria di Claude Lorrain, il Ritratto dell’infante Francesco di Borbone di Elisabeth Vigée Le Brun e il Ritratto di Pier Luigi Farnese di Tiziano.
Restauri possibili grazie ad aziende campane aderenti al progetto ELITE, il programma internazionale di Borsa Italiana nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria dedicato alle imprese con un alto potenziale di crescita: la D&D Italia Spa di Sabato D’Amico, la Protom di Fabio De Felice, la Cartesar di Fulvio De Iuliis, la Epm di Carmine Esposito, la Pasell di Salvatore Amitrano, la Graded di Vito Grassi, la Tecno srl di Giovanni Lombardi e la Caronte Spa di Gennaro Matacena.
L’Annunciazione di Filippino Lippi è stata restaurata da Bruno Arciprete e Roberto Buda (supporto), con indagini condotte da Beatrice De Ruggieri, Matteo Positano, Marco Cardinali (Emmebi Diagnostica Artistica); Claudio Falcucci, sotto la direzione lavori di Angela Cerasuolo, responsabile del Dipartimento restauro del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Il restauro ha interessato sia il supporto che la superficie dipinta. Recentemente il dipinto aveva manifestato progressivamente segni di instabilità, a causa delle variazioni termoigrometriche e del vincolo costrittivo della struttura di sostegno. Si erano create nuove fenditure del supporto, con lesioni e sollevamenti degli strati pittorici, che hanno reso necessario l’attuale intervento.
Il restauro del supporto ha comportato la rimozione delle traverse metalliche con la graduale asportazione dei tasselli lignei che le ancoravano, il risanamento delle fenditure con l’inserimento di tasselli a sezione triangolare incollati dopo aver allineato i margini della superficie pittorica, l’integrazione con tasselli in legno di pioppo delle parti di supporto perimetrali che erano state in passato assottigliate per applicare il telaio. Una volta liberato dal vincolo costrittivo delle traverse, il supporto ha progressivamente assunto un profilo convesso sul fronte pittorico. La nuova struttura di sostegno è stata approntata con due traverse in legno di castagno con una curvatura dal profilo conforme a quello assunto dall’opera, applicate mediante tasselli cilindrici in legno recanti una vite in teflon e registri in ottone con molle coniche tarate per seguire le variazioni dimensionali del tavolato. La superficie lignea è stata impregnata con permetrina in solvente per proteggerla da infestazioni di insetti xilofagi. Sul battente della cornice sono stati applicati dei listelli rivestiti con materiale anti graffio per accompagnare il profilo curvo della tavola, fissata con vincoli elastici.
La superficie pittorica era ricoperta da uno spesso strato di vernici oscurate che falsavano la lettura della cromia originale, riducendone la lettura. Erano inoltre presenti numerosi interventi d’integrazione pittorica lungo le commettiture delle assi dove, mediante l’indagine della fluorescenza UV, si sono evidenziate estese stuccature corrispondenti a gravi, profonde perdite di materiale pittorico. Queste si rilevavano in particolare in corrispondenza delle quattro commettiture delle assi che più volte in passato sono state soggette a movimenti del legno e si sono disgiunte. Si riscontravano inoltre altre vecchie integrazioni ormai alterate nei toni, eseguite su zone abrase o lacunose. Alcune bruciature della superficie pittorica si rilevavano ai lati, in particolare sotto la mano destra del San Giovanni e sul manto verde del San’Andrea, danni prodotti dalla fiamma di candele accostate al dipinto, caratterizzate dalla tipica forma a lancia. La pulitura della superficie pittorica ha comportato la rimozione progressiva delle stesure di vernice alterata e delle ridipinture. Dopo la pulitura, sono emerse Ie vivide campiture cromatiche che, anche se compromesse, hanno restituito una luminosa composizione. Sono state revisionate le stuccature e, dove necessario, sono state operate rettifiche o la messa in opera di nuove stuccature, con gesso di Bologna e colla animale. Con l’integrazione pittorica, eseguita con pigmenti in polvere e vernice, si è inteso armonizzare le parti compromesse con quelle originali, equilibrando, per quanto possibile, col minimo intervento le parti lacunose o consunte.
Immagine: Filippino Lippi, Annunciazione con i santi Giovanni Battista e Andrea, dettaglio (1470-75 circa; tempera su tavola; Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte)
L'Annunciazione di Filippino Lippi torna esposta restaurata al Museo di Capodimonte |