Il J. Paul Getty Museum di Los Angeles ha annunciato, lo scorso 24 aprile, di aver avviato i procedimenti per restituire alla Turchia un’importante opera della propria collezione, una testa in bronzo di un giovane dalla sua collezione di antichità. Si tratta di un’opera acquisita dal museo nel 1971: la testa, risalente a un periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II d.C. circa, è un elemento, fuso separatamente, di una figura a grandezza naturale, staccata dal corpo nella parte superiore del collo, con prove di antiche giunture all’interno lungo la pausa. Un’alfa inscritta (“A”) è visibile all’interno del collo sul bordo posteriore inferiore. Gli occhi, un tempo intarsiati con un materiale sconosciuto, non si sono conservati.
Il corpo della figura non è stato identificato, ma la testa è stata associata da alcuni studiosi al sito archeologico di Bubon, nella provincia di Burdur, nel sud-ovest della Turchia, dove scavi illegali alla fine degli anni Sessanta portarono alla luce diversi bronzi antichi che furono successivamente venduti all’estero. La maggior parte raffigura imperatori romani e membri della loro famiglia. Il capo del giovane, tuttavia, è altamente idealizzato e non è stato identificato come membro di una famiglia imperiale o come qualsiasi altro individuo nominato.
La decisione di restituire l’opera alla Turchia, fa sapere il museo, è conforme alla politica del Getty di restituire gli oggetti al paese di origine, oppure nei quali è avvenuta la scoperta moderna, quando informazioni attendibili indicano che sono stati rubati o scavati illegalmente. Il Museo ha rimosso l’oggetto dal percorso espositivo presso il Getty Villa Museum e ha avviato le pratiche per il rientro in Turchia.
“Alla luce delle nuove informazioni recentemente fornite da Matthew Bogdanos e dall’Unità per il traffico di antichità dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan che indicano lo scavo illegale di questa testa di bronzo, abbiamo concordato che l’oggetto doveva essere restituito alla Turchia”, ha affermato Timothy Potts, direttore del Getty Museum. “Cerchiamo di continuare a costruire un rapporto costruttivo con il Ministero della Cultura turco e con i nostri colleghi archeologici, conservatori, curatoriali e altri studiosi che lavorano in Turchia, con i quali condividiamo la missione di promuovere la conservazione del patrimonio culturale antico”.