Milano dedica un giardino a Carla Lonzi (Firenze, 1931 – Milano, 1982), storica dell’arte, femminista e attivista per i diritti delle donne: il piccolo parco, finora senza nessun dedicatario, è quello all’incrocio tra via dell’Orso e via Broletto, nel cuore di Brera. Carla Lonzi sarà ricordata a domani, in occasione della Giornata internazionale della donna, con l’intitolazione del Giardino: la cerimonia si terrà alle ore 15:30 con la partecipazione dell’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi.
Lonzi si aggiunge così alle donne negli ultimi anni ricordate a Milano: Bianca Ceva, Ersilia Bronzini Majno, Laura Bianchini, le sorelle Angela e Luciana Giussani, Emanuela Setti Carraro, Anna Carena, Miriam Makeba, Mariangela Melato, Antonietta Biffi, Lidia Poët, le Sorelle Mirabal - “Las Mariposas”. Il “Parco 8 Marzo” è invece stato inaugurato lo scorso anno nell’area adiacente a quella dove è prevista la realizzazione della Nuova Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC).
“In questi ultimi anni”, dichiara l’assessore Sacchi, “abbiamo dedicato al ricordo di grandi donne italiane e straniere alcuni luoghi della città legati alla loro vita trascorsa a Milano e a ciò che le ha rese note perché pioniere e anticipatrici in diversi ambiti, dalla scienza alla cultura, dalla politica all’arte alla filantropia. L’abbiamo chiamata toponomastica al femminile, per sottolineare un percorso cittadino che ricostruisce e fa emergere il valore di tante donne che hanno aperto la strada all’affermazione delle giovani generazioni, influenzandone le scelte e cambiandone spesso l’esistenza e il futuro. Una di queste è stata Carla Lonzi, battagliera attivista per i diritti delle donne, simbolo di una lotta che ancora continua e che domani, in occasione dell’8 Marzo, celebreremo”.
Carla Lonzi nasce Firenze il 6 marzo 1931, primogenita di cinque figli di una famiglia della media borghesia fiorentina. Dopo il conseguimento del diploma nel 1950 si iscrive alla facoltà di Lettere all’Università di Firenze dove frequenta le lezioni dello storico dell’arte Roberto Longhi. In quegli anni conosce Marisa Volpi, studentessa e futura storica dell’arte, e nel 1955, grazie a questo sodalizio, viene pubblicato il suo primo articolo sul pittore e fotografo Ben Shan. Successivamente si trasferisce a Roma dove conosce Mario Lena che sposa nel 1958 e dal quale ha un figlio. Nell’autunno del 1959 si trasferisce a Milano che diviene la sua città elettiva e dove consolida la propria attività di critica d’arte. È però a Torino la città in cui allestisce la sua prima mostra d’arte: “La Gibigianna di Pinot Gallizio” alla galleria Notizie.
Tra il 1962 e il 1967 Carla Lonzi cura le mostre dei più importanti artisti italiani e stranieri tra cui: la presentazione di Carla Accardi alla XXXII Biennale di Venezia e le mostre di Jannis Kounellis e di Consagra. Nel dicembre del 1967 si trasferisce per alcuni mesi a Minneapolis negli Stati Uniti dove registra i colloqui con i maggiori artisti attivi in Italia: Carla Accardi, Getulio Alviani, Enrico Castellani, Pietro Consagra, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Mario Nigro, Giulio Paolini, Pino Pascali, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Giulio Turcato e Cy Twombly. Da questo lavoro nel 1969 pubblica Autoritratto, testo critico ritenuto tra i suoi più importanti, considerato ancora oggi uno scritto fondamentale sulle ricerche artistiche degli anni Sessanta del secolo scorso. L’uso del registratore – all’epoca un’assoluta novità – le permette di restituire la voce autentica degli artisti incontrati senza il filtro linguistico del critico. Nella primavera del 1970 dall’incontro a Roma con Carla Accardi e Elvira Banotti scaturisce il Manifesto di Rivolta femminile. Pubblicato a luglio dello stesso anno sancisce la nascita dei primi gruppi femministi in Italia. Da quel momento inizia a dedicarsi interamente ai gruppi di Rivolta femminile nati in molte città e alla scrittura e alla cura della collana Scritti di Rivolta femminile. Nel giugno 1973, Carla Lonzi lascia il gruppo Rivolta Femminile in quanto si sente troppo investita di un ruolo in cui non si riconosce più e si trasferisce nel Chianti. Nel 1978 è pubblicato il suo Taci anzi parla. Diario di una femminista, testo che raccoglie annotazione di fatti, letture, pensieri emozioni dal 1972 al 1977. I suoi testi femministi sono tradotti all’estero sia in Europa che in America. Carla Lonzi muore il 2 agosto 1982 a Milano.
Nell’immagine, il giardino da domani intitolato a Carla Lonzi.
Milano intitola un giardino alla storica dell'arte Carla Lonzi |