Basta con le bancarelle in piazza dei Miracoli: da Paolucci a Schmidt, da Frugoni a Montanari, centinaia di firme contro


Pisa, centinaia di firme per evitare il rischio del ritorno delle bancarelle in piazza dei Miracoli.

Mai più bancarelle in piazza dei Miracoli a Pisa: così comincia la petizione su Change.org che ha già raggiunto centinaia di adesioni e punta ad arrivare a quota 1.000. La raccolta firme, rivolta al sindaco della città toscana, Michele Conti, nasce dopo l’ennesima proposta fantasiosa per il ritorno delle rivendite di souvenir in piazza: gli esercenti locali hanno infatti avanzato l’idea (trovando peraltro un buon grado d’accoglienza) di posizionare, lungo la parete dello Spedale Nuovo che dà sulla piazza, delle Api Piaggio riattate per l’occasione a banchetti per la vendita di oggettistica. E dal momento che un’infilata di motocarri sarebbe del tutto incompatibile con la bellezza e con l’integrità architettonica di piazza dei Miracoli, a Pisa è stata lanciata la petizione, che vanta tra i primi firmatari alcuni nomi di spicco: Valeria Caldelli, Pierluigi D’Amico, Silvia Silvestri, Fabio Beltram, Mariagiulia Burresi, Riccardo Ciuti, Chiara Frugoni, Alfondo Maurizio Iacono, Donata Levi, Marco Malvaldi, Tomaso Montanari, Luca Nannipieri, Antonio Paolucci, Carlo Pepi, Eike Schmidt, Salvatore Settis, Maurizia Tazartes, Lucia Tomasi Tongiorgio, Carlo Tozzi, Francesca Ughi e molti altri.

La petizione comincia con la constatazione che “ormai da due anni è nuovamente possibile ammirare la piazza del Duomo in tutta la sua straordinaria bellezza”: “dopo il restauro della Torre pendente, la pulizia dei suoi marmi, il difficile recupero del Camposanto Vecchio dalle fiamme della guerra, finalmente anche la facciata duecentesca dello ‘Spedale Nuovo’ è tornata ad essere visibile, ridandoci la gioia e l’emozione di ritrovare l’antico luogo sacro e profano che ha scandito per secoli il tempo di questa città“. Lo Spedale Nuovo costituisce parte integrante della piazza dei Miracoli, al pari del Duomo, del Battistero, della Torre, e per molti anni le bancarelle sono state addossate al suo muro impedendone parzialmente la vista: “solo sei anni fa”, prosegue la petizione, “è stato possibile allontanare le attività commerciali ambulanti. Un restauro lungo e costoso ci ha restituito questo pezzo di storia della città e il ‘miracolo’ della piazza nuovamente integra”.

Adesso, l’obiettivo è quello di salvaguardare l’integrità di questa piazza unica al mondo, scongiurando il ritorno delle bancarelle: peraltro, la petizione ricorda come nel 2006 l’UNESCO abbia sottolineato che le attività commerciali costituiscono un’interferenza con la piazza, nonché causa di degrado in quanto impattanti “con la piena visibilità ed integrità della prospettiva del contesto e del decoro”. Il ritorno delle bancarelle, sottolinea il testo della petizione, potrebbe addirittura portare a una revoca del riconoscimento di sito iscritto nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, di cui Pisa e l’Italia si fregiano dal 1987.

“Riteniamo dunque necessario”, conclude la petizione, “che si abbandonino definitivamente i propositi sbagliati e che si sancisca una volta per tutte l’incompatibilità della presenza delle attività commerciali con occupazione di suolo pubblico in piazza dei Miracoli. Augurandoci che la città possa ancora essere fiera di offrire al mondo intero il patrimonio intatto della sua storia, invitiamo tutti, pisani e no, a far sentire la propria voce, aderendo a questo appello, oppure nelle forme che riterranno più opportune”.

Per leggere il testo integrale e firmare la petizione è sufficiente collegarsi a Change.org. Si può firmare anche inviando una mail a maipiubancarelle@gmail.com o contattando su Facebook i promotori Valeria Caldelli, Pierluigi D’Amico e Silvia Silvestri, o ancora riempendo i moduli cartacei già diffusi.

Basta con le bancarelle in piazza dei Miracoli: da Paolucci a Schmidt, da Frugoni a Montanari, centinaia di firme contro
Basta con le bancarelle in piazza dei Miracoli: da Paolucci a Schmidt, da Frugoni a Montanari, centinaia di firme contro


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