Donald Trump avrebbe intenzione di lasciare un segno tangibile nel paesaggio monumentale della capitale statunitense. Secondo quanto emerso da recenti indiscrezioni e come riportato dal magazine Artnews, il presidente starebbe valutando la costruzione di un grande arco trionfale a Washington D.C., che dovrebbe coincidere con le celebrazioni per il 250° anniversario della fondazione degli Stati Uniti. Il progetto, soprannominato dai media americani Arc de Trump, si inserirebbe nel più ampio piano di trasformazioni architettoniche che il capo della Casa Bianca avrebbe immaginato già durante il suo mandato.
L’idea dell’arco è stata presentata durante una cena di gala alla Casa Bianca, organizzata per ringraziare i principali donatori che hanno contribuito con 250 milioni di dollari destinati alla costruzione di una nuova sala da ballo presidenziale. All’evento erano presenti rappresentanti di alcune delle più influenti aziende statunitensi del settore tecnologico, tra cui Amazon, Apple, Meta, Google, Microsoft e Palantir, oltre al colosso della difesa Lockheed Martin. Il progetto prevede che l’arco venga collocato di fronte al Lincoln Memorial, in posizione strategica rispetto all’ingresso della città per chi arriva dal cimitero nazionale di Arlington, in Virginia, attraversando l’Arlington Memorial Bridge. Da quella prospettiva, la struttura sarebbe sovrastata dall’Arlington House, la storica dimora del generale confederato Robert E. Lee.
La scelta del sito non è casuale: l’arco trionfale, nella tradizione occidentale, ha sempre rappresentato un simbolo di potere e vittoria. Dall’antica Roma in poi, queste costruzioni venivano erette per celebrare imprese militari o momenti fondativi di grande rilievo. Alcuni di essi, come l’Arco di Tito o l’Arco di Settimio Severo, incorporavano materiali e trofei sottratti ai nemici sconfitti, trasformando l’architettura in un manifesto politico. Il riferimento più diretto per il progetto americano è l’Arco di Trionfo di Parigi, iniziato nel 1806 per volontà di Napoleone Bonaparte in occasione del suo compleanno, con l’intento di celebrare la gloria dell’Impero francese. L’ipotetico Arc de Trump si configurerebbe dunque come un gesto di continuità con quella tradizione monumentale, ma anche come un segno personale del presidente, desideroso di imprimere la propria impronta sul volto della capitale federale.
Non sono però stati resi noti i dettagli relativi al costo complessivo dell’opera, né la provenienza dei fondi necessari per la sua realizzazione. Trump non ha chiarito se l’iniziativa sarebbe sostenuta da investimenti privati, da contributi di fondazioni o da fondi federali, come accaduto in passato per altri progetti legati alla sua amministrazione. Se dovesse concretizzarsi, l’Arc de Trump si affiancherebbe ad altri interventi che il presidente avrebbe già ipotizzato per la capitale: la demolizione dell’Ala Est della Casa Bianca per far posto a una nuova sala da ballo e il finanziamento del cosiddetto National Garden of Heroes, un grande parco dedicato a figure emblematiche della storia americana. Tutti progetti che, nel loro insieme, delineano un’idea di monumentalità ispirata alla celebrazione nazionale e al desiderio di lasciare una traccia visibile del proprio passaggio nella storia degli Stati Uniti.
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