A Genova l’edizione autunnale dei Rolli Days 2025, dedicata al tema Genova e l’Ottocento. L’arte attraverso il cambiamento, si è chiusa con un bilancio più che positivo: circa 59mila visitatori hanno partecipato alle giornate che, tra venerdì 17 e domenica 19 ottobre, hanno animato la città con percorsi, visite e aperture straordinarie. Un risultato che conferma il ruolo dell’iniziativa come evento di punta dell’offerta culturale genovese e simbolo di una città in dialogo costante con la propria storia artistica e architettonica.
La tre giorni ha proposto un’edizione inedita, che per la prima volta ha esteso il proprio sguardo anche ai luoghi e agli edifici che, nell’Ottocento, segnarono la profonda trasformazione urbanistica e sociale di Genova. Accanto ai celebri palazzi cinquecenteschi iscritti nel sistema dei Rolli, il pubblico ha potuto scoprire i siti protagonisti della modernità ottocentesca, in un itinerario che unisce passato e futuro. I visitatori, accompagnati dai divulgatori scientifici, hanno esplorato 42 siti aperti al pubblico, vivendo un’esperienza che intreccia arte, storia e identità urbana. Dai nuovi tracciati cittadini e dalle piazze simboliche, come via Roma e l’attuale largo Pertini, ai capolavori del gusto romantico e alle architetture monumentali del Cimitero di Staglieno, la manifestazione ha offerto un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta di un secolo di fermento, innovazione e cambiamento.
L’interesse per questa edizione è stato amplificato dalla possibilità di visitare, per la prima volta, il sontuoso Palazzo Orsini in via Roma, oggi sede genovese della società Coutot-Roehrig. L’edificio rappresenta uno dei massimi esempi di residenza gentilizia della seconda metà dell’Ottocento a Genova e testimonia la raffinata cultura artistica e sociale dell’epoca. La storia di Palazzo Orsini è legata alla figura dell’avvocato Tito Orsini, che volle celebrare il proprio prestigio sociale affidandosi al talento di Nicolò Barabino, uno dei più importanti artisti genovesi dell’Ottocento. Tra il 1860 e il 1870, Barabino si dedicò alla decorazione del palazzo, realizzando affreschi, arredi e dipinti che ne fecero un autentico santuario dell’arte barabiniana. Sebbene parte delle decorazioni sia andata perduta durante i bombardamenti del 1943, il fascino originario della dimora resta intatto. Particolarmente importante è il Salone della Scienza, dove Barabino affrescò episodi legati alla storia della scienza (Galileo sofferente nella sua camera ad Arcetri, i romani che irrompono nella casa di Archimede, i monaci che irridono Cristoforo Colombo, Alessandro Volta nel suo studio) e allegorie delle varie discipline scientifiche, il tutto da leggere secondo la chiave della filosofia stoica (rappresentata da un busto in marmo al centro della sala, sopra il portale d’accesso, identificato come il busto di Seneca) che enfatizza il percorso faticoso e irto d’ostacoli per arrivare alla verità scientifica. Inoltre, nelle altre sale, Barabino ha introdotto anche storie di carattere profano (episodi della Divina Commedia, la raffigurazione di Cleopatra) dipinte in uno stile che anticipa l’Art Nouveau, arricchendo le pareti di figure allegoriche dedicate al progresso, alla scienza e ai grandi personaggi della storia. Il risultato è una residenza che, ancora oggi, conserva intatta la sua forza evocativa, restituendo il clima di un’epoca in cui Genova guardava all’Europa e al futuro.
I dati raccolti confermano la solidità del pubblico dei Rolli Days: il 66% dei visitatori proviene da Genova, il 25% dal Nord Italia e il 10% dal resto del Paese. L’analisi anagrafica restituisce un quadro variegato, con il 29% dei partecipanti di età compresa tra i 56 e i 65 anni, il 24% tra i 46 e i 55, il 32% sotto i 45 anni e il 13% oltre i 65. Un pubblico trasversale, che dimostra come l’iniziativa sia riuscita a unire residenti, turisti e appassionati d’arte in un’unica esperienza condivisa.
I numeri complessivi degli ultimi anni testimoniano una crescita costante dell’interesse per l’evento. Nel 2025, oltre all’edizione autunnale appena conclusa, si ricordano i 99.550 visitatori tra fine aprile e inizio maggio, i 30.130 di febbraio e i più di 10mila di settembre per l’apertura straordinaria di 14 palazzi. Nel 2024, le tre edizioni hanno totalizzato oltre 228mila presenze complessive, con picchi di 97.115 visitatori a settembre e 70.896 a maggio. Anche il 2023 aveva confermato il trend positivo, con 81.010 presenze in primavera e 71.325 in autunno.
Numeri dunque stabili che consolidano i Rolli Days come uno degli appuntamenti culturali più importanti del paese, capace di combinare divulgazione storica, valorizzazione del patrimonio e partecipazione civica.
Il successo della manifestazione risiede anche nella sua capacità di raccontare una città in trasformazione. Nell’edizione di quest’anno, l’Ottocento genovese, periodo di grandi mutamenti economici e sociali, ha trovato nei percorsi dei Rolli Days un racconto per immagini e luoghi capace di raccontare la la nascita della modernità urbana. L’inclusione di siti come Palazzo Orsini, il cimitero di Staglieno, Palazzo Lercari-Parodi con gli interventi ottocenteschi sugli affreschi antichi o Palazzo Nicolosio-Lomellino dov’è in corso un’importante mostra su Plinio Nomellini, tra i più grandi pittori italiani di fine Ottocento, ha messo in luce la forza innovativa del XIX secolo.
“I Rolli Days continuano a essere un grande successo, che si rinnova di edizione in edizione”, ha detto la sindaca di Genova Silvia Salis: “sono ormai diventati un marchio indelebile dell’offerta cultura e turistica della nostra città. Per questa edizione, ci siamo immersi nell’Ottocento, un secolo che per la storia di Genova è tutto da scoprire. E sono contenta di aver potuto inaugurare questo nuovo appuntamento con i Rolli con una visita ad alcuni palazzi assieme a tutta la Giunta, con la preziosa guida del nostro assessore Giacomo Montanari. La cultura e la valorizzazione del nostro patrimonio inestimabile sono al centro dei pensieri e dell’attività di questa amministrazione”.
“Il successo di questa edizione va letto sotto due indicatori: il primo è numerico (59mila presenze in due giorni e mezzo di apertura, contro le oltre 90mila su quattro giorni dell’autunno scorso) e il secondo è qualitativo”, spiega l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari. “Per qualità non intendo solo quella, indubbia e ormai dimostrata dei divulgatori scientifici provenienti da tutta Italia, un’eccellenza genovese nelle professioni culturali, ma anche la ricaduta eccezionale sui cittadini di contenuti nuovi, molti dei quali inediti. Poter trasformare l’esperienza di visita in una “cassetta degli attrezzi” per aumentare la propria consapevolezza di abitanti della città o di visitatori significa fare formazione alla tutela, alla conoscenza e alla condivisione del patrimonio. I Rolli days sono quindi un eccezionale strumento di formazione, oltre che un evento di successo con importanti ricadute economiche. E questo, credo, può fare la differenza per la crescita della città e del paese”.
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