Firenze, presentata la 31a Biennale Internazionale dell'Antiquariato. Tra le star: Bernini, Canaletto, Beccafumi e Lucio Fontana


Presentata la trentunesima edizione della Biennale Internazionale dell’Anqituariato di Firenze: molte le novità, a cominciare alla prima Florence Art Week.

Si è tenuta a Firenze la presentazione della trentunesima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato, che si terrà a Palazzo Corsini, nel cuore del capoluogo toscano, dal 21 al 29 settembre. Negli stand che verranno allestiti all’interno dello storico palazzo si alterneranno 77 gallerie (di cui 16 new entry) provenienti da tutto il mondo e specializzate nell’antiquariato di alto livello: come in ogni edizione attireranno acquirenti da ogni angolo del globo, tra collezionisti privati, direttori di musei, curatori, soprintendenti. Tra le novità, il Premio per le arti decorative o di design, del valore di 25mila euro, possibile grazie alla sponsorizzazione di Ronald S. Lauder: verrà assegnato nel corso della Biennale e consentirà il restauro di opere d’arte decorativa appartenenti al patrimonio pubblico. Altra novità, sarà la prima edizione della Florence Art Week: una settimana di eventi, mostre, conferenze, incontri, performance che coinvolgerà tutte le gallere fiorentine con apertura anche all’arte contemporanea. Tra gli eventi da segnalare: una selezione di opere di Gilberto Zorio ed Enzo Cucchi alla Galleria Poggiali, una mostra che unirà opere rinascimentali a opere contemporanee di Michelangelo Pistoletto, Anish Kapoor e Daniel Buren, realizzata da Bacarelli Antichità in collaborazione con Galleria Botticeli e Galleria Continua, opere di RAM e Thayaht da Frascione Arte, l’apertura dei saloni storici del piano nobile di Palazzo Antinori, una selezione del secondo Novecento “secondo Roberto Casamonti” alla Collezione Roberto Casamonti, un’esposizione di moto d’epoca il 21 settembre organizzata dalle boutiques di via Tornabuoni, e per finire ingresso gratis per tutti i residenti nell’area metropolitana di Firenze dalle 13 di domenica 29 settembre.

E ancora, nell’alcova di Palazzo Corsini il pubblico potrà vedere la mostra Universo Bardini, progetto espositivo a cura di David Lucidi interamente dedicato al “principe degli antiquari” Stefano Bardini, protagonista del collezionismo tra Otto e Novecento. La rassegna conterà anche su importanti prestiti del Museo Bardini: si tratta delle opere che più rappresentano l’estetica espositiva di attento collezionista di Stefano Bardini. Ci saranno inoltre prestiti da collezionisti privati e antiquari.

L’allestimento della trentunesima edizione sarà curato da Matteo Corvini (verrà dato grande rilievo ai lampadari progettati da Carlo Scarpa e realizzati da Venini, provenienti dall’ex Teatro Comunale di Firenze, che saranno posizionati nei due ingressi con la collaborazione dei laboratori di alto artigianato di San Patrignano) e consentirà al pubblico di vedere una selezione di più di cinquemila opere, tra le quali ci saranno anche delle vere “star”. Per la pittura, si segnalano una veduta del Redentor di Venezia, olio su tela del Canaletto (Venezia, 1697 – 1768), che sarà esposta da Galleria Dickinson; Matteo Lampertico porterà invece a Firenze l’olio su tela del 1716-18 Siface davanti a Scipione l’Africano di Giambattista Tiepolo (Venezia, 1696 - Madrid, 1770); la Galleria Salamon presenterà una tempera su tavola a fondo oro (Madonna col bambino in trono fra sei santi) recentemente individuata da uno dei maggiori studiosi d’arte del basso Medioevo, Angelo Tartuferi, come opera del pittore fiorentino Ventura di Moro (Firenze, 1399 - 1486), datata 1430 circa; la Galleria Orsi esporrà un olio su tavola con Sacra Famiglia con san Giovannino di Domenico Beccafumi (Siena, 1486 – 1551); Galleria Marletta porterà un olio su tela con cornice originale (Venere educatrice di Amore) di Pelagio Palagi (Bologna, 1775 - Torino, 1860), del secondo decennio del diciannovesimo secolo; una tempera su tavola con San Pietro Martire nella sua cella che conversa con tre vergini (Agnese, Caterina e Cecilia) di Antonio Vivarini (documentato in Veneto 1440 – 1476/1484), opera del 1450 circa notificata nel 2006, sarà in mostra nello stand di Enrico Frascione; l’olio su tela Il filosofo di Dirck van Baburen (Wijk bij Duurstede, 1595 circa – Utrecht, 1624), datato 1618-19 circa, sarà esposto da Nicholas Hall; ancora, la galleria Antonacci-Lapiccirella propone un doppio ritratto di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 - Parigi, 1931), sul fronte una Donna con cappello e sul verso una Donna nuda seduta, del 1905 circa.

Per quanto riguarda la scultura, alla BIAF si vedrà un Busto in bronzo di Urbano VIII Barberini del 1658 di Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 - Roma, 1680), portato dalla Galleria Orsi; Longari Arte Milano ha invece selezionato un tondo marmoreo di 105 centimetri di diametro raffigurante la Madonna col Bambino e San Giovannino di Benedetto da Maiano (Maiano, 1442 - Firenze, 1497), opera fino ad ora completamente inedita e oggetto di un attento studio di attribuzione da parte di Francesco Caglioti, tra i massimi esperti di scultura rinascimentale; la Galleria Botticelli Bacarelli esporrà un San Carlo Borromeo in marmo di Carrara di Ercole Ferrata (Pellio Intelvi, 1610 - Roma, 1686); ancora, le statue in marmo di Carrara di Elisa Bonaparte Baciocchi Levoy e Felice Pasquale Baciocchi Levoy realizzate nel 1809 circa da Lorenzo Bartolini (Savignano di Prato, 1777 – Firenze, 1850) saranno esposte da Lullo Pampoulides.

Per l’Arte del Novecento vedremo un Autoritratto delle nuvole di Giorgio De Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978), del 1948, che sarà esposto da Tornabuoni Arte, mentre una Mattinata sul mare, olio su tela di Giulio Aristide Sartorio (Roma, 1860 - 1932), del 1929, si troverà da Galleria Berardi. Spazio anche all’arte contemporanea con un’opera di Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938), Peinture et collage sur papier (1964) e una di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1935), L’alto in basso, il basso in alto (1977) portate da Galleria Continua; mentre Dickinson presenterà un Concetto spaziale del 1964-65 di Lucio Fontana (Rosario, 1899 - Comabbio, 1968). L’Arte Povera sarà rappresentata alla BIAF dalle opere di Gilberto Zorio (Andorno Micca, 1944) proposte dalla Galleria Poggiali, tra cui Vulcano per purificare le parole del 1983, un’opera emblematica a partire dal titolo che riassume la poetica concettuale dell’artista. A rappresentare l’arte del disegno ci saranno notevoli opere tra cui un pastello su carta del 1893, dal titolo Aligi, di Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria, 1851 – Francavilla al Mare, 1929), portato dalla Galleria Berardi.

E ancora, tra i numerosi oggetti di arredo: una coppia di mobiletti a portella e cassetto lastronati ed intarsiati, con piano in marmo bianco di Carrara, fusto in legno di noce intarsiato in bois de rose, palissandro, acero, acero tinto verde, bosso ed altre essenze del 1787, opera di Giuseppe Maggiolini (Parabiago, 1738 - 1814), si potranno ammirare da Piva & C.; mentre Robertaebasta esporrà una consolle in radica di noce ferrarese con due cassetti sottopiano e puntali in ottone di Gio Ponti (Milano, 1891 - 1979) degli anni Trenta. Infine, uno spazio dedicato ai gioielli e agli oggetti da collezionismo: Deborah Elvira presenta un alamaro (gioia da petto) in oro, smalto, smeraldi e perla realizzato nel XVII secolo in Spagna, mentre Peter Finer presenterà un fucile a pietra focaia in legno e acciaio realizzato da Michele Lorenzoni, contrassegnato con il monogramma di Ferdinando III de’ Medici, granduca di Toscana.

“Il mio sogno”, ha dichiarato Fabrizio Moretti, Segretario Generale della BIAF, “è che la BIAF possa portare alla luce tutte quelle opere che sono importanti documenti della storia dell’arte, grazie all’appassionato impegno di tutti i suoi galleristi, diventando così un punto di riferimento per il mercato dell’arte ma anche per un pubblico più vasto in Italia e non solo”. Moretti ha anche parlato della nuova Florence Art Week: “un movimento che prende avvio dalla Biennale e che farà partecipare tutta la città e i suoi ospiti alla settimana dell’arte. Coinvolgerà alcuni Musei di Firenze ma anche le realtà artigianali più prestigiose, le Gallerie d’arte di Via Maggio e Via de Fossi, le storiche strade dello shopping d’arte, così come le boutique di Via Tornabuoni e Ponte Vecchio, che proporranno eventi insoliti aperti a collezionisti e al pubblico in genere”.

“Solo sulla qualità si può costruire una offerta culturale che non sia scevra anche dagli aspetti economici”, ha sottolineato il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Firenze è la città dove è nata la filantropia, dove è nato il collezionismo moderno, dove possiamo dire che sono nate le radici del moderno mercato dell’arte. Noi dobbiamo difendere il mercato dell’arte, quello trasparente, quello legale, quello che protegge e tutela la cultura, dobbiamo combattere con severità il mercato illegale, perchè è il mercato illegale che getta un’ombra su tutto il grande mondo del commercio dell’arte che non merita i pregiudizi che ancora esistono, esistono nel mondo degli intellettuali, nelle istituzioni e fra i legislatori, bisogna distinguere il mercato che fa bene al nostro al collezionismo, all’economia, che piace e che fa apprezzare l’Italia nel mondo, da quelle pratiche che sfruttano i beni culturali che nulla hanno a che vedere con il diritto universale di ogni individuo di fruire della bellezza di un’opera d’arte”.

Per tutte le informazioni sulla BIAF è possibile visitare il sito ufficiale.

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