Stefania Pandakovic (casa d'aste Il Ponte): “In Italia cresce il mercato dei libri antichi”


In Italia è in crescita il mercato dei libri antichi: lo spiega in questa intervista Stefania Pandakovic, responsabile Libri e Manoscritti della casa d’aste Il Ponte, che tra qualche giorno metterà in vendita un codice rinascimentale di eccezionale importanza: il Codice Santini.

La casa d’aste Il Ponte metterà tra pochi giorni in vendita uno straordinario manoscritto rinascimentale: il Codice Santini, un pezzo di eccezionale importanza, l’unico dell’epoca a trattare il tema della machinatio rimasto in mani private. Data la rilevanza dell’evento, abbiamo cercato di approfondirlo con Stefania Pandakovic, responsabile Libri e Manoscritti de Il Ponte, con la quale abbiamo fatto anche il punto sul mercato dei libri antichi. L’intervista è di Noemi Capoccia.

Stefania Pandakovic
Stefania Pandakovic

NC. Il prossimo 27 febbraio andrà in asta un prezioso documento storico del Rinascimento italiano, ovvero il Codice Santini, manoscritto urbinate del Quattro-Cinquecento che sarà battuto nell’asta dei Libri antichi e d’artista. Quanto è importante questo manoscritto per la storia della cultura del tempo?

SP. Parliamo di un oggetto incredibile. Lavoro in questo settore da una ventina d’anni e ho avuto la possibilità di trattare volumi veramente molto importanti, ma mai come il Codice Santini. Oltre ad essere un oggetto esteticamente meraviglioso, si ha la sensazione di avere tra le mani un pezzo di storia del Rinascimento italiano, nonché una testimonianza unica per approfondire quanto avvenisse nel mondo dell’ingegneristica prima di Leonardo da Vinci. Bisogna considerare che, ad oggi, manoscritti che trattano il tema della machinatio di simil prestigio sono custoditi al British Museum, alla Biblioteca Apostolica Vaticana e alla Biblioteca di Medicea Laurenziana; pertanto, la circolazione del Codice Santini rappresenta un evento rarissimo e con molta probabilità irripetibile. Inoltre, in quanto esperta bibliofila, trovo estremamente affascinante sapere che il Codice dovrà essere oggetto di numerosi studi, c’è infatti ancora tanto da scoprire, tra cui il collegamento con la cerchia di Francesco di Giorgio Martini, figura fondamentale per lo stesso Leonardo, e autore sia del celebre Opusculum de Architectura che probabile ideatore dei disegni preparatori alle settantadue formelle a composizione del Fregio dell’Arte della Guerra per il Palazzo ducale di Urbino, di cui il Codice riporta numerosi disegni.

Che soddisfazione si prova nel presentare un oggetto importante come il Codice Santini?

Si ha la sensazione di lavorare a qualcosa di culturalmente molto importante. In quanto operatori nel settore del mercato è per noi motivo di grande orgoglio e felicitazione avere contribuito alla valorizzazione e preservazione di un’opera di tale prestigio. A questa soddisfazione si aggiunge l’aspetto di sfida: non è infatti semplice valorizzare sul mercato un’opera vincolata dai beni culturali e quindi soggetta a forti restrizioni nell’ambito della circolazione, quando altresì all’estero potrebbe decuplicare il suo valore di partenza. Ovviamente questo aspetto penalizza molto la partecipazione da parte di collezionisti esteri, ma al contempo abbiamo sfruttato l’occasione per lavorare fianco a fianco con illustri esperti del campo come il prof. Pietro C. Marani (Presidente Ente Raccolta Vinciana) e il dott. Claudio Giorgione (Curatore del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci), i quali ci hanno sostenuto in una giusta valorizzazione del bene, stimolati dall’obiettivo di sensibilizzare possibili donors o illustri istituzioni a partecipare all’asta.

Attraverso il suo lavoro lei avrà conosciuto molte persone nell’ambito del collezionismo di testi antichi. Secondo lei qual è la necessità delle persone oggi di collezionare libri antichi? Qual è il profilo tipico di un collezionista di libri antichi?

Alle aste del Ponte partecipano per la maggior parte acquirenti privati (70% dei compratori) da diversi paesi del mondo a cominciare da USA, UK, Francia e Germania; non mancano il Medio Oriente, la Cina, il Giappone e il Sudamerica. Principalmente i collezionisti hanno solide carriere alle spalle come notai, avvocati e medici, mossi dalla passione per la materia, accanto a operatori del settore e collezionisti alla ricerca di pezzi rari o non reperibili sul mercato primario.

Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini

Il legame che in Italia abbiamo con le nostre radici (magari al Rinascimento se pensiamo al Codice Santini) ha un peso se pensiamo al collezionismo dei testi antichi? Quanto influisce il nostro passato sulla passione dei bibliofili?

Senza dubbio, questo fattore incide notevolmente in quanto qui in Italia disponiamo di una ricchezza di materiale straordinaria. Tra le passioni più significative dei bibliofili vi sono certamente i libri riconducibili all’era dell’inizio della stampa, ovvero il pieno Rinascimento.

Quali sono gli elementi che determinano il valore di un libro antico?

Prendiamo proprio come esempio lo stesso Codice Santini, il quale racchiude tutti gli elementi essenziali: la sua rarità (come precedentemente accennato si tratta di un’occasione unica per comprarlo perchè non esistono volumi simili in circolazione); la sua illustre provenienza (originariamente custodito presso la Biblioteca dei Montefeltro e dei Della Rovere, per poi essere tramandato per cinque secoli attraverso famiglie urbinate); e infine, le sue eccezionali condizioni (il manoscritto è ancora oggi preservato nella sua legatura originale ed è realizzato su pergamena, un materiale pregiato ed estremamente resistente; lo stato di conservazione è davvero eccezionale).

Quali sono ad oggi le caratteristiche del mercato dei libri antichi in Italia?

Negli ultimi anni stiamo osservando un aumento significativo della partecipazione da parte degli italiani nelle aste. Solitamente nel mercato ci si vanta di vendere principalmente all’estero, ma ci fa piacere sapere che gli appassionati collezionisti italiani sono in crescita. I collezionisti sono sempre alla ricerca di elementi che possano rendere “unici” i libri. Sebbene lo stesso titolo potrebbe essere presentato in asta più volte in un arco di tempo ristretto, avranno maggiore prestigio le copie conservate in legature coeve e pregiate o quelle con una speciale provenienza.

Cosa è cambiato negli ultimi anni per il collezionismo di libri antichi a seguito della digitalizzazione degli stessi, adesso accessibili a tutti (come ad esempio le tavole di Federico Zuccari della Divina Commedia messe in rete dalla Galleria degli Uffizi)?

Per quanto riguarda la digitalizzazione in sé, paradossalmente ha avuto un impatto limitato sul mercato del collezionismo librario. Il collezionista desidera possedere l’oggetto fisico, quindi la questione non riguarda tanto la possibilità di leggere o sfogliare il libro. Ciò che ha veramente cambiato il mercato è stato Internet. Grazie alla rete, ora con un semplice clic è possibile valutare immediatamente la rarità di un libro, sia in termini di copie presenti nelle biblioteche che di quelle disponibili sul mercato. Questo ha creato una netta divisione tra i libri che un tempo si consideravano rari e quelli più comuni. Ciò ha comportato una diminuzione dei prezzi per alcuni libri, mentre per altri, veramente introvabili, ha determinato un aumento ancora maggiore dei valori.

Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini
Codice Santini

La digitalizzazione può spingere quindi il pubblico all’acquisto di libri antichi?

Sì, certo.

Secondo la sua opinione, quali sono le prospettive future per il collezionismo dei testi antichi?

È evidente che vi sia una tendenza verso la valorizzazione dei grandi nomi, sia in termini di autori che di eventi significativi, scoperte epocali e avvenimenti che hanno profondamente influenzato il corso della storia. Questa categoria di opere sarà sempre più importante e ambita nel mercato. Si tratta comunque di un settore molto di nicchia, ma in futuro potrebbe evolversi e cambiare anche con la diffusione e la facilità di comprare i libri antichi su internet. Certo, certe piattaforme hanno ovviamente i loro aspetti negativi, però sicuramente contribuiscono ad avvicinare di più il pubblico.

Cosa intende per aspetti negativi?

Spesso sulle piattaforme online manca la presenza di veri e propri esperti che studiano a fondo il materiale, lo presentano con descrizioni dettagliate e ne garantiscono l’autenticità. La mancanza di un accurato controllo può essere particolarmente problematica nel mercato dei libri, poiché la minima mancanza può causare un crollo del valore. Il mercato online tende ad essere più casuale, con acquirenti esperti che rischiano di rimanere delusi dall’acquisto, ed altri che possono trattare l’acquisto come un passatempo senza preoccuparsi di scoprire di più sull’oggetto acquistato. Questo scenario è meno regolamentato rispetto alle case d’asta, dove tutto è attentamente controllato.


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