Ecco come sarà la prima edizione di Art Basel Qatar. 87 gallerie da 31 paesi e niente stand


Dal 5 al 7 febbraio 2026 debutta a Doha Art Basel Qatar, quinta fiera globale del network internazionale. Con 87 gallerie da 31 paesi e la direzione artistica di Wael Shawky, l’evento trasformerà il centro di Msheireb in un laboratorio di dialogo tra culture, arte e mercato. Sarà, inoltre, una fiera senza stand.

Art Basel debutta in Qatar con la sua prima edizione a Doha, in programma dal 5 al 7 febbraio 2026, con due giornate di anteprima riservate a collezionisti e addetti ai lavori il 3 e 4 febbraio. La nuova fiera, realizzata in collaborazione con Qatar Sports Investments (QSI) e QC+, rappresenta la quinta tappa globale del marchio Art Basel dopo Basilea, Miami Beach, Hong Kong e Parigi, e segna un passo decisivo nell’espansione nel Medio Oriente. Con 87 gallerie provenienti da 31 paesi e territori e 84 artisti coinvolti, Art Basel Qatar aspira a diventare non solo una vetrina commerciale, ma anche una piattaforma culturale capace di valorizzare il fermento creativo della regione e connetterlo con le principali capitali dell’arte contemporanea. L’organizzazione della fiera è supportata da un comitato di selezione che include Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua), Shireen Gandhy (Chemould Prescott Road), Daniela Gareh (White Cube), Mohammed Hafiz (Athr Gallery), Sunny Rahbar (The Third Line) e Gordon VeneKlasen (Michael Werner Gallery).

Il progetto vuole distinguersi sin dall’impianto curatoriale, affidato all’artista egiziano Wael Shawky, che ha concepito la prima edizione come un percorso attorno al tema Becoming. L’idea, spiega Shawky, è quella di riflettere sulla trasformazione continua dell’umanità e sui sistemi che modellano i modi di vivere, credere e creare significato. La fiera non adotterà il tradizionale schema a stand, ma proporrà un’esposizione in formato aperto, diffusa tra due sedi principali — M7 e il Doha Design District — oltre a una serie di interventi pubblici nel quartiere di Msheireb Downtown Doha, cuore creativo e culturale della città.

M7, futura sede di Art Basel Qatar. Foto: John McAslan
M7, futura sede di Art Basel Qatar. Foto: John McAslan
Art Basel
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La direzione artistica di Shawky mira a trasformare la fiera in un luogo di dialogo e racconto, dove la dimensione commerciale convive con la riflessione estetica e sociale. Il tema del Becoming sarà interpretato da artisti che, attraverso opere e installazioni, esploreranno il modo in cui le identità e le culture si ridefiniscono nel tempo. “Il Golfo è al centro di questa storia”, afferma Shawky, “un luogo in cui le tradizioni orali si intrecciano con le reti digitali e le antiche rotte commerciali ritornano come nuovi percorsi di scambio culturale”. L’obiettivo, aggiunge, è creare uno spazio in cui le storie degli artisti possano emergere e dialogare, con progetti pubblici che daranno voce alle voci regionali e ne estenderanno l’impatto oltre i confini locali.

Noah Horowitz, CEO di Art Basel, sottolinea come l’iniziativa rappresenti una nuova tappa nella missione del gruppo di fungere da catalizzatore per lo scambio culturale e la crescita del mercato globale dell’arte. “La nostra selezione di gallerie per il primo anno è entusiasmante”, afferma Horowitz, “accoglie nuove voci e geografie, rafforzando al contempo le relazioni con i nostri partner e clienti storici. Questo progetto è possibile solo grazie alla collaborazione a lungo termine con QSI e QC+, e sono entusiasta dell’impatto che avrà nei prossimi anni”.

Il Chief Artistic Officer e Global Director of Fairs di Art Basel, Vincenzo de Bellis, ha espresso soddisfazione per la risposta ottenuta da galleristi e artisti. “La qualità e la varietà della partecipazione riflettono la forza del progetto e l’energia che ha generato sia a livello regionale che internazionale”, ha dichiarato. “Lavorare con Wael Shawky è stato stimolante: la sua visione ha ispirato presentazioni di altissimo livello attorno al tema del Becoming”.

La fiera, che avrà Visit Qatar come Lead Partner, metterà in particolare evidenza la vitalità della produzione artistica del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Asia meridionale, consolidando il ruolo di Doha come nuovo hub per il dialogo culturale e commerciale. Più della metà degli artisti partecipanti proviene da queste aree, tra cui nomi riconosciuti come Etel Adnan, Ali Banisadr, Simone Fattal, Ali Cherri, Meriem Bennani e Iman Issa.

Il panorama delle gallerie riflette la stessa ricchezza geografica e concettuale. Tra le realtà regionali figurano Hafez Gallery (Jeddah e Riyadh), Gallery Misr (Il Cairo), Le Violon Bleu (Tunisi), Saleh Barakat Gallery (Beirut) e Tabari Artspace (Dubai), tutte al loro debutto in una fiera Art Basel. Dalla Penisola Arabica arrivano anche al markhiya gallery (Doha), Green Art Gallery (Dubai), Lawrie Shabibi (Dubai) e The Third Line (Dubai), mentre dal Levante si aggiungono Marfa’ Projects e Galerie Tanit di Beirut, insieme alla turca Pilot Galeri di Istanbul. Dal Nord Africa partecipano ArtTalks | Kanafani Gallery e Loft Art Gallery di Casablanca, mentre dall’India giunge Chemould Prescott Road di Mumbai. Tra i nomi rilevanti del parterre internazionale figurano invece, tra gli altri, le italiane Cardi Gallery, Galleria Continua, Massimo De Carlo, Lia Rumma, Tornabuoni e Lorcan O’Neill, la svizzera Hauser & Wirth, le americane Gagosian, Pace, David Zwirner e Gladstone, le britanniche Lisson, Victoria Miro, White Cube, Michael Werner e Grosvenor, le tedesche Esther Schipper, Thomas Schulte, Sprüth Magers, Eigen + Art e neugerriemschneider, le austriache Thaddaeus Ropac e Krinzinger, le francesi Perrotin, Lelong e Mennour.

Art Basel Qatar nasce come fulcro di una collaborazione unica tra Art Basel, la sua società madre MCH Group, Qatar Sports Investments e QC+, un collettivo strategico e creativo specializzato in progetti di sviluppo culturale e commerciale. QSI, fondata nel 2004, è un gruppo di investimento globale con un portafoglio che spazia dallo sport all’intrattenimento, tra cui il club calcistico Paris Saint-Germain, il circuito professionale Premier Padel e la squadra portoghese SC Braga. QC+, invece, si definisce come una piattaforma che unisce cultura e innovazione per generare nuove forme di valore attraverso esperienze immersive, progetti di rigenerazione e iniziative legate all’arte, al turismo e alla ristorazione.


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