Il prossimo 29 ottobre Firenze ospiterà un evento di rilievo per il mercato dell’arte: le aste Pandolfini dedicate ai Dipinti Antichi e Opere di eccezionale valore storico artistico presenteranno una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Francesco Molinari Pradelli, noto direttore d’orchestra del Novecento. La raccolta del maestro, nato a Bologna nel 1911 e scomparso nel 1996, si distingue per l’accurata selezione di capolavori italiani del Seicento e del Settecento. Francesco Molinari Pradelli è ricordato per le sue interpretazioni di soprani e tenori di fama internazionale, tra cui Luciano Pavarotti e Maria Callas, ma la sua passione per l’arte si tradusse in una collezione che riflette un gusto raffinato e un’attenzione meticolosa alla pittura italiana. Tra le opere più importanti messe all’asta emerge l’Allegoria della poesia di Giuseppe Nuvolone, noto per l’armoniosa qualità tonale e l’atmosfera luminosa che portarono lo storico Roberto Longhi a parlare di “Nuvolone azzurro”.
La predilezione di Molinari Pradelli per la pittura bolognese trova ulteriore conferma nel Nudo accademico di UbaldoGandolfi. L’opera, concepita come esercizio per collezionisti e appassionati, sintetizza l’influenza della macchia carraccesca e la ricchezza materica derivata dall’incontro con la pittura veneta. Un altro punto di rilievo della collezione è La Piscina Probatica di Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane, che testimonia un periodo della carriera dell’artista segnato da un orientamento verso realismo e naturalismo nel contesto veneziano.
La sessione dedicata alle opere di eccezionale valore storico artistico seguirà quella riservata ai dipinti antichi, che abbraccia un arco cronologico dal XV al XVIII secolo. Molte opere provengono da collezioni private di prestigio e includono capolavori come la Madonna con Bambino di Bernardino Zaganelli (stima € 40.000/60.000) e una Madonna con Bambino e santi del Maestro dell’Adorazione di Ferrara. Tra i pezzi più rilevanti figura anche la Deposizione di Cristo nel sepolcro con santi e sante, realizzata nella bottega di Sandro Botticelli negli anni Novanta del Quattrocento. La tela, rintracciata dal dipartimento Pandolfini in una collezione milanese, era rimasta fuori dal circuito pubblico per oltre cinquant’anni dopo essere passata dalle mani di Vittorio Cini.
La scuola seicentesca italiana è rappresentata da autori come Giovanni Battista Spinelli e da una serie di tre dipinti di Astolfo Petrazzi, oltre a una Santa Caterina d’Alessandria attribuita a un pittore francese del primo quarto del Seicento e a un’opera del cosiddetto Maestro di Baranello, considerata tra i migliori risultati della pittura caravaggesca. Tra le opere più suggestive si segnala anche una grande Battaglia di Salvator Rosa, pressoché inedita e mai esposta dal vivo negli ultimi cento anni. L’asta si chiuderà con opere di Sebastiano Ricci, Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini, e una veduta di Piazza Navona allagata, dipinta nei primi anni dell’Ottocento. La mostra delle opere in catalogo sarà disponibile per il pubblico a Milano, nella sede di via Manzoni, dal 16 al 18 ottobre, e successivamente a Firenze dal 25 al 28 ottobre, permettendo agli appassionati e ai collezionisti di osservare da vicino capolavori che coprono un ampio arco temporale e stilistico della pittura italiana.
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