Il Mart di Rovereto dedica a Eugene Berman (San Pietroburgo, 1899 – Roma, 1972) la più ampia e importante mostra mai realizzata sulla sua vita e sulla sua opera, contribuendo a riportare l’attenzione internazionale su uno dei protagonisti del movimento neo-romantico del Novecento, figura cosmopolita e intellettuale poliedrico. Artista eclettico, Berman fu pittore, illustratore, scenografo, collezionista e fotografo di viaggio. Nato in Russia nel 1899, visse tra Europa e Stati Uniti per poi stabilirsi definitivamente a Roma negli anni Cinquanta, dove rimase fino alla morte nel 1972.
Il progetto espositivo Eugene Berman. Modern Classic, visitabile dal 27 settembre 2025 al 1° marzo 2026 e a cura di Sara De Angelis, Denis Isaia, Peter Benson Miller, Ilaria Schiaffini, supportati dal prezioso lavoro di critici, studiosi, storici che, insieme agli stessi curatori, hanno costituito un comitato di studio (Gloria Galante, Lindsay Harris, Romina Laurito, Lorenzo Mantovani, Gabriele Quaranta, Eros Renzetti, Martina Rossi, Ilaria Schiaffini, Giulia Tulino), da un’idea di Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Scungio, si colloca all’interno delle ricerche internazionali più recenti che hanno riportato alla luce esperienze meno note ma fondamentali del XX secolo. Anche il Mart ha dedicato negli ultimi anni esposizioni a figure cruciali ma poco conosciute, come Fabrizio Clerici e Leonor Fini (2023), Leonardo Cremonini (2021), Pyke Koch (2025), Piero Guccione (2021) e Felice Tosalli (2024), oltre al focus sui Surrealismi italiani (2024).
La retrospettiva su Eugene Berman nasce dal lavoro di studio sul prezioso lascito che l’artista stesso donò allo Stato Italiano, custodito presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Agro Falisco a Civita Castellana (Viterbo). I ricercatori sono giunti a conoscenza di alcune collezioni private che conservano importanti nuclei di pitture realizzate dall’artista e hanno potuto studiare una parte della documentazione custodita dall’American Accademy di Roma.
Il progetto di Rovereto è stato preceduto dalla monografica Passeggiate immaginarie. La collezione rivelata e l’opera riscoperta di Eugene Berman (1899-1972) che si è tenuta al Museo archeologico nazionale dell’Agro Falisco e al Forte Sangallo di Civita Castellana (10 gennaio – 6 settembre).
Grazie alla collaborazione con alcuni dei più importanti collezionisti internazionali, l’esposizione propone oltre 100 dipinti e un altrettanto ricco corpus di carte, insieme a reperti archeologici e antichità, documenti, taccuini e fotografie d’archivio. Il percorso espositivo, di taglio cronologico, attraversa le tre fasi principali della carriera di Berman: Parigi negli anni Venti e Trenta, gli Stati Uniti tra il 1935 e il 1957, e infine Roma, dal 1958 al 1972).
Due sezioni tematiche sono dedicate ai neo-romantici, una variante sentimentale e nostalgica del Surrealismo francese (l’origine del gruppo si deve al critico Waldemar George, di cui il Mart conserva il ritratto a firma di Andrea Savinio), e a gli anni romani di Berman, quando entrò in contatto con artisti come Corrado Cagli, Alberto Savinio, Fabrizio Clerici, Leonor Fini, Carlye Bro e Piero Fornasetti.
La mostra intende restituire così la complessità della sua poetica: dalle influenze dei Nabis e delle avanguardie parigine, al surrealismo europeo e americano, fino alla classicità italiana. L’Italia fu per lui una vera passione: dalle città d’arte ai ricordi del Grand Tour, dalle suggestioni di Stendhal e Goethe alla lezione di De Chirico, seppe trasformare queste fonti in un diario visivo onirico in cui l’esperienza del presente si mescola ai richiami alla tradizione artistica e letteraria.
Accanto alla pittura, il Mart presenta anche l’intensa attività di Berman come scenografo e costumista per il teatro, l’opera lirica e il balletto. Collaborò con il Metropolitan Opera di New York, il Broadway Theatre, i Ballets Russes di Montecarlo, il Teatro La Scala di Milano, l’Accademia Filarmonica di Roma e il New York City Centre. Tra i suoi maggiori successi, Romeo and Juliet di Antony Tudor (1943) e il Don Giovanni di Mozart diretto da Rudolf Bing (1957). Arricchiscono il percorso illustrazioni, grafiche, e collaborazioni editoriali per riviste come Vogue America, Life e Town&Country.
Un’intera sezione è inoltre dedicata alla straordinaria collezione di oggetti e reperti appartenuti a Berman: oggetti, antichità e reperti archeologici provenienti da collezioni private internazionali e dai fondi dello Stato Italiano.
Il Fondo custodito dalla Direzione regionale Musei nazionali Lazio presso il Forte Sangallo di Civita Castellana conserva quadri, disegni, album e taccuini insieme alla ricchissima collezione archeologica ed etnografica di reperti etruschi, villanoviani, greci, romani, precolombiani, egizi rinvenuti nell’appartamento romano di Berman, situato all’interno di Palazzo Doria Pamphili. Di questo gruppo eterogeneo fa parte un nucleo di opere e antichità collezionate dallo stesso Berman e generosamente prestate al Mart.
Dall’American Academy in Rome proviene, invece, una selezione dell’imponente archivio fotografico di Berman che comprende principalmente fotografie di viaggio scattate in Messico, Egitto, Libia oltre che in diversi siti italiani: Roma, Costiera Amalfitana, Sicilia, Verona, Venezia, etc. Al Mart gli scatti di Berman dialogano con una preziosa selezione di materiali fotografici e album che costituisce un vero e proprio atlante della memoria. Ne fanno parte immagini realizzate da affermati autori coevi (come Henri Cartier-Bresson, Helen Levitt, Charles Henri Ford, Herbert List, Robert Emmett Bright), istantanee prodotte da ditte storiche specializzate nella riproduzione d’arte (Alinari, Brogi, Böhm e altri), cartoline e ritagli di giornale.
La mostra è accompagnata dal più ricco catalogo mai pubblicato su Berman. Edito da Silvana Editoriale, include un saggio a quattro mani di Vittorio Sgarbi e Denis Isaia, i testi dei curatori Sara De Angelis, Peter Benson Miller, e Ilaria Schiaffini; oltre ai contributi di Ester Garasto, Lindsay Harris, Gabriele Quaranta, Eros Renzetti, Martina Rossi, Luca Scarlini e Giulia Tulino, il catalogo delle opere e gli apparati.
Orari: martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 10 alle 18; venerdì e sabato dalle 10 alle 19.30. Chiuso il lunedì.
Titolo mostra | Eugene Berman. Modern Classic | Città | Rovereto | Sede | Mart di Rovereto | Date | Dal 27/09/2025 al 01/03/2026 | Artisti | Eugene Berman | Curatori | Denis Isaia, Ilaria Schiaffini, Sara De Angelis, Peter Benson Miller | Temi | Novecento, Mart di Rovereto, Pittura neoromantica |
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