A cinquant’anni dalla concezione del Wrapped Monument to Cristobal Colón, la galleria Prats Nogueras Blanchard di Barcellona presenta una mostra che riporta l’attenzione su un lato meno noto ma fondamentale dell’opera di Christo e Jeanne-Claude: i progetti mai realizzati. Intitolata The Architecture of the Unbuilt, l’esposizione sarà visitabile nella sede catalana dal 18 settembre al 14 novembre 2025 e si inserisce nel programma del Barcelona Gallery Weekend.
Il punto di partenza della mostra è proprio il Project for Barcelona, uno dei numerosi lavori concepiti dalla coppia ma mai portati a compimento. L’idea di avvolgere il monumento a Cristoforo Colombo fu elaborata nel 1975, ma venne inizialmente respinta dalle autorità locali. Dopo due rifiuti, nel 1984 il sindaco Pasqual Maragall concesse finalmente il permesso, ma fu lo stesso duo a decidere di non procedere. Tuttavia, il progetto lasciò un’impronta duratura: nel 1977 la storica Galeria Joan Prats fu avvolta in tessuto, diventando l’unica opera realizzata in Spagna da Christo e Jeanne-Claude. Nello stesso periodo, presso la Galeria Trece vennero esposti i disegni e i collage preparatori per il monumento di Colón.
“Parlare dei disegni di Christo significa entrare in uno spazio di divenire”, sostiene Lorenza Giovanelli, che firma il testo critico che accompagna la mostra. “È lì che l’impossibile prende forma, dove la burocrazia è irrilevante e la portata dell’immaginazione non ha limiti. Per i progetti mai realizzati – per destino o per scelta – queste opere rimangono testimonianze, prove di mondi immaginati con straordinaria chiarezza e dedizione”.
The Architecture of the Unbuilt nasce dunque da un contesto storico preciso e si concentra sull’idea che l’arte, per esistere, non debba necessariamente concretizzarsi in uno spazio fisico. I lavori mai realizzati del duo, infatti, non furono mai intesi come sogni abbandonati, bensì come opere compiute attraverso bozzetti, studi ingegneristici, collage, modelli e documentazioni dettagliate. L’intero processo, dalla prima intuizione alla burocrazia, dai sopralluoghi ai confronti con le comunità locali, era per loro parte integrante dell’opera. Secondo Christo e Jeanne-Claude, la libertà creativa era la materia prima imprescindibile del loro lavoro. Rifiutarono sistematicamente commissioni e sponsorizzazioni, finanziando ogni intervento attraverso la vendita di disegni, litografie, modelli in scala e sculture, spesso messe in commercio con la mediazione di gallerie come quella di Leo Castelli a New York. Questo modello di auto-sostentamento garantiva loro l’indipendenza necessaria per operare fuori dai vincoli del mercato e delle istituzioni.
Nati entrambi nel 1935, a un’ora di distanza l’uno dall’altra, Christo a Gabrovo in Bulgaria e Jeanne-Claude a Casablanca, si incontrarono a Parigi nel 1958. Christo era appena fuggito dalla Bulgaria comunista, passando da Praga e Vienna, mentre Jeanne-Claude aveva studiato filosofia e latino tra Tunisi, Francia e Svizzera. Iniziarono a collaborare sotto il nome di Christo fino al 1994, quando decisero di firmare congiuntamente ogni progetto.
Il loro lavoro si è sempre mosso su una scala monumentale e temporanea, con l’obiettivo di trasformare l’esperienza dello spazio pubblico. Tra i progetti realizzati si ricordano Wrapped Coast a Little Bay, Australia (1969), Valley Curtain in Colorado (1972), Running Fence in California (1976), Surrounded Islands in Florida (1983), The Pont Neuf Wrapped a Parigi (1985), Wrapped Reichstag a Berlino (1995), The Gates a Central Park, New York (2005).
Il loro è stato un approccio radicale alla scultura ambientale, che ha messo in discussione l’idea stessa di permanenza nell’arte. Un progetto non realizzato, per loro, non era un fallimento. Era una forma autonoma, capace di esistere attraverso disegni stratificati di fotografie, tessuti, pastelli e vernici industriali.
Dopo la morte di Jeanne-Claude nel 2009, Christo continuò a portare avanti i progetti nati insieme. Tra questi The Floating Piers, realizzato nel 2016 sul Lago d’Iseo in Italia, e L’Arc de Triomphe, Wrapped, inaugurato postumo nel 2021 a Parigi, che durante i suoi 16 giorni di esposizione fu visto da 6 milioni di persone dal vivo e da circa 685 milioni attraverso media e social network. Christo è scomparso nel 2020, ma il loro lavoro continua a vivere. Il team che ha sempre collaborato con la coppia è impegnato nella realizzazione dell’ultimo grande progetto: The Mastaba, una scultura composta da 410.000 barili, destinata a diventare l’unica opera permanente su larga scala del duo.
La mostra barcellonese propone dunque un percorso attraverso idee che, pur non essendosi mai tradotte in opere fisiche, conservano intatta la loro forza concettuale.
Titolo mostra | The Architecture of the Unbuilt | Città | Barcellona | Sede | Galleria Prats Nogueras Blanchard | Date | Dal 18/09/2025 al 14/11/2025 | Artisti | Christo e Jeanne-Claude | Temi | Christo e Jeanne-Claude |
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