Il MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea di Matera – ospita dal 5 luglio al 5 ottobre 2025 una mostra dedicata a Dadamaino, pseudonimo di Edoarda Emilia Maino (Milano, 1930–2004), figura rilevante nel panorama artistico del secondo Novecento italiano e internazionale. Intitolata Dadamaino. Segni, grafie, spazi, l’esposizione è a cura di Flaminio Gualdoni e si inaugura sabato 5 luglio alle ore 18.30 a Palazzo Pomarici, al centro dei Sassi di Matera.
L’iniziativa si propone di restituire una visione articolata del lavoro dell’artista attraverso una selezione significativa di opere realizzate tra il 1975 e il 1996, provenienti in larga parte dall’Archivio Dadamaino. L’esposizione si concentra su alcune delle serie più emblematiche dell’autrice, documentando il suo percorso di ricerca tra segno, scrittura e spazio.
“Come Archivio ci è particolarmente gradita la possibilità offertaci dal MUSMA di esporre il ciclo di opere realizzate da Dadamaino a partire dal 1975”, sottolineano Fernando Colombo e Nicoletta Saporiti, direttori dell’Archivio Dadamaino. Opere meno conosciute e tuttavia particolarmente originali. Ancor più gradito è aver scoperto, novità assoluta per l’Archivio, la presenza nel 1975 di Dada accompagnata da Andrea Cascella, a Matera presso la bottega del maestro ceramista Giuseppe Mitarotonda. Di questa visita rimangono tre opere che saranno presentate nella prossima mostra presso il MUSMA”.
“L’installazione I fatti della vita, per data, modalità di esplorazione e uso dello spazio come linguaggio, ci riporta proprio all’azione di Consagra”, dice Simona Spinella, curatrice del MUSMA. “Anche lui usa la parola per denunciare, scrivendo la celebre Lettera ai materani, in cui invita a costituire un Fronte dell’Arte per salvare i Sassi. Il fronte fu costituito il 20 ottobre 1978. Tra i firmatari, oltre a Consagra, anche Dadamaino, Bonalumi, Carmi, Castellani, Dorazio, Franchina, Nigro, Perilli, Pozzati, Rotella, Santomaso e Turcato”.
Tra i nuclei principali della mostra si segnalano Inconscio razionale (1978), I fatti della vita (1978–1982), Costellazioni (1981–1987) e Il movimento delle cose (1987–1996). Si tratta di cicli di opere che illustrano la continuità di una riflessione visiva rigorosa, nutrita da una tensione costante verso la sintesi, la sequenza e il ritmo. La mostra evidenzia come Dadamaino abbia progressivamente sviluppato un linguaggio autonomo, all’interno del quale grafie e strutture seriali si pongono come strumenti di investigazione del tempo e dello spazio.
Accanto a questi lavori, l’esposizione presenta tre opere in ceramica realizzate a Matera negli anni Settanta: due terraglie e il piatto Fronte dell’Arte, prodotti presso la bottega del maestro ceramista Giuseppe Mitarotonda. La loro presenza testimonia l’apertura dell’artista alla sperimentazione materica e alla possibilità di trasferire il suo linguaggio anche su supporti differenti da quelli tradizionali. L’inclusione delle ceramiche, per lungo tempo non esposte al pubblico, restituisce un tassello poco noto ma rilevante della ricerca di Dadamaino, rafforzando il legame tra l’artista e la città lucana.
L’inaugurazione, prevista per sabato 5 luglio alle ore 18.30, sarà ad ingresso gratuito. La mostra sarà poi visitabile fino al 5 ottobre 2025, tutti i giorni della settimana, dalle ore 10.00 alle 20.00.
Titolo mostra | Dadamaino. Segni, grafie, spazi | Città | Matera | Sede | MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea | Date | Dal 05/07/2025 al 05/10/2025 | Artisti | Edoarda Emilia Maino | Curatori | Flaminio Gualdoni | Temi | Arte contemporanea |