Alla Fondazione Magnani-Rocca una mostra sull'evoluzione della comunicazione pubblicitaria della moda italiana


La Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma) ospita una mostra dedicata all’evoluzione della comunicazione pubblicitaria della moda italiana nella seconda metà del Novecento.

Dal 13 settembre al 14 dicembre 2025 la Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma) ospita la mostra Moda e pubblicità in Italia 1950-2000, dedicata all’evoluzione della comunicazione pubblicitaria della moda italiana nella seconda metà del Novecento. Oltre 300 pezzi, tra manifesti, riviste, fotografie, spot televisivi, video, gadget, figurine Fiorucci e molto altro, raccontano la trasformazione dell’immaginario collettivo e il modo in cui la moda italiana ha saputo comunicare se stessa al mondo. Lo sguardo filologico si intreccia a una narrazione poetica che ripercorre la storia del costume e della pubblicità in Italia, in un’epoca in cui cinema e televisione diventano specchio e cassa di risonanza di nuovi stili e identità.

Dagli anni Cinquanta ai Duemila, la creatività italiana conquista il panorama internazionale con brand e stilisti famosi: Armani, Benetton, Dolce & Gabbana, Fiorucci, Salvatore Ferragamo, Gucci, Max Mara, Moschino, Valentino, Versace, tra gli altri. Accanto a loro, i grandi fotografi di moda – Giampaolo Barbieri, Giovanni Gastel, Alfa Castaldi, Maria Vittoria Backhaus – e illustratori come René Gruau, Erberto Carboni, Franco Grignani, Guido Crepax, Antonio Lopez, Lora Lamm, fino all’approccio provocatorio e dirompente di Oliviero Toscani.

Alberta Tiburzi in Valentino, 1968. Foto di Gian Paolo Barbieri © Giada Stefania Barbieri. Su concessione di Fondazione Gian Paolo Barbieri ETS
Alberta Tiburzi in Valentino, 1968. Foto di Gian Paolo Barbieri © Giada Stefania Barbieri. Su concessione di Fondazione Gian Paolo Barbieri ETS

La mostra analizza il ruolo fondamentale della moda come linguaggio visivo e performativo del corpo, capace di interpretare e spesso anticipare i profondi mutamenti sociali, economici e culturali dell’Italia.

L’Italia del dopoguerra guarda con ammirazione al dinamismo pubblicitario americano, ma resta inizialmente legata a una comunicazione artigianale, affidata a grafici e illustratori. In un contesto mediatico ancora pedagogico e regolato, come quello del Carosello, si sviluppa uno stile unico, fatto di memoria, ironia e narrazione. La vera rivoluzione arriva con l’avvento delle televisioni private e del colore, che trasformano la pubblicità in un linguaggio popolare e potente, una nuova forma d’arte in cui la moda diventa protagonista assoluta.

Una sezione centrale della mostra è dedicata proprio alla visione di alcuni degli spot più noti entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Gli anni Ottanta e Novanta segnano l’apice e vedono il successo mondiale del brand “Made in Italy”.

Yolande Gillot in Genny by Gianni Versace, Milano 1978. Foto di Gian Paolo Barbieri © Giada Stefania Barbieri. Su concessione di Fondazione Gian Paolo Barbieri ETS
Yolande Gillot in Genny by Gianni Versace, Milano 1978. Foto di Gian Paolo Barbieri © Giada Stefania Barbieri. Su concessione di Fondazione Gian Paolo Barbieri ETS

Il progetto espositivo nasce grazie a un’importante rete di collaborazioni, tra cui il Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma, la Civica Raccolta delle Stampe ‘Achille Bertarelli’ – Castello Sforzesco del Comune di Milano, la Collezione Alessandro Bellenda – Galleria L’IMAGE di Alassio (SV), Mirko Morini – Tortona4arte di Milano, Andrea Re – Milano Manifesti, Giuseppe Moraglia – L’Afficherie a L’Aquila, Marco Cicolini – Libreria Antiquaria Piemontese di Torino, oltre ad archivi aziendali e importanti collezioni private. Per tutta la parte filmica la mostra si avvale del contributo dell’Archivio Generale Audiovisivo della Pubblicità Italiana e del personale apporto del suo Fondatore e Direttore, lo storico della pubblicità Emmanuel Grossi. L’Archivio Storico Barilla mette a disposizione alcuni caroselli con Mina (1965-1970) con gli abiti disegnati da Piero Gherardi, costumista di Fellini, e da altri celebri couturier.

Per info: www.magnanirocca.it

Orari: Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì.

Giovanni Gastel, 4 colori almeno! copertina per rivista Donna, marzo 1982. Archivio Giovanni Gastel
Giovanni Gastel, 4 colori almeno! copertina per rivista Donna, marzo 1982. Archivio Giovanni Gastel

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraModa e pubblicità in Italia 1950-2000
CittàMamiano di Traversetolo
SedeFondazione Magnani-Rocca
DateDal 13/09/2025 al 14/12/2025
TemiModa, Pubblicità

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