GAM Milano, una mostra su Pellizza da Volpedo, a più di un secolo dall’unica monografica milanese a lui dedicata


A oltre un secolo dall’unica monografica milanese dedicata a Pellizza da Volpedo, allestita nel 1920 alla Galleria Pesaro, Milano torna a ripercorrere la sua vicenda biografica e artistica con la mostra "Pellizza da Volpedo. I capolavori". 

Inaugurata alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano la mostra Pellizza da Volpedo. I capolavori, aperta al pubblico dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026. A oltre un secolo dall’unica monografica milanese dedicata all’artista piemontese, allestita nel 1920 alla Galleria Pesaro, Milano torna a ripercorrere la vicenda biografica e artistica di Giuseppe Pellizza da Volpedo. L’esposizione è ideata dalla GAM, che conserva non solo il celebre Quarto Stato ma anche altre opere fondamentali della sua produzione.

Curata da Aurora Scotti e Paola Zatti, la mostra è co-prodotta dal Comune di Milano – GAM con METS Percorsi d’Arte, associazione impegnata da anni nella valorizzazione della pittura italiana dell’Ottocento e dei pittori divisionisti in particolare. L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Banca Popolare di Milano e realizzata in collaborazione con i Musei Pellizza da Volpedo, si inserisce nel programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Durante l’apertura milanese, il percorso espositivo sarà arricchito da visite ai luoghi pellizziani. Le visite guidate sono a cura di Milanoguida.

Il progetto riunisce quaranta opere tra dipinti e disegni, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Un numero significativo, se si considera la brevità della vita dell’artista, morto a soli 39 anni. Il percorso si sviluppa nelle cinque sale al piano terra della Villa Reale riservate alle mostre temporanee, e nella sala del Quarto Stato al primo piano, documentando l’intero iter creativo di Pellizza: dagli esordi nel solco del realismo – soprattutto nella ritrattistica – fino all’esperienza divisionista, condivisa con i grandi protagonisti della sua epoca come Previati, Grubicy, Segantini e Morbelli, pionieri di una tecnica destinata a influenzare anche l’avanguardia futurista.

Il ritorno del Quarto Stato alla GAM, nel luglio 2022, dopo il periodo di esposizione al Museo del Novecento di Milano, ha offerto lo spunto per una riflessione sul ruolo di Pellizza all’interno del divisionismo. Nelle sale del museo, infatti, l’opera dialoga con capolavori assoluti dei suoi contemporanei, in particolare con le grandi tele di Gaetano Previati e Giovanni Segantini, in un confronto che va oltre le sperimentazioni tecniche, includendo i temi più rappresentativi della pittura tra Otto e Novecento: dal realismo sociale alle suggestioni simboliste.

Attorno al Quarto Stato, in un allestimento inedito e di forte impatto, trovano spazio anche alcuni grandi cartoni preparatori, che documentano da un lato la genesi dell’opera e dall’altro il rapporto di Pellizza con la tradizione artistica ottocentesca, reinterpretata in chiave moderna per un soggetto fortemente legato al suo tempo.

Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra

"Con questa mostra Milano rende omaggio a Giuseppe Pellizza da Volpedo, uno dei protagonisti della pittura italiana tra Otto e Novecento. Alla GAM, che custodisce il suo capolavoro più celebre, Il Quarto Stato, presentiamo un percorso che ne racconta l’intera vicenda artistica, dal realismo alla stagione divisionista, fino agli esiti simbolisti", ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi. “È un’occasione per restituire al pubblico la complessità e la modernità di un autore che ha saputo coniugare sperimentazione tecnica e profondità di pensiero, e per ribadire il ruolo della nostra città come luogo privilegiato di confronto e valorizzazione dei grandi maestri della storia dell’arte. Questa iniziativa, inserita nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, rafforza il legame tra memoria storica e sguardo sul futuro”.

"Dal 1921 Milano non vedeva una mostra dedicata all’intera produzione di Giuseppe Pellizza. Un autore di fondamentale importanza nell’evoluzione da un lato dell’esperienza divisionista, ma anche del simbolismo italiano. E realizzarla alla GAM, che di lui conserva l’opera più nota, forse uno dei capolavori della pittura ottocentesca italiana, Il Quarto Stato, assume un significato ancor maggiore perché è qui che si custodiscono opere e autori più vicini a lui, come Segantini e Previati, in un insieme davvero imprescindibile per comprendere la portata della loro esperienza", sottolineano le curatrici Aurora Scotti e Paola Zatti. "La mostra ambisce anche a restituire la forza di un percorso, quello di Pellizza, che non si esaurisce nell’opera più nota del Quarto Stato, indagando tutta una produzione centrata sulla sperimentazione tecnica, sull’uso nuovo del colore e della luce, su temi nuovi e di sorprendente modernità".

La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Dario Cimorelli Editore.

L’iniziativa si avvale della partnership tecnica di: AON; ILTI Luce – Part of Nemo Group.

Orari: Da martedì a domenica dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì. Giovedì fino alle 21.

Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra
Allestimenti mostra

Luoghi pellizziani

Quando, attorno al 1890, Giuseppe Pellizza da Volpedo, concluso il proprio percorso di formazione, scelse di stabilirsi definitivamente nel suo paese natale, sancì un legame profondo e duraturo con la comunità e con l’ambiente che lo aveva visto crescere. Da questa decisione nacque una produzione artistica che, ancora oggi, non può essere compresa pienamente senza il riferimento diretto ai luoghi in cui fu concepita e realizzata.

Grazie a una fortunata vicenda urbanistica, Volpedo ha conservato intatta gran parte della sua fisionomia ottocentesca. Questo permette al visitatore di immergersi nel contesto originario, cogliendo con immediatezza la forza e la coerenza del messaggio artistico e culturale dell’autore del Quarto Stato. Lo Studio di via Rosano, il Museo didattico di Piazza Quarto Stato e i luoghi dove Pellizza dipinse i suoi capolavori costituiscono le tappe di un itinerario suggestivo nel cuore del borgo, che si completa con la visita alla vicina Pinacoteca “Il Divisionismo” di Tortona, appartenente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona: un centro espositivo che, grazie a un’attenta politica di acquisizioni, si è affermato come punto di riferimento non solo per l’opera di Pellizza ma per l’intero Divisionismo italiano.

S’inizia dalla pieve romanica di San Pietro, un edificio non direttamente legato al patrimonio pellizziano ma profondamente intrecciato al suo universo quotidiano, situato tra la casa e lo Studio da un lato e Piazza Quarto Stato dall’altro. La chiesa, le cui origini risalgono al X secolo, fu ampliata nel Quattrocento e conserva affreschi di scuola tortonese e lombarda databili tra la metà del XV e l’inizio del XVI secolo.

Piazza Quarto Stato: è qui che Pellizza, nel 1892, descriveva la sua idea per un dipinto di ispirazione sociale: “Siamo in un paese di campagna, sono circa le dieci e mezzo del mattino d’una giornata d’estate; due contadini avanzano verso lo spettatore, sono due designati dall’ordinata massa di contadini che van dietro per perorare presso il Signore la causa comune…". Un progetto che avrebbe trovato compiuta realizzazione nel Quarto Stato (1898-1901), preceduto dalle tele Ambasciatori della fame (1891-1892), Fiumana (1895) e Il cammino dei lavoratori (1898-1899). Ancora oggi la piazzetta in cui l’opera è ambientata conserva dimensioni e prospettive di fine Ottocento, grazie a significativi interventi di recupero condotti in quest’ultimo decennio. Chi si colloca nel punto in cui Pellizza dipingeva – indicato oggi da un lampione – può facilmente immaginare la scena, avendo alle spalle la facciata di Palazzo Malaspina. L’atmosfera è resa ancora più evocativa dai riquadri in pietra collocati sull’acciottolato, che segnalano le posizioni dei tre personaggi in primo piano e della folla retrostante. A completare il quadro, la meridiana che già all’epoca campeggiava sulla facciata della casa contrapposta al palazzo signorile, ridisegnata nel 2004 su progetto di Luciano Agnes, e che torna a scandire il tempo in un luogo rimasto pressoché immutato da oltre un secolo.

Per rendere accessibile l’universo di Pellizza anche a studenti e non specialisti, nel Palazzo del Torraglio in piazza Quarto Stato è stato allestito un museo didattico curato da Aurora Scotti, direttrice scientifica dei Musei Pellizza. Attraverso pannelli, fotografie, documenti e oggetti vari, il percorso illustra la vita e l’opera dell’artista, dalla fase realista a quella simbolista, con particolare attenzione ai cicli ispirati all’amore e alla natura. Un focus speciale è dedicato al processo creativo, con approfondimenti su Processione e sulla lunga elaborazione del Quarto Stato.

Alla periferia occidentale del paese si trova poi lo Studio di via Rosano, riportato al suo aspetto originario grazie a un accurato restauro condotto tra il 1990 e il 1994. L’ampio locale, edificato accanto alla casa dell’artista a partire dal 1888 e ampliato nel 1896 con l’aggiunta di un lucernario progettato dallo stesso Pellizza, fu donato al Comune nel 1966 dalle figlie Maria e Nerina per destinarlo a fini di studio e divulgazione. Al suo interno si conservano strumenti di lavoro, oggetti di uso quotidiano, libri, l’epistolario e alcune opere significative, tra cui i ritratti dei genitori, due autoritratti – uno giovanile a olio e uno della maturità a carboncino conté su tela – e due veline preparatorie del Quarto Stato. Questo raro esempio di atelier ottocentesco aperto al pubblico non è soltanto un prezioso luogo di memorie, ma un luogo vivo, capace di restituire la sensibilità, i toni e la cultura di Pellizza da Volpedo.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraPellizza da Volpedo. I capolavori
CittàMilano
SedeGAM - Galleria d'Arte Moderna
DateDal 26/09/2025 al 25/01/2026
ArtistiGiuseppe Pellizza da Volpedo
CuratoriAurora Scotti, Paola Zatti
TemiMilano, Ottocento, Giuseppe Pellizza da Volpedo

Se ti è piaciuto questo articolo abbonati a Finestre sull'Arte.
al prezzo di 12,00 euro all'anno avrai accesso illimitato agli articoli pubblicati sul sito di Finestre sull'Arte e ci aiuterai a crescere e a mantenere la nostra informazione libera e indipendente.
ABBONATI A
FINESTRE SULL'ARTE


Commenta l'articolo che hai appena letto






Per inviare il commento devi accedere o registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo l’accesso.



MAGAZINE
primo numero
NUMERO 1

SFOGLIA ONLINE

MAR-APR-MAG 2019
secondo numero
NUMERO 2

SFOGLIA ONLINE

GIU-LUG-AGO 2019
terzo numero
NUMERO 3

SFOGLIA ONLINE

SET-OTT-NOV 2019
quarto numero
NUMERO 4

SFOGLIA ONLINE

DIC-GEN-FEB 2019/2020
Finestre sull'Arte