Milano, l'Acquario Civico diventa... pop, con le opere di Luca Bertasso


Dal 4 giugno al 4 luglio 2021, l’Acquario Civico di Milano ospita la mostra “Pop Aquarium”, personale dell’artista torinese Luca Bertasso. 

Dal 4 giugno al 4 luglio 2021, l’Acquario Civico di Milano diventa... Pop: apre infatti in queste date la mostra personale di Luca Bertasso (Torino, 1968) intitolata Pop Aquarium, a cura di Chiara Canali e Antonella Mazza, organizzata da Art Company. La rassegna, promossa da Comune di Milano - Cultura e Acquario Civico, presenta una serie inedita di 100 tempere su carta dedicate al tema dell’acquario e allestite all’Acquario Civico di Milano, edificio liberty situato all’entrata di Parco Sempione, tra il Castello Sforzesco e l’Arena, terzo Acquario più antico d’Europa.

Gli Acquari di Bertasso, realizzati a partire dal 2012, costituiscono un vero repertorio visivo enciclopedico, che parte dalla lettera A e arriva alla Z per ricominciare dal numero 1 ed arrivare attualmente al 60. Pur essendo densi di numerosi riferimenti letterari e storici, dai fregi dell’antica Mesopotamia ai bestiari della letteratura medievale, dalle decorazioni scultoree di mostri scolpiti nelle cattedrali alle ibridazioni fantastiche dei fumetti, gli Acquari vogliono parlare del nostro presente, denunciando la nostra frenetica condizione, la profonda crisi di valori cui assistiamo indifferenti. Sono schermi di TV Pop che mettono in onda mondi fantastici popolati da pesci antropomorfi su fondi blu mare.

Quello che Luca Bertasso vuole presentare al pubblico è un universo liquido scandito da atmosfere noir o surreali, brulicante di creature ibride, con sembianze greche ed egiziane, che ricordano le fantasie fiamminghe di Hieronymus Bosch e gli incubi innocui di Heinrich Füssli, e che dichiarano il loro debito con gli studi di Jurgis Baltrušaitis e con le fantasie di Jorge Luis Borges. La dichiarazione best before o expiry date vuole ricordarci che tutto è vacuità e dimostra quanto sia necessaria e urgente una presa di coscienza sul modo in cui operiamo nel nostro ambiente di vita e nella nostra folle corsa metropolitana quotidiana. Pesci surreali con tratti molto umani, stracarichi di elementi e di particolari, in un horror vacui che riflette i meccanismi di accumulo e straniamento della nostra società contemporanea e ci suggerisce profonde riflessioni sull’arte del vivere.

“Come Warhol, con la sua ottica fredda e distaccata, assume il modulo non solo a livello compositivo ma anche antropologico”, afferma Chiara Canali nel suo testo critico, “così Bertasso utilizza l’elemento del modulo e lo rende un elemento multiplo e infinito, per descrivere una variegata fauna antropomorfa dove l’individuo si trasforma in uomo-massa, in uomo moltiplicato, intrappolato dal sistema produttivo all’interno di una condizione ormai stereotipata”.

“Gli Acquari”, spiega Antonella Mazza, “sono radiografie della nostra interiorità, della nostra mente, della nostra anima, con tutti i vari personaggi che la popolano. Ed anche foto istantanee della nostra quotidianità, che denunciano il nostro vivere sfrenato e ci portano a riflettere sul futuro del nostro pianeta. L’allestimento con gli Acquari sottovuoto vuole lanciare un messaggio di difesa dell’ambiente e denunciare l’uso indiscriminato della plastica: lasciamola all’arte e togliamola dalla Natura”.

Energie rinnovabili e riduzione delle emissioni sono temi che condividiamo con passione con Fondazione SOS Planet di Amedeo Clavarino, impegnata al risveglio delle coscienze sulla necessità di diventare net CO2 neutrali entro il 2030 per salvare l’umanità dal surriscaldamento climatico. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da EMMEGI Contemporary, con prefazione di Filippo Del Corno, assessore alla cultura, Domenico Piraina, direttore dei musei scientifici di Milano e testi critici di Chiara Canali e Antonella Mazza.

Tutti i dettagli sul programma, le informazioni, i giorni e gli orari di apertura e le modalità d’accesso per i visitatori sono pubblicati sul sito web istituzionale www.acquariodimilano.it.

Luca Bertasso è nato a Torino nel 1968. Trasferitosi a Milano studia prima al Liceo Classico e poi all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha esordito giovanissimo a Milano nel 1989 con una personale presso la Compagnia del Disegno (Galleria dove terrà altre tre Personali con relativi cataloghi nel 1993, 2005 e 2010), presentato in catalogo da Giovanni Testori e Chiara Canali. Nel 1995 vince il concorso che gli consente di realizzare un’importante personale con monografia presso il Musée Municipal de Saint Paul de Vence. In seguito prende parte a diverse esposizioni personali e collettive e si trasferisce a New York dove, a fine anni Novanta, nasce l’idea dell’opera con data di scadenza a vista (Expiry date o Best before e successivamente una data collocata in un futuro del tutto casuale). Idea che il pittore continua a portare avanti come personale e inossidabile “marchio di fabbrica”. Finalista del Premio Celeste 2005, tra le numerose mostre personali si ricordano: Metrosexual (2007) presso la Galleria delle Battaglie di Brescia, Full Optional (2008) nella Galleria milanese Bianca Maria Rizzi, L’Acquario e gli archetipi di Luca Bertasso (2012) presso la Galleria bresciana I Monaci sotto le stelle Arte Contemporanea. Tra le numerose mostre collettive: nel 1997 presso la Casa dei Carraresi di Treviso Ritratti a Testori, nel 2008 al Liu Haisu Art Museum di Shanghai Masters of Brera, le due collettive Senza mani! (2001) e Christmas Rodeo (2010) presso Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano. Nel 2012, infine Artquake - l’Arte della solidarietà, mostra collettiva a scopo benefico svoltasi a Reggio Emilia in favore delle popolazioni terremotate. I suoi soggetti sono delineati con pochi tratti decisi ed essenziali, con campiture accese e bidimensionali, secondo un predominante utilizzo del colore molto caratteristico del suo lavoro. Il disegno delle silhouette si affida a una linea di contorno importante, che ha origine formale nelle trame di Fernand Léger, portata ai suoi massimi risultati espressivi da Keith Haring e declinata qui in maniera molto originale grazie all’intervento, oltre al nero, di tinte squillanti, che diventano il profilo portante dell’opera. Nella ricerca artistica di Luca Bertasso sono riscontrabili due linee espressive: da un lato la tipizzazione del soggetto, secondo i canoni espressamente Pop, dall’altra il gioco surreale magrittiano della sovrapposizione di diversi elementi, scritte, oggetti, numeri. Hanno scritto su di lui, tra gli altri: Emilio Tadini, Flavio Arensi, Marco Meneguzzo, Mimmo Di Marzio, Gianluca Marziani, Chiara Canali, Francesca Baboni, Viviana Siviero, Alessandro Riva, Simona Bartolena, Marina Mojana. Vive tra Milano e New York.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraPop Aquarium
CittàMilano
SedeAcquario civico di Milano
DateDal 04/06/2021 al 04/07/2021
ArtistiLuca Bertasso
CuratoriChiara Canali, Antonella Mazza
TemiMilano, Acquario civico di Milano, Luca Bertasso

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