Nelle Navate di Pirelli HangarBicocca a Milano, dall’8 ottobre 2026 al 21 febbraio 2027, sarà allestita la mostra Luciano Fabro, a cura di Fiammetta Griccioli, Roberta Tenconi e Vicente Todolí. Si tratta della prima retrospettiva museale dedicata a Luciano Fabro in Italia dopo la sua scomparsa nel 2007. L’esposizione riunirà una vasta selezione di sculture e installazioni tra le più significative dell’intero suo percorso artistico. Realizzata in collaborazione con l’Archivio Luciano e Carla Fabro, la mostra approfondirà la ricerca concettuale e formale dell’artista in relazione allo spazio, analizzando il dialogo che le sue opere instaurano con la percezione di chi lo abita.
Particolare attenzione sarà dedicata alla ricerca percettiva e spaziale avviata da Fabro negli anni Sessanta, seguendone lo sviluppo a partire da opere come In cubo (1966), passando per le ricerche sulle superfici riflettenti, fino a giungere a strutture e spazi architettonici più articolati. Molti di questi lavori, spesso realizzati in carta, venivano definiti dall’artista Habitat: spazi ideali, autonomi o inseriti in spazi preesistenti, pensati per ospitare e attivare le sue opere.
La retrospettiva offrirà inoltre l’opportunità di approfondire il legame profondo tra Luciano Fabro e la città di Milano, dove si stabilì nel 1959 e dove insegnò all’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1983 al 2002, influenzando e formando numerose generazioni di artisti.
Figura centrale dell’arte italiana del dopoguerra, Luciano Fabro (Torino, 1936 – Milano, 2007) è stato un artista di riferimento dell’Arte Povera. Sin dalle prime opere, ha elaborato una personale riflessione sul concetto di abitare lo spazio, inteso come campo dinamico di azione e relazione, indagando il ruolo dello sguardo e l’esperienza dello spettatore nel confronto con l’opera e con l’ambiente circostante. La sua ricerca si è concentrata sugli aspetti linguistici della scultura, considerata strumento essenziale per interpretare le forme dell’esperienza. Fabro ha esplorato le possibilità espressive di materiali molto diversi tra loro, dai più tradizionali come marmo e ferro, a quelli meno convenzionali come vetro e seta, scelti per le loro qualità sensoriali ed evocative. Parallelamente all’attività artistica, ha sviluppato un rigoroso approccio teorico, contribuendo in modo rilevante al dibattito critico sull’arte attraverso un’attenta riflessione concettuale. Questo fondamento intellettuale ha dato origine a opere e installazioni immaginifiche e stratificate, capaci di ampliare e rinnovare il linguaggio della scultura contemporanea.
Le sue opere sono state esposte in numerose mostre internazionali, tra cui la Biennale of Sydney (2018, 1988), la Quadriennale d’Arte di Roma (2008, 1973), la Biennale di Venezia (1997, 1993, 1986, 1984, 1980, 1978, 1975, 1972), la Bienal de São Paulo (1996, 1975), documenta a Kassel (1992, 1982, 1972), la Biennale de Paris (1985, 1971) e la Tokyo Biennale (1970). Nel corso della sua carriera ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti di prestigio, tra cui il titolo di Accademico d’Onore a Firenze (2004), il Coutts Contemporary Art Award di Zurigo (1994), il Premio Antonio Feltrinelli a Roma (1993), il Sikkens Prize di Rotterdam (1987) e l’Art Prize di Aachen (1983).
| Titolo mostra | Luciano Fabro | Città | Milano | Sede | Pirelli HangarBicocca | Date | Dal 08/10/2026 al 21/02/2027 | Artisti | Luciano Fabro | Curatori | Roberta Tenconi, Fiammetta Griccioli, Vicente Todolí | Temi | Milano, Novecento, Arte Povera |
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