L’arte come esperienza sensibile, intellettuale e corporea, come possibilità di conoscenza che non esclude nessuno e che si alimenta di pluralità di linguaggi, visioni, tecniche. È da questo assunto che a Verona prende avvio Nessuno escluso. Linguaggi dell’opera e accesso al sensibile, il nuovo progetto espositivo promosso da Fondazione Cariverona e UniCredit con Urbs Picta, a cura di Cesare Pietroiusti, che inaugura venerdì 12 settembre 2025 alle 19 tra gli spazi della sede della Fondazione in via Achille Forti 3A e quelli cinquecenteschi della filiale scaligera di UniCredit in via Garibaldi 1. La mostra, a ingresso gratuito, resterà visibile fino al 30 agosto 2026, segnando un anno di intensa riflessione collettiva sul senso dell’arte, sull’accesso alla bellezza e sulla necessità di abbattere i canoni esclusivi che per secoli hanno regolato la fruizione estetica.
Il percorso espositivo, che presenta oltre cinquanta opere provenienti dalle collezioni di Fondazione Cariverona, di UniCredit e dello stesso curatore, mette in dialogo artisti, epoche e linguaggi differenti. La sfida non è quella di ridurre la complessità delle opere per raggiungere un pubblico più vasto, ma al contrario riconoscere che è proprio nella molteplicità dei codici espressivi che risiede la possibilità di un accesso autentico al sensibile. La bellezza, intesa come intensità percettiva e densità di significato, viene così rivendicata come diritto universale, da garantire attraverso un confronto aperto tra esperienze non uniformi e sguardi eterogenei.
Nessuno escluso costituisce la prima tappa del più ampio progetto Interregno, il nuovo palinsesto interdisciplinare di Fondazione Cariverona con Urbs Picta, realizzato in collaborazione con il Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona e con la direzione artistica di Jessica Bianchera. Per un anno intero la città ospiterà tre grandi percorsi espositivi e un fitto calendario di iniziative pubbliche: laboratori gratuiti per scuole e famiglie, visite guidate, incontri educativi e attività diffuse sul territorio. L’obiettivo è interrogare criticamente i concetti di normalità e diversità, decostruendo i canoni estetici e sociali che hanno tradizionalmente escluso corpi e visioni non conformi, per riconoscere invece la differenza come valore costitutivo.
Il progetto curato da Pietroiusti mira a portare in scena un intreccio di storie e prospettive. Da un lato, le opere provenienti dalle collezioni istituzionali, che aprono a un respiro storico ampio; dall’altro, i lavori appartenenti alla sua collezione personale, frutto di scambi, amicizie, contesti laboratoriali. Per l’artista romano, di formazione medico-psichiatrica e da sempre interessato alle situazioni paradossali e marginali, collezionare è diventato un gesto biografico, un modo di intrecciare il macro della storia dell’arte con il micro delle relazioni personali. In questa tensione tra l’individuale e il collettivo, tra il gesto privato e il patrimonio condiviso, risiede uno degli elementi più vitali della mostra.
Il percorso accoglie così il visitatore in un dialogo di differenze. I ritratti di Umberto Boccioni e Giorgio Morandi si affiancano alle sculture di Alberto Viani e alle tensioni meccaniche di Arcangelo Sassolino; l’interiorità visionaria di Carlo Zinelli si confronta con le fotografie quotidiane e meta-riflessive di Luigi Ghirri; le sperimentazioni di artisti contemporanei come Kateřina Šedá, Claudia Losi, Massimo Bartolini e Marcello Maloberti aprono nuove traiettorie di senso. Non manca un’attenzione alla memoria storica: la mostra si apre con tre raffigurazioni di San Giovanni Battista, databili tra il Trecento e il Cinquecento, accomunate dal gesto profetico che invita all’ascolto di ciò che verrà, un segnale simbolico e inclusivo che orienta l’intero percorso.
La relazione tra epoche e linguaggi crea accostamenti inattesi. La pennellata sobria e intima dei paesaggi di Morandi dialoga con le camicie stampate di Kateřina Šedá; le forme levigate di Viani si pongono in tensione con le figure sghembe di Michael Noble e Mirko Basaldella; la vertigine fotografica di Ghirri incontra il fuoco domestico della stufa dipinta da Renato Guttuso, in un cortocircuito tra astratto e realistico che restituisce l’ambivalenza dello sguardo contemporaneo. La mostra vuole essere un invito a pensare l’opera non come oggetto da contemplare passivamente, ma come spazio attivo di confronto, come luogo in cui la pluralità dei linguaggi diventa strumento di inclusione e accessibilità.
Nessuno escluso, visitabile gratuitamente nelle due sedi di Fondazione Cariverona e UniCredit, sarà accessibile su prenotazione per scuole e gruppi all’indirizzo corsi@urbspicta.org. Sono previste aperture straordinarie nei giorni 12, 13 e 14 settembre 2025, in occasione dell’inaugurazione, e durante il fine settimana di ArtVerona (10-12 ottobre 2025), con visite guidate e attività curate da Urbs Picta.
Cesare Pietroiusti, curatore di Nessuno escluso, dichiara: “Scegliere, fra le centinaia di opere disponibili, è stato un piacere, una responsabilità, ma anche una scoperta. Il ‘viaggio’ dentro queste collezioni di Fondazione Cariverona e UniCredit è un viaggio non solo attraverso i secoli, ma anche attraverso le differenze di tecniche, di linguaggi, di intenzionalità espressive, di gusto dell’acquirente, di locale e internazionale. La scoperta sta nel fatto che proprio l’eterogeneità, l’incontro di differenze a prima vista incomponibili, rappresenta non solo una chiave di lettura, ma anche una vera chiave di accesso. A che cosa? Al sensibile, a quella cosa che spesso, riferendoci all’arte, chiamiamo ‘bellezza’. Credo che tale possibilità di accesso sia un diritto di tutte e tutti, nessuno escluso; un diritto fondamentale, come quello ai mezzi di sussistenza, un accesso che produce ricchezza e benessere, e che è necessario perché la ricchezza e il benessere materiali non diventino – come accade sempre più spesso – arroganza, insoddisfazione, infelicità (vissuta e data). Con la mostra Nessuno escluso vorrei condividere l’esperienza che ciascuna delle opere esposte rappresenta una possibilità di godimento (in tutti i sensi) del diritto di cui parlo, attraverso una qualche forma di relazione (visiva, concettuale, narrativa) con ciascuna visitatrice e ciascun visitatore: ad essi vorrei proporre un approccio che vada al di là del mi-piace/non-mi-piace e che colga, invece, nel percorso fra un’opera e l’altra, quella possibilità. Questo è il criterio che mi ha guidato nella selezione: scegliere opere che mettano in evidenza le differenze. Forse una mostra può dirsi ‘riuscita’ proprio quando tante opere diverse, nessuna esclusa, costituiscono un insieme in grado, in chi la attraversa, di ‘generare sensibile’: sensazione, significato, pensiero”.
Jessica Bianchera, direttrice artistica di Interregno, afferma, “La mostra Nessuno escluso si inserisce nel palinsesto di Interregno come momento cardine di una riflessione curatoriale pluriennale condotta con Fondazione Cariverona, intorno alla rilevanza della collezione e, più in generale, al ruolo che l’arte può avere nel generare forme di conoscenza, accesso e relazione. Nessuno escluso rappresenta un momento nodale all’interno di questo percorso, in cui la riflessione si traduce in pratica espositiva e in un progetto condiviso con UniCredit, che mette al centro la pluralità dei linguaggi e delle sensibilità. In continuità con il lavoro svolto negli anni passati, questo progetto mette in discussione l’idea di un pubblico omogeneo e normato per affermare, invece, l’accesso al sensibile come diritto e possibilità condivisa. Interregno nasce proprio da questa esigenza: rendere visibili le frizioni tra regole e aperture, tra appartenenze e differenze, tra memoria e possibilità, inaugurando un nuovo anno di lavoro fondato sulla pluralità e sull’ascolto”.
Sul significato di questo progetto per il territorio e per la missione della Fondazione, interviene il Presidente di Fondazione Cariverona, Bruno Giordano: “Come Fondazione crediamo che la cultura sia una leva essenziale per lo sviluppo umano e sociale dei nostri territori. Nessuno escluso e il progetto Interregno incarnano pienamente questa visione: usare l’arte per creare connessioni, generare conoscenza e dare spazio a tutte le sensibilità, senza barriere. Il dialogo tra opere e linguaggi diversi, al centro di questa mostra, riflette il dialogo che vogliamo promuovere nel territorio: pluralità di punti di vista, accesso aperto, condivisione. Valorizziamo le nostre collezioni non solo per custodirle, ma per metterle al servizio della comunità, rafforzando il capitale sociale e favorendo nuove occasioni di incontro. Il lavoro condiviso con Urbs Picta, UniCredit e gli altri partner dimostra quanto sia importante fare rete per una crescita culturale che diventi anche crescita sociale. È un impegno in cui crediamo profondamente, perché sappiamo che bellezza e cultura, quando sono accessibili a tutti, possono cambiare davvero il futuro delle comunità”.
Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, conclude: “La mostra curata dall’artista Cesare Pietroiusti, che andremo a inaugurare a settembre presso i locali della nostra agenzia di Verona Garibaldi, è figlia della comune sensibilità di UniCredit e del partner Fondazione Cariverona verso il tema dell’arte. Arte qui intesa come elemento di valorizzazione ed espressione, nonché come fattore di crescita e sviluppo socio-culturale dei territori in cui operiamo. Per questi motivi siamo, quindi, particolarmente lieti di aprire alla comunità veronese gli spazi del cinquecentesco ex palazzo Gherardini, che ora ospitano la nostra filiale di Verona Garibaldi”.
Titolo mostra | Nessuno escluso. Linguaggi dell'opera e accesso al sensibile | Città | Verona | Sede | Fondazione Cariverona | Date | Dal 12/09/2025 al 30/08/2026 | Curatori | Cesare Pietroiusti | Temi | Arte contemporanea, Arte antica |
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