Roma, al Museo Barracco 10 grandi artiste italiane interpretano la Vita Nova di Dante


Fino al 19 settembre, il Museo Barracco di Roma accoglie una mostra in cui dieci grandi artiste italiane di oggi interpretano la Vita Nova di Dante Alighieri.

Il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco di Roma presenta la mostra La Vita Nova: L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste, ideata e curata da Alessandra Mammì e prodotta dal Centro Studi Roccantica, associazione culturale interdisciplinare fondata da Ileana Florescu nel 2018. Dopo la prima tappa romana, fino al 19 settembre, il progetto prosegue  a Napoli presso il Museo Madre, partner dell’iniziativa.

La mostra coinvolge 10 artiste italiane contemporanee di diverse generazioni: Micol Assaël (Roma, 1979), la fotografa Letizia Battaglia (Palermo, 1935), Elisabetta Benassi (Roma, 1966), Marta dell’Angelo (Pavia, 1970), l’artista e film-maker Rä di Martino (Roma, 1975), Giosetta Fioroni (Roma, 1932), Marzia Migliora (Alessandria, 1972), Sabina Mirri (Roma, 1957), Elisa Montessori (Genova, 1931) e un’opera di arte visiva della poetessa Patrizia Cavalli (Todi, 1947).

Il progetto di questa mostra prende spunto dal celebre testo giovanile di Dante Alighieri, proponendosi di chiedere alle artiste un’opera ispirata ai temi della Vita Nova: la celebrazione dell’amore; l’apparizione e la santificazione della donna amata; il connubio amore e morte; l’elevazione spirituale e la ricerca di Dio attraverso l’amore terreno, ma anche la crudeltà dell’amore come appare nell’inquietante sogno di Dante che immagina Beatrice nell’atto di mangiare il suo cuore.

Tutti temi che possono essere rielaborati attraverso quella ricerca visiva che, soprattutto le artiste dalla seconda metà del Novecento, hanno abbracciato a partire dalla propria esperienza personale. Una delle novità del testo di Dante fu proprio quella di porsi in forma autobiografica, in una sorta di diario che indaga il sentimento d’amore e lo distilla in un’opera letteraria dai forti elementi visivi. Il tema di questa mostra non è illustrativo. Vuole piuttosto offrire un confronto ravvicinato fra la contemporanea sensibilità di un’artista donna e l’eternità di un testo che, al di là delle tante interpretazioni mistiche, esoteriche e allegoriche, resta un paradigma del discorso d’amore nella cultura d’Occidente.

L’opera di Micol Assaël è una riflessione sul tempo. Rispondendo al testo di Dante costruisce con tracce, biglietti, frammenti recuperati dai suoi viaggi e dalla sua vita quotidiana, pagine di un diario dalla cronologia imperfetta. La fotografa Letizia Battaglia traduce in storia contemporanea l’incontro fra Dante e Beatrice, ritraendo Rosaria Schifani, (vedova di Vito, agente di scorta di Giovanni Falcone) e la dolcezza mediterranea di un angelo bambina, insieme alla scultura che raffigura Eleonora d’Aragona. Elisabetta Benassi dà il via ad una performance collettiva che concettualmente chiude il cerchio di una mostra che parte da un libro e si diffonde in forma di libro.

La poetessa Patrizia Cavalli, con una opera visiva gioca a partire dai propri versi con la figura della Musa, l’etimologia della parola, la scrittura automatica e la danza fra verso e colore. Marta dell’Angelo propone una pittura che supera la dicotomia corpo/mente, ponendo al centro della ricerca la fenomenologia del corpo nella cultura contemporanea.

Rä Di Martino mette a confronto le foto del paesaggio lunare messe a disposizione dalla Nasa e le sagome di un uomo e una donna ritagliate in foglia d’oro. Le opere di Giosetta Fioroni trasmettono un linguaggio immediato ed eloquente che intreccia le emozioni con forme e simboli popolari dai cuori ai fiori e codifica un moderno romanticismo insieme alla rivendicazione di codici femministi.

Marzia Migliora rende omaggio all’organizzazione indiana Navdanya che propone modelli di agricoltura sostenibile e promuove il miglioramento della condizione femminile, suggerendo di spostare lo sguardo dalla donna angelicata alla donna che lavora nei campi.

Nella pittura di Sabina Mirri il Sommo Poeta è incoronato, tracciato nel segno secco delle miniature medievali, con i molti seni di  divinità arcaica. La pittrice Elisa Montessori insegue Beatrice nella Commedia per incontrare il suo pensiero e tradurre con inchiostri e smalti, i versi in cui l’angelicata creatura nel Paradiso finalmente ha una propria voce.

Scenario di questo appassionante e avvincente percorso espositivo, che mette in scena 10 modi diversi di fare arte nell’affrontare le tematiche proposte, è il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco.

La sede, un edificio progettato da Antonio da Sangallo, accoglie la raccolta di antichità donata da Giovanni Barracco alla città di Roma nel 1904. Oggi, la collezione Barracco, costituita da reperti di atemporale bellezza – che vanno dall’arte egizia a quella Sumera e Assira, dalla scultura ellenistica alla pittura a fresco romana – si interseca con le opere delle artiste, con l’obiettivo di creare uno spazio intimo e insieme corale.

Per tutte le informazioni potete visitare il sito ufficiale del museo.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLa Vita Nova: L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste
CittàRoma
SedeMuseo Barracco
DateDal 09/06/2021 al 19/11/2021
ArtistiMarta Dell’Angelo e Gohar Martirosyan, Micol Assaël, Letizia Battaglia, Elisabetta Benassi, Rä di Martino, Giosetta Fioroni, Marzia Migliora, Sabina Mirri, Elisa Montessori, Patrizia Cavalli
TemiRoma, Dante Alighieri, Museo Barracco, Vita Nova

Roma, al Museo Barracco 10 grandi artiste italiane interpretano la Vita Nova di Dante
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