Emilio Isgrò cancella il Codice civile e il Codice penale. In mostra a Bologna


Dal 2 al 9 febbraio 2024, nella sede di Palazzo Malvezzi, il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna presenta la mostra “Emilio Isgrò Cancellazione dei Codici - Civile e penale”. 29 testi giuridici sui quali Isgrò è intervenuto con la sua cifra espressiva. 

Il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna ospita dal 2 al 9 febbraio 2024, nella sede di Palazzo Malvezzi, la mostra Emilio Isgrò Cancellazione dei Codici - Civile e penale, a cura di Renata Cristina Mazzantini, Lorenzo Balbi e Marco Bazzini. Promossa da Archivio Emilio Isgrò, in collaborazione con MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna e Giuffrè Francis Lefebvre, con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, con il sostegno di Galleria Gaburro e il contributo di UniCredit, l’esposizione rientra nell’ambito della dodicesima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.

La mostra organizzata a Palazzo Malvezzi presenta 29 testi giuridici, in particolare il Codice civile e il Codice penale, sui quali Isgrò è intervenuto con la sua cifra espressiva, ovvero cancellando parti del testo, con l’obiettivo di proporre una diversa riflessione sul significato di convivenza comune. Superando con l’atto della cancellatura le caratteristiche della lingua asciutta e fortemente antipoetica propria delle raccolte di norme giuridiche, l’artista ha dato origine a lavori dal forte impatto formale. Su un testo cancellato in nero e bianco, attraversato anche da qualche formica, un’altra caratteristica dei lavori di Isgrò, le parole superstiti danno voce a nuove interpretazioni del testo.

I Codici su cui Isgrò è intervenuto appartengono alla serie di volumi realizzata appositamente da Giuffrè Francis Lefebvre, i cui redattori, esperti di Diritto, hanno collaborato con l’artista prima del suo intervento.

Ad arricchire il percorso espositivo si affianca la cancellatura de Il discorso di Pericle agli ateniesi riportato nel libro II dell’opera di Tucidide La Guerra del Peloponneso. L’artista è intervenuto su tre volumi del discorso del politico, oratore e militare greco che guidò Atene in uno dei suoi periodi di massimo splendore.

“Ho cancellato il Codice civile e il Codice penale perché senza parola non c’è diritto”, spiega Emilio Isgrò, “ e senza diritto non c’è democrazia. Il primo impegno dell’arte è quello di discutere in un mondo che urla”.

“La cancellazione dei Codici”, afferma Renata Cristina Mazzantini, “conferma l’intensa relazione tra la ricerca artistica di Isgrò e la sua militanza sociale. Avvertendo una crisi planetaria, Isgrò usa l’arte, responsabile nei confronti della storia, per difendere la democrazia. A partire dalle origini ateniesi, cancella la letteratura giuridica più attuale, mettendo in luce quelle parole che meglio garantiscono la libertà e l’emancipazione”.

“Molto spesso, anche in tempi recenti”, sottolinea Lorenzo Balbi, “si è parlato di cancellature e rimozioni a Bologna e in questo specifico contesto e tempo la mostra di Emilio Isgrò assume un significato ancora più radicale. La cancellatura è un atto distruttivo e allo stesso tempo costruttivo: distruttivo dell’opera, allo stesso modo in cui è la sua rimozione, ma al contempo generatore di dibattito e di significato. Come dichiara lo stesso Emilio Isgrò: «Si cancella per svelare, non per distruggere»”.

“Tra i diversi fili rossi che attraversano l’intero corpus cancellatorio di Isgrò”, ha dichiarato Marco Bazzini, “è possibile recuperarne uno che ha guardato con particolare attenzione alla letteratura giuridica. Le prime cancellature su questo argomento, infatti, sono datate alla fine degli anni Sessanta e nel tempo, a scansione temporale irregolare, si ripropongono fino ad arrivare a questi ultimi Codici che ne rappresentano, restando in tema, l’ultimo grado di giudizio”.

Daria de Pretis e Francesco Viganò, giuristi e giudici della Corte costituzionale, hanno interpretato i Codici di Isgrò in due lunghi, approfonditi e originali saggi pubblicati sul catalogo che accompagna l’esposizione edito da Allemandi Editore. Il volume comprende inoltre la riproduzione delle opere esposte a Bologna, le vedute di allestimento della mostra Cancellazione dei Codici inaugurata nel maggio 2023 presso Castel Capuano, sede della Scuola Superiore della Magistratura, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e un saggio di Luigi Balestra.

Orari: Giovedì 1 febbraio (opening) dalle 18.15 alle 20; da venerdì 2 a venerdì 9 febbraio dalle 10 alle 19.30.
Ingresso gratuito.

Immagine: Emilio Isgrò, Codice del decoro (2022; tecnica mista su tela stampata su libro e legno, 35 x 50,5 x 5 cm). Su gentile concessione di Archivio Emilio Isgrò.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraEmilio Isgrò Cancellazione dei Codici - Civile e penale
CittàBologna
SedePalazzo Malvezzi
DateDal 02/02/2024 al 09/02/2024
ArtistiEmilio Isgrò
CuratoriLorenzo Balbi, Marco Bazzini, Renata Cristina Mazzantini
TemiArte contemporanea

Emilio Isgrò cancella il Codice civile e il Codice penale. In mostra a Bologna
Emilio Isgrò cancella il Codice civile e il Codice penale. In mostra a Bologna


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