La Reggia di Venaria, complesso monumentale alle porte di Torino e patrimonio dell’UNESCO, presenta fino al 15 settembre la mostra Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol, ospitata nelle Sale delle Arti. La mostra propone una selezione di circa settanta capolavori provenienti dalle collezioni artistiche di Capodimonte, che includono opere di grandi maestri come Masaccio, Parmigianino, Tiziano e Caravaggio, per citarne solo alcuni. Si tratta di un percorso ideato per consentire di esplorare la collezione di Capodimonte, una Reggia trasformata in un grande Museo nel corso dei secoli. Le opere appartengono tutte al Museo e Real Bosco di Capodimonte e si fermano a Torino dopo essere state prestate in blocco anche al Louvre, dove sono state esposte a partire dal 7 giugno 2023 fino all’8 gennaio 2024. La mostra è stata resa possibile grazie all’intervento del Ministero della Cultura e realizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e i Musei Reali di Torino.
La mostra si propone di raccontare una storia straordinaria che inizia con Carlo di Borbone, alla conquista del trono del Regno di Napoli, e l’eredità materna dei Farnese. Si analizza la disposizione e la sistemazione delle opere d’arte nella Reggia di Capodimonte nel corso dei secoli, fino alla nascita del Museo Nazionale di Capodimonte nel 1957. Non manca neppure una sala dedicata agli “Artisti ‘napoletani’ per la corte sabauda”, con importanti prestiti dalle collezioni dei Musei Reali di Torino. Qui sono esposte opere di artisti come Francesco Solimena, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto e Francesco De Mura, rappresentando la grande stagione artistica del Settecento napoletano, sotto la supervisione dell’architetto Filippo Juvarra.
Le opere esposte illustrano l’evoluzione delle dinastie regnanti e dei nuclei collezionistici principali: farnesiano, borbonico e opere provenienti dalle chiese del territorio. Si mette in luce l’ascesa al potere dei Farnese, seguendo le loro vicissitudini attraverso le residenze di Roma, Parma, Piacenza, Bologna e Napoli, e i loro rapporti con i maggiori artisti del Rinascimento e del Barocco. La rassegna svela una parte delle magnifiche collezioni custodite nella rinomata residenza borbonica di Napoli. Fatta realizzare a partire dal 1738 da re Carlo di Borbone, la Reggia di Capodimonte non solo fungeva da residenza di caccia sulla collina omonima, ma ospitava anche la Collezione Farnese, ereditata dal sovrano da sua madre e aperta a visitatori selezionati. Nel corso dei secoli, questa collezione è stata arricchita dai Borboni, dai Savoia e infine dalla Repubblica Italiana, riflettendo il panorama artistico di Napoli fino all’arte contemporanea. La mostra offre uno sguardosu alcuni dei suoi capolavori, narrando la storia di questa grande pinacoteca del sud, annoverata tra le più prestigiose d’Europa.
Nel Settecento, il Regno di Sardegna e il Regno di Napoli erano le principali monarchie della Penisola. Pur essendo politicamente in competizione, con ambizioni diverse, le due realtà coltivavano relazioni culturali intense. Artisti napoletani, attivi per la corte sabauda, contribuirono alla decorazione dei Palazzi reali e alle opere teatrali a Torino. Opere esposte nei Musei Reali di Torino documentano questa fruttuosa collaborazione artistica. La mostra presenta capolavori di artisti come Francesco Solimena, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto e Francesco De Mura, evidenziando il loro contributo alla scena artistica del Settecento.
Masaccio, Crocifissione (1426; tempera su tavola, 83 x 63 cm; Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte)
Dal 1734, con l’ascesa di Carlo di Borbone al trono, Napoli vide la nascita di importanti residenze reali, tra cui la Reggia di Capodimonte. Questa residenza, oltre a servire da base per le cacce reali, ospitava la preziosa Collezione Farnese. La mostra racconta l’epoca di fervente sviluppo architettonico ed urbanistico che trasformò l’aspetto della città, con la costruzione di importanti edifici come il Teatro San Carlo e la Real Fabbrica di Porcellane. Per oltre due secoli, Capodimonte fu residenza di sovrani e principi, fino alla creazione del Museo Nazionale di Capodimonte nel 1957.
La mostra esplora anche il ruolo della famiglia Farnese, trasformata da nobiltà locale a dinastia sovrana nel Cinquecento. Attraverso opere d’arte commissionate e collezionate dai Farnese, come i ritratti di Tiziano e le creazioni di Guglielmo della Porta, la famiglia consolidò il proprio potere e status sociale. Particolare rilievo è dato alla figura del “Gran Cardinale” Alessandro Farnese, mecenate e protagonista della vita culturale romana del Cinquecento, la cui collezione artistica e le commissioni artistiche rivestono un ruolo significativo nella mostra. Nel 1957, Capodimonte assume una nuova identità diventando un museo statale e accogliendo tutte le raccolte medievali e moderne provenienti dal Museo Nazionale, l’ex Palazzo dei Regi Studi. Durante il XIX secolo, le collezioni si erano arricchite notevolmente grazie ai dipinti provenienti da chiese e conventi a seguito delle soppressioni degli ordini monastici. Questi trasferimenti avevano arricchito il patrimonio regio con opere soprattutto della scuola meridionale, tra cui spicca la straordinaria collezione del Quarto dei Priore della Certosa di San Martino. Tra le opere più significative si annovera la superba “Sant’Agata” di Francesco Guarino, un dipinto da camerino con soggetto sacro che testimonia l’eccezionale qualità artistica presente nella collezione. Oggi, Capodimonte è uno dei musei più importanti d’Italia.
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