Firenze, la Galleria dell'Accademia batte il record di visitatori: più di 2 milioni nel 2023


Oltre 2 milioni di visitatori per la Galleria dell’Accademia di Firenze nel 2023: è il record di sempre. Ottimi risultati per il museo, che fa un bilancio dell’anno appena trascorso.

Ottimi risultati nel 2023 per la Galleria dell’Accademia di Firenze. Il museo fiorentino ha stabilito, intanto, il record di visitatori: 2.013.974, totale mai raggiunto prima con il pubblico che, fa sapere l’istituto, non si affolla più solo davanti al David di Michelangelo, da sempre polo attrattore di questoo sito, ma si distribuisce in ogni sala, oppure per vedere “musei dentro il museo” come la Gipsoteca o il Dipartimento degli Strumenti Musicali. Il numero di visitatori del 2023 rappresenta un incremento del 42% rispetto ai visitatori del 2015, quando si registravano 1.415.409. E già ad ottobre scorso era stato raggiunto il numero di 1.719.640, avuto nell’anno dei record che è stato il 2018. Si tratta, peraltro, dei numeri rilevati dai biglietti staccati, senza considerare tutto il pubblico che ha partecipato ai vari eventi organizzati dal Museo, durante i lunedì, giorni di chiusura.

Il museo si è distinto per varie attività, a cominciare dalle mostre. Il 2023 si è aperto con la mostra I Bronzi di Riace un percorso per immagini (20 dicembre 2022 – 2 aprile 2023) fotografie di Luigi Spina, a cura di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, e realizzata proprio in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria per il cinquantesimo anno dalla scoperta di queste incredibili statue del secolo d’oro dell’arte greca, un tributo alla potenza e alla bellezza iconografica dei Bronzi che furono esposti per la prima volta, dal loro ritrovamento, nel 1980, a Firenze, nel Museo Archeologico. Il 27 novembre scorso, è stata inaugurata la prima mostra monografica in Europa dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, a cura di Cecilie Hollberg, Elvira Altiero, Nelda Damiano e Simone Giordani. Con questa esposizione che raccoglie, suddivise in cinque sezioni, oltre 40 opere autografe provenienti da varie istituzioni e collezioni, pubbliche e private, dall’Italia e dall’estero, è stato possibile ricostruire la sua prolifica attività, comprenderne meglio la personalità artistica, il suo ruolo nel contesto della pittura fiorentina del Cinquecento, i rapporti con altri maestri dell’epoca come Andrea del Sarto, Pontormo e Bronzino. Tutti questi aspetti trovano ulteriori approfondimenti nei saggi critici contenuti nel catalogo ragionato con il regesto completo di tutte le opere del pittore, pubblicato da Silvana Editoriale. Una mostra che sta piacendo molto al pubblico tanto che le visite guidate, realizzate dal personale del museo, appositamente formato, sono andate sold-out e sono state prorogate fino all’8 marzo 2024.

La Galleria è stata attiva anche sul fronte delle acquisizioni. Nuove opere sono entrate a far parte, grazie a due acquisizioni, delle collezioni del museo. La prima, un busto in marmo che ritrae Napoleone Bonaparte, firmato da Lorenzo Bartolini, adesso esposto nella Gipsoteca. Un ritratto molto diverso da altri grandi busti ufficiali dell’imperatore, Napoleone è qui raffigurato con tratti malinconici e meditabondi, spoglio di ogni attributo eroico. La seconda, il Crocifisso Corsi, è un dipinto del primo quarto del XIV secolo di un pittore fiorentino che prende il nome proprio da questa tavola, il Maestro del Crocifisso Corsi, collocato nelle sale del Duecento e Trecento. La tavola dipinta a tempera, con uno stile particolarmente drammatico, è stata fondamentale per l’identificazione del Maestro che l’ha realizzata, come testimoniano gli studi prima di Richard Offner, nel 1931, e successivamente di Miklós Boskovits, negli anni Ottanta.

Per quanto riguarda la ricerca scientifica, la Galleria dell’Accademia, oltre a progetti già in essere con varie istituzioni ne ha creati di nuovi, finalizzati sempre allo studio e alla ricerca scientifica dei rispettivi patrimoni artistici. Le sculture di David a Firenze tra Storia e simbolo è una produzione video, nata durante il Covid da un’idea di Cecilie Hollberg, ultimata nel 2023 e presentata a marzo al Teatro Niccolini. Un’operazione corale che ha messo insieme, oltre alla Galleria dell’Accademia e i Musei del Bargello, anche l’Accademia di Belle Arti di Firenze, l’Opera di Santa Maria del Fiore e l’Assessorato alla cultura del Comune di Firenze, per raccontare l’eroe biblico, raffigurato nelle sculture di Andrea Pisano, Donatello, Verrocchio e Michelangelo. Con l’Istituto degli Innocenti, la Galleria dell’Accademia ha siglato un accordo di collaborazione triennale per dar vita a varie iniziative condivise: concerti, conferenze e visite guidate da tenersi in entrambi i luoghi. Nel 2023, si sono celebrati i 500 anni dalla morte del Perugino (1448-1523) e la Galleria dell’Accademia di Firenze (che di questo artista conserva la Pala di Vallombrosa, datata 1500) ha collaborato con la Galleria Nazionale dell’Umbria alle celebrazioni. Ha dato in prestito, per la grande mostra Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, una tavola raffigurante la Visitazione con sant’Anna, san Giovannino e san Francesco d’Assisi che riceve le stimmate, riferita ora a Domenico del Ghirlandaio, opera che fu attribuita a un giovane Perugino da Federico Zeri. Successivamente, ha ospitato una giornata di studio con interventi di Marco Pierini, Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, e del professor Francesco Salvestrini, dell’Università di Firenze. Ha partecipato inoltre al progetto di ricomposizione del Trittico di Santa Chiara, presso la Pinacoteca Nazionale di Siena, grazie al proficuo rapporto instauratosi fra le due direzioni. La parte centrale, conservata presso la Galleria dell’Accademia, raffigurante la Madonna in trono, attribuita a Guido da Siena, è stata proposta dal Direttore Hollberg alla Pinacoteca, per un deposito di lungo periodo, per ricongiungersi, secondo l’intuizione dello storico dell’arte Miklós Boskovits, ai due portelli laterali con storie di santi, già qui esposti e riferiti a Dietisalvi di Speme. Ancora, ha finanziato, con la Scuola IMT Alti Studi Lucca, una borsa di dottorato dedicata alla formazione in ambito museologico: Ester Tronconi, che ha vinto la prima borsa, seguita dal personale scientifico del museo, contribuirà alla redazione e alla pubblicazione del quarto volume dei cataloghi scientifici della Galleria dell’Accademia, dedicato alla pittura del Quattrocento.

Quanto ai restauri, anche nel 2023 si sono eseguiti interventi importanti. Tra questi il restauro del Cristo Benedicente di Nardo di Cione, inserito nel percorso espositivo e il Crocifisso Corsi, recentissimo acquisto, è stato sottoposto a un necessario trattamento di anossia. L’analisi del dipinto ha permesso di documentarne il processo di esecuzione, a testimonianza della straordinaria articolazione e vitalità creativa del panorama fiorentino degli inizi del Trecento. In occasione della mostra su Pier Francesco Foschi, la Galleria dell’Accademia di Firenze ha finanziato i restauri di alcuni dipinti del pittore sul territorio fiorentino e toscano come: la Trasfigurazione, commissionata per la Basilica di Santo Spirito a Firenze nel 1545-1550; Il Sacrificio di Isacco, derivato dal modello di Andrea del Sarto, conservato nella collezione di Villa di Poggio Imperiale a Firenze. Sono state restaurate inoltre, grazie al sostegno dell’antiquario Fabrizio Moretti, due tavole con San Rocco e San Sebastiano nella Propositura dei SS. Antonio e Jacopo a Fivizzano (Massa-Carrara), insieme alle due predelle con Il martirio di San Sebastiano e San Rocco soccorso da cane, della Fondazione Longhi. Tutte le opere del museo vengono costantemente monitorate come anche tutti gli esemplari che si trovano nel Dipartimento degli Strumenti Musicali, in particolare nel 2023, Kerstin Schwarz, restauratrice esperta in quest’ambito, si è occupata del pianoforte verticale di Domenico Del Mela, del 1739, il primo esemplare esistente, e di altri strumenti come la Spinetta Ovale e il clavicembalo d’ebano, entrambi di Bartolomeo Cristofori, e il clavicembalo Thomas Culliford (Longman & Broderip) del 1785. Da non dimenticare poi un’operazione delicatissima che si ripete costantemente ogni due mesi circa: la spolveratura del David di Michelangelo, che ha appena festeggiato i 150 anni da quando, nell’agosto del 1873, fu trasportato su rotaie in questo luogo, un tempio costruito appositamente per lui. La spolveratura è un intervento concordato, valutato e aggiornato sulla base delle esperienze precedenti, in modo da evitare che l’accumulo di depositi e polvere possa togliere luminosità al marmo ingrigendone la superficie.

E a proposito di cantieri, per celebrare il David e i suoi 150 anni dall’arrivo in Galleria, è stata effettuata una pulizia approfondita del lucernario e la sua messa in sicurezza. L’effetto della luce naturale, che filtra in maniera eccellente, insieme alle nuove luci a LED, crea nella Tribuna un’atmosfera suggestiva che evidenzia, a seconda delle ore della giornata, tutti i dettagli scolpiti da Michelangelo. Un nuovo allestimento anche per la sala della collezione degli strumenti musicali a tastiera: oggi è dotata di una nuova illuminazione con faretti a LED ed è stata creata una pedana per migliorare l’esposizione di queste eccellenze e nella breve chiusura della sala sono stati effettuati, in pochi giorni, controlli sullo stato degli strumenti originali e sui lavori eseguiti nei precedenti restauri, insieme a spolverature generali e puliture più accurate anche dei dipinti su tela, qui collocati. I cantieri hanno interessato anche la sala di ingresso del museo e l’esterno, dove è attualmente in corso il restauro conservativo della facciata principale dell’edificio di via Ricasoli, non solo della Galleria dell’Accademia ma anche degli istituti adiacenti come l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio Luigi Cherubini, per valorizzare l’intero complesso architettonico. Entro le prossime settimane saranno realizzate nuove porte e nuovi accessi.

Sul fronte museo digitale, è stata conclusa la totale digitalizzazione di tutte le opere della Galleria dell’Accademia. Tutti gli eventi organizzati all’interno della Galleria sono stati documentati e si possono vedere su Accademia On Line, il canale digitale che si arricchisce sempre di nuovi contenuti video, con format pensati per tipologie diverse di utenti, dai più piccoli ai più grandi, in italiano e in inglese, come, ad esempio, SCOPRI la GALLERIA dove le opere vengono raccontate in brevi pillole da storici dell’arte, esperti della musica, direttori di istituzioni del mondo della cultura internazionale. Tra gli ultimissimi pubblicati: La Pentecoste di Andrea di Cione detto l’Orcagna e la tecnica a foglia d’oro e foglia d’argento narrata da Muriel Vervat, la restauratrice che è intervenuta sulla superficie pittorica di questo dipinto, e La Spinetta ovale di Bartolomeo Cristofori, i cui segreti ci vengono svelati da Kerstin Schwarz. Insieme al Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze, la Galleria dell’Accademia, ha coinvolto gli studenti del corso di Comunicazione e didattica museale, che hanno elaborato una freschissima campagna social, In punta di pennello, per divulgare e valorizzare i dipinti del museo. In seguito al clamore suscitato in Florida, per aver mostrato il David in una lezione di Storia dell’arte, la Galleria ha lanciato l’hashtag #davidagainstignorance, a sostegno della preside Hope Carrasquilla, ma soprattutto contro l’ignoranza culturale che vuole classificare pornografica la bellezza della scultura del Rinascimento. Per facilitare la visita alla mostra su Pier Francesco Foschi è stata realizzata una App che fornisce informazioni sul percorso, sull’autore e sulle singole opere. È online anche il Virtual Tour e il Gioco, pensato per i più piccoli.

Infine, per quel che riguarda le pubblicazioni, diversi i titoli prodotti dalla Galleria come La disputa sull’Immacolata Concezione nella Toscana del Cinquecento (Centro Di), a cura di Cecilie Hollberg, dedicata alla raffigurazione dell’Immacolata Concezione di Maria, a partire dal Medioevo, e all’aspro dibattito teologico che ne scaturì tra Francescani e l’Ordine Benedettino e, dall’altra, i Domenicani. Il volume è stato presentato il 18 maggio nel Cenacolo di Santa Croce, luogo francescano tra i più significativi di Firenze, un’iniziativa frutto della collaborazione proprio tra l’Opera di Santa Croce e la Galleria dell’Accademia. A ottobre, in un incontro in Galleria, Francesco Caglioti, storico e critico d’arte, ordinario di storia dell’arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ha illustrato nel dettaglio il secondo volume sulla mostra Michelangelo: l’effigie in bronzo di Daniele da Volterra, a cura di Cecilie Hollberg, (Edizioni Mandragora). Una pubblicazione che riunisce gli atti della giornata di studi che si è tenuta, presso la Galleria, il 15 febbraio del 2022, insieme ai risultati sorprendenti emersi dalle analisi, sia classiche che innovative, sui ritratti bronzei, e che, con il contributo di esperti internazionali, hanno portato a districare il complesso caso, dopo quasi 500 anni, dell’identificazione dei tre busti originali. A dicembre, è uscito il primo Repertorio dei dipinti della Galleria dell’Accademia di Firenze, edito da Mandragora, che raccoglie, finalmente, in un unico libro tutte le opere pittoriche della Galleria dell’Accademia di Firenze, che vanno dal Duecento al Duemila. Uno strumento di approfondimento, agile, rivolto a tutte le tipologie di lettori. Hanno contribuito alla realizzazione del volume, introdotto da un ampio saggio di Cecilie Hollberg: Elvira Altiero, Federica Baldini, Andrea Di Lorenzo e Maria Antonia Rinaldi. Presentato magistralmente in Galleria dal professor Carlo Sisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.

“Ho raggiunto il mio obiettivo: rendere la Galleria dell’Accademia di Firenze accessibile per tutti, migliorare la qualità del percorso espositivo”, dice la direttrice Cecilie Hollberg. “Il consuntivo del 2023 è molto positivo, sotto tanti aspetti. Ci siamo impegnati con tutto lo staff del museo a definire gli ultimissimi lavori di riammodernamento, abbiamo organizzato molti eventi, concerti, presentazioni di libri, anche in altri luoghi della città, visite speciali, che hanno coinvolto pubblici diversi. Ci sono state molte collaborazioni con prestigiose istituzioni italiane e internazionali, focalizzandoci su progetti di ricerca scientifica. Abbiamo arricchito le collezioni con nuove acquisizioni, abbiamo restaurato delle opere, abbiamo realizzato nuove pubblicazioni. Abbiamo chiuso in bellezza con l’inaugurazione della prima mostra monografica in Europa su Pier Francesco Foschi, un artista dimenticato che abbiamo contribuito a valorizzare e riscoprire”.

La gipsoteca della Galleria dell'Accademia
La gipsoteca della Galleria dell’Accademia

I progetti del 2024

Diverse le attività già in programma per quest’anno. In occasione della mostra Pier Francesco Foschi (1502-1567) pittore fiorentino, lunedì 4 marzo, si terrà una giornata di studi, la prima dedicata a questo artista, che contribuirà a mettere a fuoco il suo percorso dagli anni giovanili alla maturità. Grazie alla collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, sempre in relazione all’esposizione, saranno organizzate, presso la loro sede, un’attività di laboratori didattici per bambini.

La mostra, come già indicato, ha permesso di compiere una serie di restauri sulle opere del Foschi. Nella Basilica di Santo Spirito, sarà presentato il restauro, appena ultimato, della pala raffigurante la Trasfigurazione, oggi situata nella cappella Capponi d’Altopascio, nella parete destra del transetto destro. L’intervento, che si è tenuto in loco vista la dimensione dell’opera, difficilmente trasportabile, ha interessato oltre al dipinto anche la splendida cornice a foglia d’oro.

Per le celebrazioni dell’ottavo centenario dalla morte di San Francesco, la Galleria dell’Accademia insieme all’Opera di Santa Croce sta realizzando un nuovo progetto che sarà illustrato nei prossimi mesi con lo storico dell’arte, Andrea Di Lorenzo. Un progetto che consentirà la ricostruzione virtuale dell’armadio della sacrestia di Santa Croce, originariamente composto da 28 dipinti su tavola di Taddeo Gaddi, che rappresentano le Storie di San Francesco, molte delle quali conservate proprio alla Galleria.

Fare rete con altre Gipsoteche importanti in Europa e in Italia è un altro degli obiettivi iniziati da Cecilie Hollberg: nel 2024 prenderà il via una collaborazione fra la Galleria dell’Accademia di Firenze, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana – SUPSI, per un progetto di ricerca scientifica sui modelli in gesso di Lorenzo Bartolini con indagini approfondite, attraverso scansioni, metodi e tecnologie di ultimissima generazione, mai eseguiti prima. Queste ricerche consentiranno di capire meglio il processo creativo e la tecnica dell’artista, oltre che lo stato di conservazione di queste delicatissime opere, con un’osservazione diretta della superficie dei modelli. Una tipologia di analisi che è stata applicata anche sui gessi della Gipsoteca Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, in Svizzera.

Insieme alla Keats-Shelley House a Roma, sarà avviato, invece, un altro progetto di indagine scientifica che interesserà sempre i modelli in gesso, nello specifico quello che raffigura Lord Byron, conservato nella Gipsoteca della Galleria, che sarà accuratamente analizzato tramite fotogrammetrie e la tecnica della scansione 3D.

Nuovo look per il bookshop nel 2024 che sarà riallestito e ammodernato, in sintonia con l’attuale percorso espositivo. Nuovo look anche per le divise del personale di sala che saranno ridisegnate dagli studenti del POLIMODA, The Fashion School in Florence.

Sarà pubblicata la nuova guida ufficiale del museo che rispecchierà la sua nuova identità, oltre alla versione inglese del Repertorio dei dipinti della Galleria dell’Accademia di Firenze. Entreranno a far parte delle collezioni nuove acquisizioni.

La Galleria dell’Accademia apre il programma degli eventi in calendario proprio oggi, lunedì 29 gennaio, con i Kinkaleri che presenteranno AcrossKissKissYou, una performance site-specific, ideata appositamente per gli spazi del museo, un’opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento e danza. Questo e molto altro ancora che sarà comunicato nel corso dell’anno.


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