Mantova, a Palazzo Te nuovi restauri nel 2026: interventi su Camerino degli Uccelli e Camera Grande


Fondazione Palazzo Te avvia dalla primavera 2026 i restauri del Camerino degli Uccelli e della Camera Grande dell’Appartamento del Giardino Segreto, oggi non accessibili al pubblico. L’intervento nasce dalla collaborazione con gli Istituti Santa Paola e rientra nel Piano di conservazione programmata.

A Mantova la Fondazione Palazzo Te annuncia due nuovi importanti interventi di restauro che prenderanno avvio nella primavera 2026 e interesseranno il Camerino degli Uccelli e la Camera Grande dell’Appartamento del Giardino Segreto. Si tratta di due ambienti affrescati che attualmente non sono accessibili al pubblico perché inagibili e che, una volta completati i lavori, potranno essere reintegrati nel percorso di visita del complesso mantovano. L’iniziativa nasce da una nuova collaborazione con la Scuola di Restauro Istituti Santa Paola e rientra nel Piano di conservazione programmata promosso dalla Fondazione nell’anno delle celebrazioni del Cinquecentenario, con l’obiettivo di restituire unità e leggibilità a spazi decorati di particolare valore storico e artistico.

Le attività di restauro interesseranno le superfici affrescate e gli intonaci dei due ambienti e saranno eseguite dagli studenti della Scuola Laboratorio Conservazione Beni Culturali degli Istituti Santa Paola. I lavori saranno condotti sotto la guida del docente restauratore responsabile e in costante coordinamento con la committenza e gli organi istituzionali competenti. Come previsto dalla normativa vigente, il programma delle operazioni di conservazione e restauro sarà autorizzato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova. L’intervento intende offrire agli studenti dell’istituto una concreta occasione di formazione sul campo e consentirà alla Fondazione Palazzo Te di recuperare due ambienti che rappresentano un tassello significativo nella storia della villa giuliesca.

Il Camerino degli Uccelli di Palazzo Te
Il Camerino degli Uccelli di Palazzo Te
Il Camerino degli Uccelli di Palazzo Te
Il Camerino degli Uccelli di Palazzo Te

Il primo cantiere riguarderà il Camerino degli Uccelli. La sua struttura è caratterizzata da una volta in muratura con pianta ellittica suddivisa in sessantasei lacunari trapezoidali. Le cornici che delimitano i lacunari presentano rilievi in stucco raffinati, con motivi a intreccio e chiodi romani. All’interno di ogni lacunare è raffigurato un diverso uccello, secondo un repertorio iconografico che evidenzia l’interesse rinascimentale per la natura e la varietà del mondo animale. Gli stucchi risalgono al 1532, mentre nel 1534 fu aggiunta nell’ovale centrale una figurazione a grottesca, che arricchisce ulteriormente la complessità decorativa dell’ambiente. Il recupero del Camerino permetterà di riportare alla leggibilità originaria un insieme ornamentale significativo, la cui attuale fragilità ne impedisce da tempo la fruizione.

Fondazione Palazzo Te e Istituti Santa Paola hanno sottoscritto un accordo pluriennale volto a consolidare una collaborazione strutturata sia dal punto di vista formativo sia sul piano tecnico e teorico, condividendo i principi fondamentali della tutela e della conservazione. L’intesa rappresenta una tappa rilevante nel percorso di apertura del palazzo verso progetti che uniscono esigenze conservative e attività didattiche in un contesto di alta specializzazione. Attraverso questo rapporto continuativo, la Fondazione mira a creare occasioni di studio e di confronto professionale e al tempo stesso a garantire la cura sistematica dei propri spazi in un processo di conservazione inteso come monitoraggio costante e intervento programmato.

Gli interventi in programma si collocano infatti all’interno del Piano di conservazione elaborato da Fondazione Palazzo Te nell’ambito della Concessione. Il Piano è concepito come un sistema dinamico che valuta le interazioni tra elementi architettonici e decorativi e i processi d’uso, con particolare attenzione ai fenomeni che influiscono sulla stabilità e sulla leggibilità delle superfici. Si tratta di un approccio che si fonda sulle disposizioni del Codice dei Beni Culturali, con riferimento agli interventi di conservazione ordinaria e straordinaria. Nel corso dell’anno dedicato al Cinquecentenario, la Fondazione ha già portato a termine fra i principali interventi il restauro conservativo del soffitto della Sala di Amore e Psiche e la campagna diagnostica e di monitoraggio associata, che ha contribuito ad ampliare la conoscenza dell’apparato decorativo e del suo stato di conservazione.

La Scuola di Restauro e Conservazione dei Beni Culturali degli Istituti Santa Paola ha sede nell’antico complesso conventuale fondato nel 1420 da Paola Malatesta Gonzaga e situato nel cuore storico di Mantova. Gli Istituti costituiscono oggi uno dei poli di riferimento più rilevanti del Nord Italia per la formazione e la pratica del restauro. Le attività didattiche comprendono il corso per Tecnico del Restauro di Beni Culturali e il corso di laurea quinquennale a ciclo unico per Restauratore di Beni Culturali.

“La collaborazione con gli Istituti Santa Paola è preziosa per l’alta professionalità sempre da loro dimostrata e per l’intento didattico del restauro sul campo di un frammento prezioso del palazzo”, dichiara il presidente di Fondazione Palazzo Te, Giovanni Pasetti. “Si tratta infatti delle ultime due sale monumentali mai sottoposte ad un intervento organico. Inizia oggi una collaborazione che credo sarà duratura e fertile”.

“È con grande piacere che diamo il via a questa nuova collaborazione in un contesto mantovano che ci ha visto negli anni impegnati a fianco di numerosi altri partner per la valorizzazione del patrimonio artistico della città”, dichiara il direttore degli Istituti Santa Paola, Enrico Furgoni. “La scuola, dopo l’attivazione nel 2017 della laurea quinquennale a ciclo unico per ‘Restauratore di Beni Culturali’ ha conosciuto un eccezionale sviluppo giungendo ad essere una delle più promettenti realtà formative in questo ambito di tutto il territorio nazionale. Vediamo questo risultato come una conquista della città intera anche dopo la convenzione che i nostri corsi di laurea hanno siglato con la Fondazione Univermantova: una laurea magistrale così strettamente in relazione alla salvaguardia del patrimonio artistico non può essere che una grande opportunità per una città Unesco i cui tesori sono conosciuti a livello internazionale”.


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