Londra si prepara ad ospitare il primo museo al mondo interamente dedicato all’architettura brutalista, un movimento nato nel Regno Unito negli anni Sessanta e da allora oggetto di accesi dibattiti e interpretazioni contrastanti. Come riportato dalla rivista Domus Il Museum of Brutalist Architecture troverà sede nella storica Acland Burghley School, un complesso scolastico di Camden progettato dallo studio Howell, Killick, Partridge & Amis e completato nel 1968, considerato uno degli ultimi esempi rimasti di scuola brutalista nel Paese. La scelta della sede non è casuale: si tratta infatti di uno degli edifici più rappresentativi dello stile architettonico, caratterizzato dall’uso espressivo e senza abbellimenti di materiali come cemento, legno e acciaio, e da volumi massicci e rigorosi.
Il brutalismo si distingue per la poesia grezza che deriva dall’oggettività dei materiali a vista e dalle forme essenziali, concepite come risposta diretta alle esigenze di una società di massa complessa e in rapido mutamento. Allo stesso tempo, però, la corrente è stata spesso stigmatizzata come espressione di un grigiore freddo, che in molti casi ha portato al degrado, soprattutto nelle periferie urbane. La creazione di un museo dedicato al movimento in Gran Bretagna rappresenta un evento senza precedenti a livello internazionale, considerando che finora si sono avuti solo esposizioni temporanee, percorsi urbani, installazioni e archivi digitali come SOS Brutalism, ma nessuno spazio fisico permanente volto a raccogliere e valorizzare la memoria e l’eredità del brutalismo.
Il progetto di riqualificazione e adattamento degli spazi è stato affidato allo studio Reed Watts Architects, che ha intrapreso il restauro della sala assemblee esagonale all’interno del complesso scolastico, un edificio tutelato con grado II di protezione. La sala rappresenta il manifesto dell’etica brutalista, con la sua struttura essenziale realizzata con materiali naturali e grezzi come il legno e il cemento, pensata per ospitare numerose funzioni e rafforzare il senso di comunità all’interno dell’istituto. In ogni caso, nel corso del tempo, l’ambiente ha subito modifiche incoerenti che hanno compromesso le sue caratteristiche originarie.
Il restauro, sviluppato in stretta collaborazione con il personale scolastico, gli utenti e le autorità locali, punta a riportare la sala al suo aspetto iniziale, migliorandone l’accessibilità, la fruibilità e le prestazioni ambientali. Tra gli interventi previsti vi sono l’adeguamento degli impianti, l’ottimizzazione degli accessi e degli arredi, oltre alla sistemazione delle aree tecniche e di accoglienza. L’obiettivo è trasformare la sala in una sala per tutti “Hall for All”, uno spazio polifunzionale aperto alla comunità che ospiterà mostre, eventi e spettacoli, nonché il Museum of Brutalist Architecture, il primo museo permanente dedicato al brutalismo a livello nazionale e globale, corredato da un archivio fisico che integrerà le risorse digitali esistenti. I lavori di ristrutturazione prenderanno il via nell’estate del 2026 e si prevede il completamento entro il 2027.
Per inviare il commento devi
accedere
o
registrarti.
Non preoccuparti, il tuo commento sarà salvato e ripristinato dopo
l’accesso.