Nasce un nuovo polo museale nel Chianti: si chiama Chianti Origo. Ecco i musei che ne fanno parte


A Gaiole in Chianti, nel cuore della Toscana, nasce un nuovo polo museale, chiamato Chianti Origo. Ne fanno parte un museo archeologico, uno vitivinicolo, una galleria d’arte, e c’è anche spazio per lo sport.

Nasce un nuovo polo museale nel cuore della Toscana, a Gaiole in Chianti, nelle terre del vino. Si chiama Chianti Origo e sorge negli spazi delle ex Cantine Ricasoli, offrendo al pubblico una visione completa delle diverse anime del territorio. Nel polo trovano spazio il nuovo Museo Alle Origini del Chianti, che racconta la storia e le radici di questa rinomata regione vinicola, l’area dedicata alle Terre di Gaiole, la Galleria Olmastroni, la Casa Eroica e la Ciclofficina Luciano Berruti. Gaiole, cuore del Chianti, vuole così presentarsi al pubblico come promotrice di un progetto audace che, pur partendo dalla tradizione enologica, offre un’esperienza completa e contemporanea.

Chianti Origo è il frutto di un impegno collettivo: promosso dal Comune di Gaiole in Chianti, il progetto ha visto la collaborazione de L’Eroica, delle famiglie Olmastroni e Berruti e dell’associazione Terre di Gaiole. Il percorso museale archeologico è stato curato sotto l’alto controllo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo. Il Polo culturale è stato ideato, realizzato e allestito da Opera Laboratori, con l’obiettivo di narrare, fin dalle prime tracce archeologiche, l’evoluzione di questo territorio fino a diventare un’icona mondiale del settore vinicolo. È un racconto che si snoda attraverso l’arte dei suoi illustri cittadini e celebra anche il valore dello sport, particolarmente legato al mondo della bicicletta, e il suo impatto sociale e comunicativo nel contesto territoriale.

Il Museo alle Origini del Chianti offre al pubblico un patrimonio di informazioni e reperti archeologici, frutto di cinquant’anni di ricerche condotte dalla Florida State University a Cetamura, oltre a contributi provenienti da scavi e recuperi del secolo scorso, resi accessibili grazie alla generosità di privati e istituzioni, sotto la guida attenta della Soprintendenza. Si possono citare, ad esempio, i marmi della villa romana di Monti in Chianti, concessi in comodato dalla Parrocchia con l’approvazione della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, o i reperti delle tombe etrusche rinvenuti attorno a San Giusto a Rentennano nei primi decenni del Novecento. L’allestimento, curato dall’architetto Piero Castri di Opera Laboratori, rispecchia le linee guida stabilite dal Comune di Gaiole in Chianti e adotta soluzioni museografiche che includono strumenti interattivi per coinvolgere un vasto pubblico, dai giovani agli appassionati più esperti. Utilizzando una comunicazione inclusiva e accessibile, il museo adotta diverse modalità espositive, dal tradizionale pannello didascalico al cartoon.

Terre di Gaiole è la sala principale del Centro culturale, realizzata da Opera Laboratori in collaborazione con ETT, dedicata all’esposizione materiale e multimediale del Chianti Classico prodotto a Gaiole. Attraverso video rappresentativi, verranno narrate le storie dei vigneti che si estendono sulle dolci colline, circondati da boschi secolari. Le voci dei viticoltori, le mani laboriose, i ritmi delle cantine e i profumi delle stagioni accompagneranno i visitatori alla scoperta di uno dei vini più celebri al mondo.

Il percorso espositivo include un’ampia area dedicata al mondo della bicicletta e del ciclismo con la Ciclofficina Luciano Berruti, ricostruzione fedele della ciclofficina del grande ciclista simbolo dell’Eroica, e con Casa Eroica, che offre una visione completa di un fenomeno sportivo e culturale che nel corso degli anni ha acquisito fama e valore a livello mondiale, mantenendo saldi i legami con le sue radici a Gaiole in Chianti e il marchio distintivo dell’Eroica. Attraverso spazi espositivi, multimediali e interattivi, i visitatori potranno esplorare l’origine, l’evoluzione e il consolidamento dell’Eroica come un vero e proprio network di eventi, capaci di coinvolgere decine di migliaia di appassionati in tutto il mondo.

Presso Casa Eroica, grazie all’utilizzo di visori di realtà aumentata, sarà possibile vivere un’esperienza virtuale unica, permettendo di immergersi nell’atmosfera delle strade bianche di Gaiole in Chianti in qualsiasi momento dell’anno, proprio come la vivono migliaia di ciclisti durante la prima domenica di ottobre, data dell’evento. L’edizione 2023 de L’Eroica ha fornito a Opera Laboratori l’opportunità di catturare riprese esclusive in realtà virtuale, dall’inizio alla fine dell’evento. I partecipanti de L’Eroica diventano così i protagonisti dell’esperienza in Realtà Virtuale per i visitatori, permettendo a tutti di assaporare “la bellezza della fatica, il gusto dell’impresa”.

Infine, fa parte di Chianti Origo anche la testimonianza artistica di uno dei più celebri e conosciuti estimatori della Città di Gaiole, Cesare Olmastroni. Grazie alla collaborazione con il figlio Duccio, si è potuta realizzare quella volontà di creare uno spazio espositivo, la “Galleria Olmastroni”, per onorare la memoria della sua personalità con esposizioni annuali dedicate a pitture paesaggistiche e ad altre opere dell’artista nativo di Fonterutoli.

Museo Alle Origini del Chianti. Foto: Chianti Origo
Museo Alle Origini del Chianti. Foto: Chianti Origo

Dichiarazioni

“L’identità è un collante straordinario della comunità, che mette insieme energie e idee e trova le sue radici nella storia che andiamo ad analizzare e a raccontare. Chi vuole scoprire le origini di Gaiole non può che partire dalla visita di questi spazi”, afferma Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti. “Quello che abbiamo voluto realizzare alle ex Cantine Ricasoli, dove si trova anche l’ufficio informazioni turistiche, è un vero e proprio hub culturale e del turismo, una porta di accesso privilegiata alle varie anime del territorio, da cui iniziare il viaggio alla scoperta di Gaiole in Chianti. Il nome Chianti Origo sottolinea il luogo di origine del Chianti, ma rimanda anche alla parola originalità, che ha la stessa radice. Gaiole è infatti una terra capace di generare progetti originali, unici nel loro genere, come la Formula del Chianti del Barone Bettino Ricasoli del 1872 o L’Eroica, che ci ha permesso di esportare nel mondo un nuovo concetto di turismo, di sport e di stile di vita”.

“Il racconto del territorio parte, dunque, dal Museo alle Origini del Chianti, che testimonia le nostre radici”, aggiunge il sindaco, “prosegue passando per ‘Terre di Gaiole’ spiegando l’evoluzione della vocazione vitivinicola di questa terra sino ai nostri giorni, e poi con la visita della Galleria Olmastroni, che testimonia invece il sentimento di Gaiole verso un grande artista, rapporti umani che sono ancora un valore importante per la nostra gente. Infine, chiude con Casa Eroica e la ciclofficina di Luciano Berruti, nostro cittadino onorario e simbolo di Eroica, un misto di passione, visione di territorio e proiezione nel mondo della nostra piccola e orgogliosa comunità”.

“Contribuire a far nascere “Chianti Origo” attraverso le nostre migliori energie”, dichiara Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori – rispecchia pienamente la vision del Gruppo, da sempre finalizzata a valorizzare il patrimonio culturale, affiancando con il nostro lavoro le istituzioni dei territori”.

“A conclusione di un lungo percorso, d’ideazione e progettazione scientifica, giunge finalmente al taglio del nastro un complesso museale dalla natura composita, che rappresenta aspetti diversi di un territorio così famoso come il Chianti, ma per certi versi ancora poco conosciuto”, commenta Marco Firmati, direttore del Museo Alle Origini del Chianti. “L’impegno e la collaborazione di enti pubblici, imprese, professionisti, anche appena formati, e numerosi cittadini ha consentito la realizzazione di questo percorso espositivo archeologico che racconta con linguaggio contemporaneo attraverso le testimonianze materiali la storia antica delle colline che guardano la valle del torrente Massellone, in linea di massima corrispondente al territorio comunale di Gaiole”.

“La realizzazione del nuovo Museo Alle Origini del Chianti”, sottolinea il soprintendente Gabriele Nannetti, “ha saputo mettere in atto una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato facendo del lavoro di squadra il suo valore aggiunto, in quello che speriamo diventi un punto di riferimento per nuove ricerche nel territorio di Gaiole. L’attività sinergica di Comune e Soprintendenza aiuterà dunque a conoscere sempre meglio il passato scritto fra queste colline e a trasferirlo al pubblico attraverso diverse forme di storytelling e l’uso di scelte comunicative innovative”.

“Il progetto espositivo”, aggiunge la funzionaria archeologa Maria Gabriella Carpentiero, “trova la sua compiutezza e organicità grazie a un racconto che si svolge su diversi registri con un linguaggio accessibile a tutti e che coniuga strumenti tradizionali insieme alle tecnologie digitali e all’interazione con riproduzioni e plastici ricostruttivi, riconoscendole come nuove forme essenziali di comunicazione. L’obiettivo, dunque, è rendere l’archeologia uno strumento per raccontare e coinvolgere diversi pubblici, dai bambini ai turisti, dagli appassionati agli abitanti del territorio, con l’intento di sfruttare il potenziale narrativo di questa disciplina al meglio delle sue potenzialità. Il nostro passato può essere un’esperienza che coinvolge tutti e che ha una ricaduta reale sul territorio in termini di relazione, comunicazione e accesso alla conoscenza”.

“Come Associazione Viticoltori di Gaiole”, dichiara Manuele Verdelli, presidente AGV, “siamo orgogliosi di aver preso parte ad un progetto così ambizioso ed importante. Noi produttori di vino rappresentiamo qui ‘Terre di Gaiole’ e siamo lieti di partecipare alla valorizzazione di un territorio ed una comunità che promuoviamo tutti i giorni e in tutto il mondo grazie al nostro Chianti”.

“L’idea di smontare e rimontare fedelmente con i suoi arredi originali la vecchia officina”, afferma Jacek Berruti, figlio di Luciano, “nasce dalla volontà di mio padre Luciano Berruti, Eroico Numero 1 nel mondo per sempre, che con l’aiuto della moglie Zofia decide di fare rivivere emozioni svanite: riproporre un ambiente di lavoro originale di inizio del secolo scorso, con ogni utensile e dettaglio cercato e posizionato con cura, per compiere un vero e profondo salto nel passato. Un passato fatto di passione, volontà e grande professionalità, di cui la vecchia officina era culla e custodia, nonché inesauribile fonte di ispirazione. Con la donazione dell’officina al Comune di Gaiole in Chianti presso Casa Eroica la famiglia Berruti vuole fare in modo che sempre un maggior numero di persone abbia facile accesso a questo meraviglioso angolo di sogno, dove gli appassionati ed i semplici curiosi possano saltare a piè pari nel mondo di Eroica, nel mondo di Luciano Berruti, per vivere ancora più intensamente le emozioni più forti, nel paese in cui tutto ebbe inizio”.

“In merito alla presentazione della Galleria intestata a mio babbo Cesare”, commenta Duccio Olmastroni, “mi piace sottolineare il legame nato con Gaiole in Chianti alla fine degli anni Sessanta quando ancora giovanissimo fu chiamato per il restauro del Castello di Meleto; questo uno dei motivi per i quali nell’esposizione dei quadri, fatti proprio in quegli anni, vengono rappresentati luoghi significativi come Meleto appunto, la pieve di Spaltenna e San Sano dove più volte ha partecipato come espositore all’appuntamento artistico e culturale di fine estate la “Rana d’Oro”. In quegli anni andò a consolidare il rapporto con quella che sarebbe stata poi la futura moglie, nonché mia mamma, Fernanda Pianigiani che proprio lì abitava; è per questo che il dipinto Pievi e Castelli da lui fatto sulla parete del Palazzo Comunale di Gaiole, recita ’Gaiole moglie mi dette ed io onorar la voglio con questo dono’. Ancora una volta torno ad emozionarmi in questo paese riconoscente in più occasioni alla sua memoria e voglio ringraziare in particolare due carissimi amici: Stefano Di Bello, legato da sempre a mio padre e con il quale ha condiviso pensieri ‘artistici’, ed il primo cittadino Michele Pescini, da sempre estimatore dell’arte di mio padre”.


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