Sapete dove sono sepolti tutti i dodici apostoli di Cristo? Luoghi d'arte e di fede, molti dei quali in Italia


Sapreste elencare i siti in cui si trovano le sepolture dei dodici apostoli? Ecco dove sono: luoghi d'arte e di fede, in gran parte in Italia.

Se vi chiedessimo dove sono sepolti san Pietro o san Giacomo Maggiore, forse non avreste difficoltà nel rispondere: il primo riposa nel più grande tempio della cristianità a Roma, il secondo nella basilica di Santiago de Compostela in Spagna. Ma se vi chiedessimo quali sono i luoghi consacrati a san Tommaso, a sant’Andrea, a san Filippo... in poche parole, a tutti gli altri apostoli? Forse non vi aspettereste di sapere che si trovano quasi tutti in Italia. Certo, è necessario avanzare una doverosa premessa: le storie legate a questi luoghi di culto si perdono quasi sempre nella leggenda, ed è praticamente impossibile avere pretesa di verità storica sul luogo nel quale sono effettivamente conservate le spoglie di santi che hanno vissuto così lontano nel tempo. Basti pensare al caso delle reliquie di san Bartolomeo, contese ancor oggi tra la basilica di San Bartolomeo all’Isola, che si trova a Roma, e la basilica di San Bartolomeo Apostolo a Benevento (e a complicare ulteriormente la faccenda, c’è il fatto che anche il Duomo di Francoforte rivendica di avere la reliquia della testa di Bartolomeo). L’elenco di seguito, pertanto, identifica il luogo dove i santi sono sepolti secondo la tradizione, divenuti dunque meta dei fedeli. I santi sono elencati in base al momento della chiamata: stando al racconto dei Vangeli, le differenze sono poche (noi ci siamo basati sull’ordinamento tramandato dal Vangelo di Luca).

1. San Pietro - Roma, Basilica di San Pietro in Vaticano
Il luogo di sepoltura del discepolo che Gesù indicò come maestro degli altri apostoli e come “pietra” sulla quale sarebbe stata fondata la Chiesa, com’è noto, è la basilica di San Pietro in Vaticano a Roma, il principale tempio della cristianità. La basilica è costruita su quello che la tradizione cristiana identifica come il luogo di sepoltura di san Pietro (l’apostolo avrebbe subito il martirio sotto l’imperatore Nerone, crocifisso a testa in giù per suo stesso volere), anche se non tutti convengono su questa versione della leggenda. Non è invece leggenda il fatto che l’attuale tempio sia un’opera costruita a partire dal 1506 sotto il pontificato di Giulio II e protrattasi per decenni (fu completata nel 1626, anno della consacrazione sotto Urbano VIII) e che accolga straordinarie opere d’arte, a cominciare dalla Pietà di Michelangelo. Quella che viene invece individuata come la tomba del primo papa si trova nelle Grotte Vaticane.

La Basilica di San Pietro in Vaticano
La Basilica di San Pietro in Vaticano

2. Sant’Andrea - Patrasso, Basilica di Sant’Andrea
Il cosiddetto protocletos, ovvero “chiamato per primo” (sant’Andrea e Pietro, suo fratello, furono infatti, assieme, i primi apostoli chiamati da Cristo), secondo la tradizione subì il martirio sempre sotto Nerone, pochi anni prima di Pietro, e anch’egli per crocifissione (sulla celeberrima croce decussata, ovvero a forma di X, per questa ragione nota anche come “croce di sant’Andrea”). Sant’Andrea subì il martirio a Patrasso, in Grecia: è qui che si trova la basilica di Sant’Andrea, costruita tra il 1908 e il 1974 in stile neobizantino, e divenuta meta di pellegrinaggi da parte di fedeli che ogni anno, da tutto il mondo, arrivano nella città, la terza più grande della Grecia dopo Atene e Salonicco e la prima del Peloponneso. La storia delle reliquie di sant’Andrea è particolarmente tribolata: il teschio fu portato a Patrasso nel 1964 da Roma, nello stesso anno la mandibola, fino ad allora custodita a Pienza, fu anch’essa inviata a Patrasso, mentre alcune porzioni della croce arrivarono nel 1980, ma altre reliquie si trovano sparse in diverse parti del mondo (una mano, per esempio, sarebbe conservata nella Cattedrale di Sarzana, città il cui patrono è proprio sant’Andrea).

La Basilica di Sant'Andrea a Patrasso
La Basilica di Sant’Andrea a Patrasso

3. Giacomo Maggiore - Santiago di Compostela, Basilica di San Giacomo di Compostela
Dopo la Basilica di San Pietro è forse il più famoso tempio dedicato a un apostolo: secondo la leggenda, dopo il martirio subito per decapitazione e avvenuto a Gerusalemme sotto il regno di Erode Agrippa (così dicono gli Atti degli Apostoli), il corpo di Giacomo di Zebedeo (detto “Maggiore” per distinguerlo dall’altro Giacomo apostolo di Gesù) sarebbe stato portato dai discepoli in Galizia, e i suoi resti scoperti per miracolo nel IX secolo in seguito alla visione di una stella (da cui il toponimo Compostela, da campus stellae, “campo della stella”). Una prima chiesa venne pertanto costruita sul finire del secolo, ma il tempio attuale risale a un periodo più tardo: la costruzione iniziò nell’XI secolo e l’edificio, in stile romanico-gotico, fu consacrato nel 1211. La facciata caratterizzata da un’esuberante ricchezza decorativa, detta fachada do Obradoiro, è invece settecentesca e fu costruita tra il 1738 e il 1750 su progetto dell’architetto Fernando de Casas. All’interno della basilica, da secoli punto d’arrivo del Cammino di Santiago (il pellegrinaggio che si compie per andare a riverire il santo), si conservano numerose opere d’arte: tra queste, i sepolcri dei reali, molti dei quali risalenti al XII e al XIII secolo, e i dodici arazzi di Francisco Goya (la cattedrale di Santiago vanta una cospicua collezione di arazzi).

La Basilica di San Giacomo di Compostela
La Basilica di San Giacomo di Compostela

4. Giovanni - Efeso, Basilica di San Giovanni (in rovina)
Secondo la tradizione cristiana, san Giovanni, apostolo ed evangelista, fu l’unico dei dodici a morire per cause naturali: la sua scomparsa si fa risalire agli anni dell’imperatore Traiano e sarebbe avvenuta ad Efeso, in Asia minore. Qui, nel IV secolo, venne costruito un primo tempio a lui dedicato, che già duecento anni più tardi versava in stato di abbandono. Così, nel VI secolo, l’imperatore Giustiniano fece costruire una nuova, imponente basilica dedicata al santo: dell’edificio, tuttavia, oggi non rimangono che rovine (il sito fu infatti completamente abbandonato dopo che la città cadde in mano turca), e il più giovane tra gli apostoli di Gesù oggigiorno non ha una meta di pellegrinaggio (al contrario, in passato Efeso, almeno fino alla conquista ottomana, era meta di frequenti viaggi dei fedeli).

La Basilica di San Giovanni a Efeso
La Basilica di San Giovanni a Efeso. Ph. Credit

5. Filippo - Ierapoli, Martyrion di san Filippo
San Filippo avrebbe condotto la sua opera di predicazione a Ierapoli, nella Frigia, luogo nel quale avrebbe anche subito il martirio, anch’egli per crocifissione (la tradizione lo vuole però inchiodato a un albero e non a una croce). L’antica città, oggi uno dei siti archeologici più visitati della Turchia, vedeva la presenza di un martyrion (ovvero una basilica bizantina dedicata a un martire) di san Filippo: le rovine dell’edificio sono state scoperte nel 2011 da un team di archeologi dell’Università di Lecce, che sulla base di iscrizioni ritrovate nel sito ha ritrovato quella che un tempo era ritenuta la tomba di san Filippo. Anche lui quindi non ha un luogo che sia meta di pellegrinaggio, mancandogli un edificio di culto ancora consacrato e in attività.

Il Martyrion di san Filippo. Ph. Credit Herbert Weber
Il Martyrion di san Filippo. Ph. Credit Herbert Weber

6. Bartolomeo - Benevento, Basilica di San Bartolomeo
La leggenda vuole che le reliquie di san Bartolomeo, che subì il martirio scuoiato vivo in un luogo non precisato del Medio Oriente, comparvero nel VI secolo a Lipari e in qualche modo sarebbero giunte a Benevento, dove sono attestate circa trecento anni dopo. Nel 983, l’imperatore Ottone II di Sassonia avrebbe chiesto ai beneventani le reliquie del santo, ma gli abitanti della città gli avrebbero rifilato delle reliquie finte, in seguito poste nella basilica di San Bartolomeo all’Isola, a Roma. Quello che successe davvero però non è ben chiaro, tanto che ancor oggi le reliquie del santo sono contese tra Benevento e Roma. La chiesa di Benevento, costruita tra il 1726 e il 1729 sul sito di chiese precedenti distrutte a più riprese da eventi sismici, è quella che ha origini più antiche, dal momento che il primo edificio venne realizzato nel IX secolo.

La Basilica di San Bartolomeo a Benevento
La Basilica di San Bartolomeo a Benevento. Ph. Credit

7. Matteo - Salerno, Cattedrale
Anche le origini del culto di san Matteo si perdono nella leggenda: il santo apostolo ed evangelista avrebbe subito il martirio in Etiopia, ucciso da un sicario mentre celebrava una messa. Le reliquie sarebbero in qualche modo giunte in Lucania nel V secolo: ritrovate dopo qualche secolo da un monaco di nome Atanasio, se ne perdono di nuovo le notizie fino al 954, anno in cui le reliquie furono ancora rinvenute, sempre in Lucania, e quindi trasportate a Salerno, dove oggi sono conservate. Per la precisione, i resti del santo si trovano nella cripta della Cattedrale, costruita a partire dal XI secolo e poi ampiamente rimaneggiata nei secoli successivi. Ogni anno, la Cattedrale di Salerno è teatro di celebrazioni in onore del santo, che è anche il patrono della città campana. Non tutti sanno che anche l’evangelista ha un suo cammino: è il Cammino di San Matteo che si dipana lungo la costa del Cilento e segue l’itinerario che secondo la tradizione avrebbero compiuto le sue reliquie dopo il ritrovamento in Lucania e il loro trasferimento a Salerno.

La Cattedrale di Salerno. Ph. Credit Berthold Werner
La Cattedrale di Salerno. Ph. Credit Berthold Werner

8. Tommaso - Ortona, Basilica di San Tommaso Apostolo
San Tommaso, l’apostolo noto per non aver creduto alla resurrezione di Gesù e per averne voluto una prova tangibile, secondo la tradizione riposa nella Basilica di San Tommaso Apostolo a Ortona, in Abruzzo, un tempio edificato nel XII secolo ma interamente ricostruito nel Novecento dopo i danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Il santo sarebbe stato ucciso nel corso della sua predicazione in India, e dal momento del martirio in avanti, le leggende sono diverse: quella “ortonese” vuole che le reliquie siano state rubate da alcuni abitanti della città abruzzese nel 1258, dall’isola greca di Chio dove si trovavano all’epoca, ma ci sono anche storie che vogliono alcune reliquie di san Tommaso conservate a Chennai, in India, dove esiste peraltro un’altra basilica cristiana dedicata a san Tommaso che contende a quella di Ortona il ruolo di santuario di riferimento dell’apostolo.

La Basilica di San Tommaso Apostolo a Ortona
La Basilica di San Tommaso Apostolo a Ortona

9. Giacomo Minore - Roma, Basilica dei Santi Apostoli
Quello di Giacomo d’Alfeo, noto come Giacomo Minore per distinguerlo dal san Giacomo venerato a Santiago di Compostela, è un altro dei casi di reliquie contese. La tradizione cattolica lo vuole infatti sepolto nella Basilica dei Santi Apostoli di Roma, mentre secondo la tradizione della Chiesa apostolica armena il corpo del santo riposa nella Cattedrale di San Giacomo a Gerusalemme. Inoltre, la tradizione cattolica vuole che nella basilica romana, oltre ai resti di Giacomo Minore, ci siano anche alcune reliquie di san Filippo. La Basilica dei Santi Apostoli, una dele chiese più belle di Roma, si distingue per il suo lungo portico quattrocentesco che precede la facciata neoclassica progettata da Giuseppe Valadier. All’interno dell’edificio è possibile trovare opere di grandi artisti come Antonio Canova, Antoniazzo Romano, Giovanni Battista Gaulli, Sebastiano Ricci.

La Basilica dei Santi Apostoli di Roma
La Basilica dei Santi Apostoli di Roma. Ph. Credit

10. e 11. Simone il Cananeo e Giuda Taddeo - Roma, Basilica di San Pietro
Stando alle leggende, i due santi si sarebbero incontrati, a distanza di tempo, in Persia, dove avrebbero condotto assieme la loro opera di evangelizzazione. Furono entrambi martirizzati mediante lapidazione (e Giuda Taddeo sarebbe stato finito con un’ascia o una lancia, poi divenuta suo attributo iconografico) e le loro reliquie sarebbero conservate nella Basilica di San Pietro a Roma. Tuttavia, c’è anche chi dice che alcuni frammenti dei loro corpi sarebbero stati prelevati da un frate francescano di Larciano, di nome Jacopo, che nel 1438 si trovava a Venezia, dove sono attestate all’epoca le spoglie dei due apostoli: il frate le avrebbe portate in città e secondo la tradizione oggi si trovano nella chiesa di Sant’Agostino della città abruzzese.

La Basilica di San Pietro in Vaticano
La Basilica di San Pietro in Vaticano

12. Mattia - Padova, Basilica di Santa Giustina
Com’è risaputo, Mattia fu l’ultimo degli apostoli a essere chiamato, in particolare fu convocato per “rimpiazzare” Giuda Iscariota colpevole di aver tradito Gesù. È però anche l’apostolo su cui la tradizione è più confusa: al di là dell’episodio della chiamata (che ricevette a seguito di un’assemblea degli altri undici), poco si sa sul suo conto. Pare sia stato martirizzato mediante lapidazione a Gerusalemme, e che le sue reliquie sarebbero state trasportate a Roma da sant’Elena imperatrice. Parte di queste reliquie sarebbero state poi portate nell’abbazia di Santa Giustina a Padova, dove tuttora si trovano (ma altre sarebbero invece custodite nell’abbazia di San Mattia a Treviri, in Germania).

La Basilica di Santa Giustina a Padova. Ph. Credit Didier Descouens
La Basilica di Santa Giustina a Padova. Ph. Credit Didier Descouens


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