Dove andare in bagno nelle città d'arte? Le risposte alla più frequente domanda dei turisti


La domanda più frequente pronunciata dai turisti? Probabilmente è: "dov’è il bagno?". Ecco allora dove usare la toilette gratis (o quasi) nelle cinque principali città d’arte italiane.

Gita fuori porta in una città d’arte? Se facessimo un sondaggio tra le guide turistiche, forse la domanda che sentono più di frequente è: “dov’è il bagno?”. Che spesso coincide anche con la prima che ricevono dai turisti. In effetti molti turisti non hanno voglia di cercare un bar con la scusa del caffè (almeno una consumazione dobbiamo farla, in caso contrario l’esercente si può rifiutare di farvi usufruire dei servizi igienici) per poter poi usare il bagno. Dove devono dirigersi allora i turisti che hanno necessità di una toilette? Vediamo ùche situazione si presenta in 5 città italiane per il turista che volesse andare in bagno gratis o al massimo spendere 1 euro a Venezia, Firenze, Roma, Bologna e Milano.

Consideriamo che a Londra i bagni pubblici sono 2.600 e a Parigi 435 e che la stessa storia dei bagni pubblici nel Novecento ha visto lo svilupparsi in alcune grandi città italiane dei famosi Alberghi Diurni che negli anni Venti in splendido stile Liberty sbarcarono in Italia sul modello di quanto esistente accanto alla fermata dell’Underground londinese di Victoria Station. Come quelli sotto Piazza Oberdan a Milano, aperti nel 1925 ad opera dell’imprenditore Cleopatro Cobianchi che nel 1911 aprì la prima struttura di questo tipo a Bologna. Erano luoghi belli e curati, una spa ante litteram se vogliamo, forniti non solo di toilette ma anche di barbiere, doccia e altri servizi annessi usati dai viaggiatori ma non solo.

Milano, l'albergo diurno di piazza Venezia. Foto: Comune di Milano
Milano, l’albergo diurno di piazza Venezia. Foto: Comune di Milano

Partiamo allora da Venezia, che si sta apprestando a chiedere il ticket d’ingresso in laguna ai turisti, per vedere come li accoglie da questo punto di vista: Venezia in effetti batte tutti, perché oltre alla ‘card’ acquistabile a un prezzo forfettario con dentro un certo numero di ingressi ai musei (che a Venezia si chiama “Unica card”), come in tutte le banali altre città, qui ci superiamo con la WC card: la tessera con l’abbonamento ai bagni pubblici! Addirittura hanno creato proprio un sito istituzionale (del Comune insieme alla società gestore) che raccoglie le informazioni sui bagni con tanto di motore di ricerca geo-referenziato dal nome del dominio inconfodibile: wctoilettevenezia.com. È tutto molto chiaro, spiegato nel sito del comune di Venezia : “Per facilitare i visitatori che frequentano la città di Venezia, al fine di indicare i servizi igienici pubblici gestiti da VERITAS s.p.a., è stata predisposta una apposita mappa che permette di raggiungere più facilmente le toilettes, comprensiva di QR code per Android e Ios. Il retro della mappa riporta, in cinque lingue, alcune Regole di Igiene Pubblica e, in tema di rifiuti, anche il vademecum per i turisti temporaneamente residenti in affitto a Venezia. La mappa è scaricabile in formato PDF. Per ulteriori informazioni e tariffe è possibile consultare la pagina dei servizi igienici di Veritas o il sito dedicato al centro storico di Venezia dove è possibile cercare la toilette Veritas pubblica più vicina e scaricare la APP dedicata. Vi sono inoltre le immagini e le informazioni relative ai servizi offerti (ad esempio nursery e fasciatoi), i costi e gli orari di apertura”.

Nel Comune di Venezia sono disponibili in totale 374 toilette pubbliche, di gestori diversi “e per ogni raggruppamento è sempre presente almeno un servizio per i disabili e in alcuni casi delle nursery. Alcuni servizi sono gratuiti, altri a pagamento (per i bagni gestiti da Veritas vedi tariffe in allegato)” a seconda dell’età, se si è disabili e se si possiede la WC Card il costo va dallo zero a 1,5 euro. I bagni Veritas sono 191 strutture (Tronchetto, Piazzale Roma, San Leonardo, Rialto Novo, San Bartolomeo, San Marco, Accademia, Bragora, Giardini Napoleonici, Murano, Burano, Torcello, Sant’Elena, Lido Quattro Fontane, Punta Fusina, Mercato Marghera, Giardini Reali a San Marco e a SS Filippo e Giacomo) e a questo link indirizzi, orari e caratteristiche.

L’azienda di trasporto locale Avm mette a disposizione 27 bagni (garage di Piazzale Roma, Piazzale Cialdini a Mestre, Santa Maria Elisabetta al Lido, ZTL bus – via dei Petroli a Marghera), le Ferrovie 15 bagni presso la Stazione di Santa Lucia, al Parcheggio Tronchetto: 24 bagni; Fontego dei Tedeschi: 23 bagni. Oltre naturalmente ai servizi all’interno dei musei (59 bagni) per i visitatori.

Vediamo invece Roma. Per fare tanta ‘plin plin’ a Roma bisogna consultare il sito dell’azienda di igiene urbana Ama che gestisce 52 bagni pubblici in tutti i quartieri. Sul sito si legge: “È online l’elenco completo dei bagni pubblici in muratura gratuiti e di quelli mobili automatizzati, a pagamento (€ 1). Per visualizzare i servizi igienici più vicini basta accedere alla sezione ‘Servizi nel tuo quartiere’ e digitare il nome di una strada nella casella ‘Cerca’, oppure è possibile consultare l’elenco in versione pdf. Il sistema consente agli utenti di localizzare i 52 bagni pubblici presenti sul territorio comunale e di conoscere orari e indirizzi. I bagni gratuiti in muratura sono dotati di punti infanzia, percorsi tattili per ipovedenti, allarme e servizi di assistenza”. Logicamente ogni stazione ferroviaria (Termini, Tiburtina, Ostiense) e di metropolitana è dotata di bagni, tutti a pagamento con un euro. Inoltre il Comune di Roma in otto Punti Informazione per turisti ha annesso i servizi igienici accessibili anche in sedia a rotelle più altri tre posti di soli servizi igienici senza servizio informazioni (in Piazza di Spagna, pressi Vaticano e a Trastevere). Il servizio costa 1 euro ed è gratuito per i possessori del “Roma Pass”. Sul sito del Comune però non siamo riusciti a trovarne una mappa o un elenco con queste informazioni, solo la pagina dove è indicato il funzionario responsabile del servizio con il suo numero di telefono interno.

Venezia, Bagni Santi Giacomo e Filippo
Venezia, Bagni Santi Giacomo e Filippo

La pulizia continua e il potenziamento sarà certamente importante in vista del Giubileo 2025, l’attuale numero è poca cosa rispetto alla quantità di turisti in città tutto l’anno. Non si trova sul sito istituzionale del Comune la mappa completa di tutti i bagni ma con una rapida ricerca su Google si trovano indirizzi e orari in vari siti di informazione. Una volta trovati però non è garantita la situazione (come per tutte le città del resto). Ad aprile 2023 l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, Acos, ha fatto una indagine con 140 ispezioni sul campo (in 70 servizi igienici destinati alla collettività nelle zone a maggiore vocazione turistica) e il risultato non è stato buono: sono vecchi, senza puntuale manutenzione, sporchi, il 65% di quelli controllati viene definito “non decoroso”, l’8% abbastanza decoroso e il 27% molto decoroso, i bagni sono stati trovati aperti nel 61% delle ispezioni, il 24% delle volte sembravano “abbandonati”, nel 14% delle rilevazioni erano chiusi, e in 2 casi non sono stati rispettati gli orari di apertura.

“Ciascuna toilette”, spiegano, “è stata visitata due volte, per un totale di 140 ispezioni. Sono stati monitorati 25 bagni riferibili al Dipartimento Tutela Ambientale (condotti in economia o concessi mediante gara): 10 ‘ex AMA’ (ossia gestiti fino al 2016 da AMA SpA e non più affidati ad altri), 8 in muratura, 7 nei parchi pubblici. Le ispezioni hanno interessato inoltre 12 bagni ‘turistici’: in particolare di tali impianti sono stati verificati 11 P.STOP e la toilette all’interno del Tourist Infopoint (PIT) di Fori Imperiali. Sono stati eseguiti i controlli anche su 20 bagni nelle stazioni del trasporto pubblico locale: 18 nella metropolitana e 2 nelle stazioni della Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo. Hanno completato il campione 13 servizi igienici in altrettanti mercati rionali al coperto”. Qui il report completo.

Passiamo a Milano per vedere che soluzioni di efficienza ed efficacia hanno elaborato per i turisti a Milano. A marzo 2023 è stato lanciato un bando per risistemazione dei 49 bagni pubblici cittadini (un po’ pochi) e la creazione di altri 21 (compresa la loro gestione): il servizio sarà gratuito perchè come contropartita il vincitore potrà installare 71 nuovi pannelli pubblicitari di grandi dimensioni oggi già presenti in città trasformandoli da analogici in digitali. Nel frattempo il sito dell’Amministrazione comunale offre una mappa geo-referenziata (un portale un po’ ostico da governare) in cui sono indicati i vari servizi igienici accessibili distinti per colore tra quelli fissi, fissi in muratura e quelli mobili o temporanei (con colori diversi). Non è indicato il prezzo ma bastano 20 centesimi (buon prezzo per i fissi in muratura autopulenti) in molti di essi e un euro in alcuni come alla stazione al binario 21. Si accettano solo monete. L’elenco completo di tutti i bagni compresi quelli gestiti da altri soggetti (Metropolitana, Azienda di igiene urbana….) lo troviamo sulla pagina di una delle cooperative di radio taxi a questa pagina dove sono indicati in 4 fogli pdf indirizzo e dettagli. Da uno sguardo alla cartina si vede che sono pensati per la cittadinanza in generale essendo molti in aree verdi, più che per i turisti. Se siete in Piazza Duomo ci sono i bagni al lato della Cattedrale ma se volete un servizio migliore e gratuito potete andare a Palazzo Reale (a destra guardando il Duomo) dove al piano terreno offre un ampio servizio igienico con anche area fasciatoio. Ci sono anche al primo piano. Sempre in zona ma andando a sinistra guardando il Duomo c’è la famosa Rinascente. Qui basta salire al settimo piano per poter utilizzarli. Se non avete voglia di far finta di guardare tra gli abiti e farvi il giro interno c’è anche un passaggio che dal settimo piano raggiunge direttamente la strada: in via Santa Radegonda infatti c’è una porticina con un ascensore che porta solo al settimo piano. E il gioco è fatto.

A Bologna sul sito del Comune si trova la pagina con l’elenco dei bagni e anche dei vespasiani (sì, evidentemente ci sono ancora) per un totale di 15 bagni tra box autopulenti e toilette all’interno di edifici pubblici il cui prezzo massimo di ingresso è di 50 centesimi, alcuni sono gratuiti. I vespasiani sono 6 e se ne pensa anche di metterne altri, come ha dichiarato al Resto del Carlino l’assessore ai lavori pubblici a aprile dell’anno scorso: “è prevista l’installazione di sette vespasiani di nuova generazione" in parchi, giardini e aree verdi. “Ma nei prossimi anni è precisa volontà dell’amministrazione comunale stanziare ulteriori finanziamenti per aumentare la dotazione di bagni pubblici della città”.

Da segnalare che a maggio 2023 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno che prevede l’eliminazione di insegne di genere su bagni pubblici e cabine elettorali. Alla stazione ferroviaria di Bologna centrale i bagni costano 1 euro.

Firenze, Bagni pubblici di piazza dell'Isolotto
Firenze, Bagni pubblici di piazza dell’Isolotto

Scendiamo ancora e passiamo a Firenze, dove sul sito del Comune c’è una pagina appositamente dedicata con la mappa della dislocazione dei vari bagni pubblici che, si legge nella pagina del sito, sono “a disposizione di tutti” e “sono accessibili alle persone diversamente abili. Sono quasi tutti in posizioni strategiche rispetto ai principali monumenti del centro storico. In molti bagni sono inoltre disponibili fasciatoi per i più piccoli”. Alcuni sono gratuiti e gli altri hanno “le tariffe variano da 0.20 centesimi di euro a 1 euro”. Clicchiamo sul link che ci rimanda al sito turistico ufficiale del comune FeelFlorence dove per ognuno dei bagni ci sono le indicazioni specifiche compresa mappa geo referenziata e orari. In alcuni è anche indicato che sono “temporaneamente chiusi” quindi evita viaggi a vuoto. Non in tutti è indicato il prezzo esatto, speriamo voglia dire che sia gratis (!).

Si va dal centralissimo bagno di via Filippina, praticamente dietro Palazzo Vecchio a zone anche più decentrate o nei pressi di parcheggi o parchi. Senza contare il mitico bagno della Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella che tra gli anni Ottanta e Novanta e conosciuto in tutta Italia come luogo di incontri a sfondo sessuale a carattere omosessuale. Nella grande stazione disegnata dall’architetto Michelucci c’era il giusto via vai per passare inosservati ed entrare negli spaziosi bagni per incontrarsi a metà strada con il proprio spasimante. Era sesso free, adesso c’è presidio fisso della signora delle pulizie e per entrare bisogna mettere un euro ai tornelli, i bagni accanto al binario 5 costano 1 euro se si può pagare anche con carta.

L’Albergo Diurno che si trovava sotto la stazione di Santa Maria Novella a suo tempo offriva servizi “toilettte, gabinetti, barbiere, pettinatrice, manicure, pedicure, stiratoria, lustra scarpe, bagni turchi”, poi è stato per lunghi anni chiuso e nel 2014 è stato interessato di un complesso lavoro di restauro che comprendeva anche la sala ristante della Stazione e oggi è sede di una libreria della catena Feltrinellli con caffetteria. I lavori hanno avuto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali di Firenze e sono stati di vari tipi: intervento di restauro dei marmi di Carrara nei pavimenti, i marmi verde Alpi della zoccolatura, la mobilia e boiserie in legno, le pitture e gli arredamenti d’epoca e vetrate, infissi e lucernari in ottone. Nella Sala ristorante, oggi sala centrale della liberira, sono presenti due grandi tele di Ottone Rosai, restaurate anche queste. Da segnalare il ‘Santo Spirito Toilet’ con tanto di insegna con Giglio rosso di Piazza Santo Spirito, in Oltrarno, e luogo di ritrovo giovanile molto frequentato, che quando fu aperto fu attrezzato sia di fasciatoio che lo scalda pappe, il “Baby Food Warmer”.


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