Lo spettacolo del Barocco a Palermo: cinque chiese da vedere in due giorni in città


Cinque chiese da vedere in due giorni a Palermo, per non perdere lo spettacolo dell'arte barocca nel capoluogo della Sicilia.

Uno dei principali motivi per cui si programma un viaggio in Sicilia è costituito dalle meraviglie del barocco disseminate in tutta l’isola, in particolare nella Val di Noto, che è peraltro patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco dal 2002. Anche il capoluogo regionale, Palermo, si può definire una città barocca, visto che sono moltissimi gli edifici dell’epoca in città. Per il nostro format di viaggio, dedicato a cinque luoghi da scoprire in due giorni, andiamo per la prima volta nell’Italia meridionale alla scoperta di cinque chiese barocche da vedere proprio a Palermo. Certo, sappiamo già quello che hanno in mente gli amici palermitani che ci stanno leggendo: le chiese barocche in città sono molte di più. Quelle che però vogliamo qui elencare sono quelle da non perdere per alcun motivo se si vuole intraprendere un itinerario all’insegna del barocco, oppure da cui cominciare il proprio tour cittadino. Vediamole!

1. Chiesa del Gesù, nota anche come “Casa Professa”
La costruzione di questo edificio, uno dei simboli più noti della religiosità palermitana, risale al 1564 (la facciata infatti si presenta nelle forme tipiche del tardo Cinquecento), per opera dei padri gesuiti, ma è solo a partire dalla seconda metà del Seicento che venne realizzata la decorazione per la quale la chiesa della Casa Professa è universalmente nota. Entrando al suo interno, si viene quasi travolti dalla ricchezza degli stucchi e delle decorazioni a “marmi mischi” (ovvero a tarsie marmoree di pregio che riproducono figure o motivi vegetali), e che adornano pareti, colonne, volte, soffitti. Gli stucchi sono opera di un valente artista siciliano del tempo, Procopio Serpotta (Palermo, 1679 - 1756), figlio del grande Giacomo, e i “inquadrano” gli affreschi che invece furono realizzati da Antonio Grano (Palermo, 1660 circa - 1718). L’esuberanza della sua decorazione, che si dispiega ininterrottamente in tutto l’edificio, è proprio il tratto che ha reso celebre nel mondo questa chiesa delle meraviglie. Le decorazioni a marmi mischi, in particolare, sono tra le più sontuose di tutta Italia.

Chiesa del Gesù
Chiesa del Gesù. Ph. Credit


Chiesa del Gesù
Chiesa del Gesù. Ph. Credit Città Metropolitana di Palermo

2. Santa Caterina d’Alessandria
Altra chiesa molto ricca nelle sue decorazioni, che in certe parti ricordano quella della chiesa del Gesù. Si trova nel cuore di Palermo: uno dei suoi ingressi dà su piazza Pretoria. Riaperta al pubblico nel maggio del 2016 dopo un lungo periodo di restauro che ha restituito la piena leggibilità al suo sontuoso interno, è una chiesa di antiche origini: fu infatti fondata all’inizio del XIV come chiesa del monastero dedicato a santa Caterina d’Alessandria. La chiesa fu interamente ricostruita nella seconda metà del Seicento (la facciata appartiene ancora a quella fase del cantiere), mentre l’interno barocco risale al secolo successivo. L’opulento apparato decorativo fa da ricchissimo “fondale” alle opere degli artisti che lavorarono per la chiesa: tra questi i pittori Filippo Randazzo e Vito d’Anna, gli scultori Ignazio Marabitti, Gioacchino Vitagliano, Giovan Battista Ragusa, Ignazio Marabitti e Procopio Serpotta. È visitabile anchee il monastero: splendido il pavimento maiolicato del chiostro della fontana.

Santa Caterina d'Alessandria
Santa Caterina d’Alessandria. Ph. Credit Comune di Palermo - Turismo

3. Santissimo Salvatore
Il primo edificio di culto sul sito del Santissimo Salvatore risale addirittura all’XI secolo, ma l’edificio attuale si deve all’estro dell’architetto Paolo Amato (Ciminna, 1634 - Palermo, 1714), artefice della sua completa ristrutturazione nella seconda metà XVII secolo, incaricato dalle Suore dell’Ordine di San Basilio Magno. La nuova chiesa fu consacrata nel 1704, ma le operazioni relative alla realizzazione delle decorazioni andarono avanti per tutto il Settecento. È una chiesa unica a Palermo per via della sua conformazione: una pianta ellittica inserita in una struttura a dodecagono, che la rende decisamente insolita e scenografica. La struttura è poi completata da due cappelle, dal cupolino del presbiterio e dalla grande cupola attorno a cui fu costruito un camminamento. La chiesa fu danneggiata durante il secondo conflitto mondiale, ma subì poi un delicato restauro che, pur non recuperando l’insieme di ciò che andò perso (gli affreschi della cupola per esempio sono molto frammentari, purtroppo), riuscì comunque a restituirle il volto. La chiesa ha conosciuto altri interventi negli ultimi anni e la sua apertura è resa possibile dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani, che ne garantiscono la piena possibilità di visita. Per via della sua originale conformazione (sembra quasi un teatro!), la chiesa in passato ha anche svolto la funzione di auditorium, mentre oggi è tornata a essere un edificio di culto.

Chiesa del Santissimo Salvatore
Chiesa del Santissimo Salvatore. Ph. Credit

4. Immacolata Concezione al Capo
Nota anche semplicemente come “chiesa della Concezione”, la chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo, che si trova nei pressi del Tribunale di Palermo, nel quartiere Capo, vicino a Porta Carini, si presenta con una facciata tutto sommato sobria, ma entrando si viene come proiettati in un altro mondo, fatto, come per altre chiese palermitane, di marmi mischi, stucchi, colonne tortili, sontuosi affreschi. Si tratta di un’altra chiesa conventuale, annessa all’antico monastero di monache benedettine della Concezione (oggi non più esistente: fu demolito nell’Ottocento), e l’edificio attuale fu progettato da Antonio Muttone (? - 1623), architetto di cui conosciamo pochissime informazioni (ma sappiamo che era di origini lombarde). La decorazione dell’interno andò avanti fino al Settecento inoltrato e poté dirsi conclusa solo nel 1740, quando il pittore Olivio Sozzi (Catania, 1690 - Ispica, 1765) realizzò le decorazioni del soffitto. Al suo interno anche importanti pale d’altare: si segnala in particolare una Immacolata concezione di Pietro Novelli, uno dei più grandi pittori siciliani del Seicento, che decora l’altare maggiore e che rappresenta quasi il fulcro dell’apparato decorativo della parte più importante della chiesa.

Chiesa della Concezione
Chiesa della Concezione. Ph. Credit


Chiesa della Concezione
Chiesa della Concezione. Ph. Credit Comune di Palermo - Turismo

5. San Giuseppe dei Teatini
Chiunque si rechi a Palermo per conoscere la città ci passa davanti, perché la sua facciata dà sulla piazza dei Quattro Canti, uno dei luoghi più visitati di Palermo. Anzi: la facciata di San Giuseppe dei Teatini è proprio uno dei “quattro canti” da cui deriva il nome “non ufficiale” di Piazza Vigliena. E questo basterebbe per renderla una meta imprescindibile, ma c’è molto di più da scoprire, oltre alla scenografica facciata. La chiesa fu edificata nel Seicento con tutta probabilità dal ligure Giacomo Besio (Savona, 1680 circa - 1650 circa): San Giuseppe dei Teatini rappresenta la sua opera più famosa (secondo altre fonti invece Besio aiutò il napoletano Pietro Caracciolo). La decorazione dell’interno fa grande uso di marmi di tutti i colori, che conferiscono alla chiesa il suo particolare e iconico aspetto, che ha pochi eguali in Sicilia per ricchezza e varietà dei materiali adoperati. Le 34 colonne sono tutte realizzate in marmo grigio di Billiemi. All’interno, opere di grandi artisti come Domenico Gagini, Pietro Novelli, Guglielmo Borremans, Olivio Sozzi, Giuseppe Velasco, Procopio Serpotta, Andrea Palma. Alzando lo sguardo, impossibile non apprezzare gli affreschi che ornano la volta e raffigurano Il trionfo dei santi e dei beati dell’ordine Teatino, opera di Filippo Tancredi.

San Giuseppe dei Teatini
San Giuseppe dei Teatini. Ph. Credit Comune di Palermo - Turismo


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